Città e territori resilienti: interventi strategici di adattamento climatico in un mondo che cambia

"Ritengo sia un mio dovere personale fare in modo che INGENIO diventi un punto di riferimento informativo per i tecnici, aiutandoli a fronteggiare la sfida dei cambiamenti climatici e a fare scelte che favoriscano la resilienza sociale e territoriale. Per questo motivo, pubblichiamo regolarmente notizie e approfondimenti legati alla sostenibilità. Tra questi spiccano gli articoli di Pietro Mezzi, giornalista esperto del settore, che con grande attenzione si dedica a casi concreti, sia nazionali che internazionali, relativi ad azioni sui territori.
Lo ringrazio per la sua preziosa collaborazione e invito i nostri lettori a consultare i suoi articoli per approfondire queste tematiche cruciali".

Andrea Dari, Editore di Ingenio

L’adattamento delle città e dei territori alla crisi climatica

New York, New Orleans, Boston, San Francisco negli Stati Uniti, Copenhagen, Rotterdam, Barcellona, Madrid in Europa sono solo alcune delle metropoli che nel mondo stanno affrontando il tema dell’adattamento delle città e dei territori alla crisi climatica in corso.

Si tratta nella maggior parte dei casi di città affacciate sul mare o collocate lungo i grandi fiumi: luoghi in cui le comunità sono maggiormente esposte al rischio degli eventi estremi. Ma se pensiamo al nostro territorio e ai casi sempre più frequenti di inondazione, allagamenti ed esondazioni dei corsi d’acqua, il tema riguarda numerosissime realtà urbane di tutto il mondo.

Lo scopo di questi articoli è raccontare cosa sta avvenendo nelle città più avvedute e cosa si sta progettando e realizzando per permettere la convivenza tra la vita di tutti i giorni di milioni di persone e gli eventi atmosferici estremi.

In questo nuovo contesto anche la cultura tecnica, in particolare quella più vicina alla gestione sostenibile delle acque, sta cambiando. E come accade, i cambiamenti sono accompagnati da innovazione tecnologica e progettuale.
Detto in altri termini, i professionisti - ingegneri, architetti, geologi, climatologi - sono oggi chiamati ad aggiornare il loro bagaglio di conoscenze per fare fronte, in collaborazione le istituzioni, agli effetti del climate change.

Ma c’è qualcosa di più in questo processo di adattamento. Questo qualcosa sta nel rapporto che si crea tra progettazione degli spazi pubblici, perché di questo si tratta, e rapporto con le comunità, con i cittadini, con i comitati. A New York come a New Orleans e a San Francisco le comunità locali sono state chiamate a collaborare a costruire progetti di resilienza, attraverso incontri, gruppi di lavoro, eventi con esperti e progettisti. Una novità, che contiene una forte componente politica, di democrazia dal basso. Anche perché progettare oggi la città di domani è un compito che non può essere riservato agli specialisti, che sono certo indispensabili, ma non esauriscono l’obbligo di un coinvolgimento più ampio e articolato.

In queste pagine si potranno trovare casi recenti in materia di progettazione e realizzazione di opere grazie alle quali l’acqua non è più un problema, un pericolo, ma un’opportunità per una città resiliente e sostenibile.

Una nota personale, per chiudere. Da una decina di anni, come giornalista di riviste di architettura, edilizia e ambiente, mi occupo di questi temi, che ho avuto modo di raccontare in due differenti pubblicazioni: la prima nel 2016 (“La città resiliente”; Altreconomia, autori vari); la seconda nel 2020 ("Fare resilienza”; Altreconomia). Lì, in quelle due pubblicazioni, si trovano raccontati decine di casi di città di tutto il mondo alle prese con esondazioni, alluvioni, uragani.

Ora si tratta di andare avanti e raccontare nuovi progetti e verificare anche come dalle parole si passi ai fatti o, detto in altro modo, come dai progetti si passi alle realizzazioni vere e proprie.

Buona lettura! 

L'adattamento climatico di Copenaghen: i progetti di resilienza urbana della città

Copenaghen ha attuato nel tempo diversi interventi adattivi ai cambiamenti climatici e pianificazioni con indicazioni operative per come costruire nuovi edifici, superfici permeabili, micro-parchi di quartiere e tetti e pareti verdi per la laminazione delle acque di pioggia. In questo contesto vediamo quali sono stati i progetti realizzati.

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Cambiamenti climatici e rischi di esondazione. Il "Progetto Spugna" di Città Metropolitana Milano e CAP

Novanta interventi in 32 Comuni dell’area milanese per dimostrare che servono piani di adattamento al climate change. Un’operazione del valore di 50 milioni di euro finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Chiamati a raccolta nove studi di progettazione esperti nel disegno del paesaggio e nella gestione sostenibile delle risorse idriche. Parlano i protagonisti.

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La crisi climatica avanza, ma le politiche di adattamento sono ferme al palo

In Italia i numeri del dissesto idrogeologico e degli eventi catastrofici crescono di anno in anno e aumentano morti e danni. I dati di Legambiente e Cresme ci aiutano a capire le dimensioni del fenomeno. Intanto, il ministero dell’Ambiente ha approvato il Piano nazionale di adattamento al cambiamento climatico. Ecco cosa ne pensa il co-fondatore e direttore scientifico di AsviS, Enrico Giovannini.

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Città resilienti, ecco il piano per New York

Dopo i disastri prodotti dagli uragani Sandy (2012) e Ida (2021) l’obiettivo è rendere la Grande Mela una città a prova di pioggia. L’esperienza di Rebuild by Design e la ricerca condotta dallo studio internazionale One Architecture & Urbanism. Ecco le soluzioni tecniche per gestire le acque piovane in occasione di eventi estremi.

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Riforestazione a New Orleans: un piano partecipato per contrastare i cambiamenti climatici e le isole di calore

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Crisi climatica: i piani anti-alluvione per Lower Manhattan

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