CO2: +0,8% rispetto al 2023, la corsa verso il disastro non si ferma
Andrea Dari, editore di INGENIO, rilancia il contenuto di un interessante e attualissimo articolo del New York Times che evidenzia una situazione preoccupante: le emissioni globali di anidride carbonica derivanti dai combustibili fossili sono destinate a raggiungere un record di 37,4 miliardi di tonnellate metriche nel 2024, segnando un aumento dello 0,8% rispetto ai livelli del 2023.
“Puoi, perché devi.”
In questo momento in ambito ambientale va di moda un termine: sostenibilità pragmatica.
Etimologicamente “pragmatica” si riferisce a ciò che concerne l’azione pratica, l’applicazione concreta o l’aspetto operativo delle cose, piuttosto che la teoria o la speculazione. Indica quindi un approccio orientato ai risultati e alla realtà concreta.
Ma nel nostro caso, purtroppo, l'aggiunta di questa parola non ha l'obiettivo di rafforzare il concetto di sostenibilità, come obiettivo primario per un mondo surriscaldato e ormai soggetto ad eventi ambientali di drammatica violenza, ma semplicemente ha una funzione autogiustificante: "più di tanto non possiamo fare".
In tale situazione occorre ricordare il concetto espresso dal filosofo tedesco Immanuel Kant: “Tu puoi perché devi” (in tedesco, “Du kannst, denn du sollst”), che sottolinea l’idea che il dovere morale implica la possibilità di compierlo.
Nel 2024 avremo + 0,8% di CO2 in atmosfera
L'ineludibilità dell'azione è testimoniata anche dai dati che ci giungono sugli indicatori ambientali.
In tal senso desidero condividere un articolo molto interessante e attuale del New York Times che mette in luce una situazione preoccupante riguardo alle emissioni globali di anidride carbonica.
Secondo l’articolo “Fossil Fuels Are Still Winning: Global Emissions Head for a Record” di Brad Plumer, pubblicato il 12 novembre 2024, le emissioni globali di CO₂ derivanti dai combustibili fossili sono destinate a raggiungere un record di 37,4 miliardi di tonnellate metriche nel 2024, segnando un aumento dello 0,8% rispetto ai livelli del 2023.
Nonostante gli impegni presi dai leader mondiali lo scorso anno per ridurre l’uso di carbone, petrolio e gas naturale, i dati del Global Carbon Project mostrano che questi combustibili vengono bruciati più che mai.
Le emissioni stanno diminuendo negli Stati Uniti (-0,6%) e in Europa (-3,8%), con un rallentamento in Cina che vede un aumento solo dello 0,2%. Tuttavia, l’India registra un aumento significativo del 4,6%, diventando il terzo maggior emettitore al mondo con l’8% delle emissioni globali, superando l’Unione Europea che si attesta al 6%.
E considerando il contributo/procapite tra India ed Europa il dato è ancor più preoccupante in quando passibile di un aumento importante anche per i prossimi anni.
La Cina rimane al primo posto con il 32% delle emissioni globali, seguita dagli Stati Uniti con il 13%.
È evidente che gli sforzi attuali non sono sufficienti.
Come sottolinea l’articolo, per fermare il riscaldamento globale è necessario che le nazioni smettano completamente di aggiungere anidride carbonica all’atmosfera. Questo richiede un’accelerazione significativa nella transizione verso fonti di energia rinnovabile e una collaborazione globale più stretta.
Vi invito a leggere l’articolo completo per approfondire gli interessanti numeri e grafici proposti.
Ambiente
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