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Clima: nel 2023 record di temperature (+1,14°C rispetto media 1991-2020) ed eventi estremi (Rapporto SNPA)

Il Rapporto SNPA sul clima in Italia evidenzia che il 2023 è stato il secondo anno più caldo dal 1961, con un'anomalia media di +1,14 °C, e ha registrato eventi estremi come alluvioni e ondate di calore, con temperature fino a 48,2 °C.

L'Italia sotto assedio climatico: un 2023 da record

Il 2023 è stato un anno segnato da eventi climatici estremi che hanno messo a dura prova il nostro Paese.

Secondo il Rapporto SNPA, le temperature medie annuali hanno superato di 1,14°C la media del periodo 1991-2020, posizionandosi al secondo posto tra gli anni più caldi dal 1961. Questa tendenza al riscaldamento è stata particolarmente evidente durante l'estate, con ondate di calore intense e prolungate che hanno portato le temperature a toccare picchi di 48,2°C in Sardegna, un record assoluto per l'isola.

Il Rapporto sul clima in Italia del Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale (SNPA) descrive lo stato e i cambiamenti climatici nel paese negli ultimi decenni, inserendoli anche nel contesto globale ed europeo. Analizza le medie e i trend delle principali variabili idro-meteo-climatiche, compresi i valori estremi. Il documento approfondisce le condizioni climatiche a livello nazionale, regionale e locale, oltre a trattare gli eventi idro-meteorologici e meteo-marini più rilevanti e critici dell'anno esaminato.

Questo Rapporto rappresenta un'evoluzione del Rapporto ISPRA "Gli indicatori del clima in Italia", pubblicato annualmente dal 2006 al 2022. Dal 2023, grazie alla maggiore collaborazione tra ISPRA e le Agenzie Regionali e delle Province Autonome per la Protezione Ambientale (ARPA/APPA), il Rapporto si è evoluto nell'ambito SNPA. Questa cooperazione, estesa anche ad altre istituzioni nazionali e locali competenti nel monitoraggio idro-meteorologico e marino, ha permesso un contributo significativo attraverso dati e informazioni sui principali eventi climatici dell'anno.

Il Rapporto SNPA si inserisce tra le attività di reporting del Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente, come previsto dalla Legge n. 132 del 2016. Monitorare il clima e la sua evoluzione è cruciale nell'attuale crisi climatica. È fondamentale per valutare il riscaldamento globale e confrontarlo con gli obiettivi dell'Accordo di Parigi, che mira a mantenere l'aumento della temperatura globale ben al di sotto dei 2 °C rispetto ai livelli preindustriali, e preferibilmente limitandolo a 1,5 °C. Inoltre, l'analisi del clima a livello nazionale, regionale e locale è essenziale per valutare gli impatti dei cambiamenti climatici e pianificare l'adattamento territoriale.

L'obiettivo principale del Rapporto è fornire informazioni utili a tecnici, decisori politici e cittadini.

 

Temperature record ed eventi estremi: sintesi del 2023

Il 2023 è stato un anno molto caldo, confermando il trend di aumento delle temperature degli ultimi decenni. Si è classificato al secondo posto tra gli anni più caldi, dopo il 2022, per temperatura media e massima, e ha registrato il record per la temperatura minima media annuale. Ottobre è stato il mese più caldo, con oltre 3 °C sopra la media 1991-2020, il valore più alto dal 1961. Durante l'estate, l'Italia ha affrontato intense ondate di calore, con temperature record di 48,2 °C il 24 luglio a Jerzu e Lotzorai, in Sardegna.

La siccità ha continuato a essere un problema significativo nel 2023, sebbene in maniera meno critica rispetto al 2022. Nei primi quattro mesi dell'anno, il nord e il centro Italia hanno sperimentato siccità severa, che è andata attenuandosi nel corso dell'anno. Tuttavia, negli ultimi tre mesi, la Sicilia e parte della Calabria ionica hanno subito un grave deficit di precipitazioni, causando condizioni di siccità estrema.

Numerosi eventi estremi hanno colpito l'Italia. In particolare, le alluvioni hanno devastato l'Italia centrale. A maggio, due eccezionali eventi pluviometrici hanno colpito l'Emilia-Romagna, causando 17 morti, inondazioni eccezionali e gravi danni. Il 2 novembre, forti temporali in Toscana hanno causato inondazioni e otto vittime, con piogge eccezionali fino a 200 mm in tre ore.

 

Serie delle anomale di temperatura media globale sulla terraferma e in Italia, rispetto ai valori climatologici normali 1991-2020.
Figura 1. Serie delle anomale di temperatura media globale sulla terraferma e in Italia, rispetto ai valori climatologici normali 1991-2020. (Dati del NCDC-National Climatic Data Center del NOAA e di SCIA dell'ISPRA. Elaborazione: ISPRA)

  

Temperature: il 2023 è stato l'anno più caldo registrato sulla terraferma (+0,86 °C rispetto alla media 1991-2020)

Globalmente, il 2023 è stato l'anno più caldo registrato sulla terraferma, con un'anomalia di +0,86 °C rispetto alla media 1991-2020. In Italia, il 2023 è stato il secondo anno più caldo dal 1961, con un'anomalia di +1,14 °C rispetto allo stesso periodo. Dal 2000, le anomalie rispetto alla base climatologica 1991-2020 sono state quasi sempre positive, eccetto per quattro anni (2004, 2005, 2010 e 2013). Il 2023 è stato il decimo anno consecutivo con anomalie positive.

  

Serie delle temperature giornaliere globali del mare, mediate tra 60°S e 60°N. Sono evidenziati il valore del 2023, quello del 2015 e quello del 2016, in bianco i valori degli altri anni, dal 1979 al 2022.
Figura 2. Serie delle temperature giornaliere globali del mare, mediate tra 60°S e 60°N. Sono evidenziati il valore del 2023, quello del 2015 e quello del 2016, in bianco i valori degli altri anni, dal 1979 al 2022. (Fonte: C3S ESOTC 2023, dataset ERA5.)

  

Precipitazioni: Sicilia e Sardegna, 165 e 100 giorni asciutti consecutivi rispettivamente

Le precipitazioni cumulate annuali nel 2023 sono state inferiori alla media climatologica di circa il 4%, soprattutto nelle aree occidentali del nord e del centro, in Sardegna, Sicilia e alcune zone della Puglia e Calabria. Il 2023 ha registrato prevalenti anomalie negative mensili, persistenti nell'ultimo quadrimestre. Le anomalie più significative si sono osservate a febbraio (-56%) e settembre (-51%), mentre maggio e giugno sono stati relativamente più piovosi con anomalie di +143% e +77% rispettivamente. Le analisi stagionali mostrano che la primavera è stata la stagione più piovosa (+27%), seguita dall'estate (+24%).

Il valore più alto di precipitazione giornaliera è stato registrato in Emilia-Romagna durante l'evento del 23-24 ottobre, con un massimo di 326 mm a Lagdei (PR).

Riguardo alla siccità, il 2023 ha visto un alto numero di giorni asciutti in Piemonte, Liguria di Ponente, Emilia-Romagna, Puglia, Sicilia e Sardegna. L'indice CDD ha registrato valori elevati, soprattutto in Sicilia e Sardegna, con picchi di 165 e 100 giorni asciutti consecutivi rispettivamente.

 

Parte II del Rapporto - Focus

La Parte II del Rapporto, intitolata "Focus", comprende diversi contributi di approfondimento a scala nazionale, regionale e locale, evidenziando gli elementi climatici più rilevanti e gli eventi idro-meteorologici e meteo-marini del 2023. I principali focus includono:

  1. Siccità e severità idrica,
  2. Anomalie di temperatura e onde di calore,
  3. Alluvioni
  4. Eventi idro-meteo-climatici e meteo-marini significativi.

 

Siccità e scarsità idrica: un problema crescente

La carenza di precipitazioni ha provocato una grave siccità in molte regioni italiane, con ripercussioni significative sull'agricoltura, l'ambiente e l'approvvigionamento idrico. In particolare, le regioni italiane hanno sofferto di un deficit idrico rispetto alla media, causando un impoverimento delle falde acquifere e un calo dei livelli dei fiumi. Le colture sono state gravemente danneggiate dalla mancanza d'acqua, con perdite economiche significative per il settore agricolo.

 

Alluvioni devastanti: l'Emilia-Romagna in prima linea

A maggio, l'Emilia-Romagna è stata colpita da alluvioni eccezionali, causate da precipitazioni intense e prolungate che hanno superato di gran lunga la media mensile. In meno 36 ore sono caduti circa di 200-250 mm di pioggia, provocando esondazioni di fiumi e torrenti, frane e smottamenti. Le conseguenze sono state disastrose. 

LEGGI ANCHE: Alluvione Emilia-Romagna: i fattori di un evento meteoreologico eccezionale

 

Il mare in rivolta: temperature record e mareggiate

Non solo le terre emerse, ma anche il mare ha mostrato segni di stress. La temperatura superficiale del mare è aumentata in modo significativo, favorendo l'intensificazione di fenomeni come le mareggiate e l'erosione costiera. Le coste italiane hanno subito danni significativi, a causa dell'erosione delle spiagge e dell'innalzamento del livello del mare.

 

Un futuro incerto, ma non inevitabile

Gli eventi climatici estremi del 2023 sono un chiaro segnale che il clima sta cambiando in modo rapido e profondo. Le conseguenze di questa trasformazione si fanno sentire su tutti i fronti: dall'economia all'ambiente, dalla salute alla sicurezza. 

 

Cosa possiamo fare

  • Investire nella prevenzione: rafforzare le infrastrutture idrauliche, realizzare sistemi di allerta precoce e promuovere la gestione sostenibile del territorio.
  • Sostenere l'agricoltura: sviluppare pratiche agricole sostenibili e resistenti alla siccità.
  • Promuovere le energie rinnovabili: ridurre le emissioni di gas serra e limitare il riscaldamento globale.
  • Aumentare la consapevolezza: sensibilizzare la popolazione sui rischi legati ai cambiamenti climatici e promuovere comportamenti più sostenibili.

PER SAPERNE DI PIÚ

Fonte: Delibera del Consiglio SNPA n. 250/24 del 02.07.2024

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