Circolare NTC 2018, edifici esistenti: il Capitolo 8 con alcuni commenti tecnici
Ecco il testo aggiornato del capitolo 8 della Circolare NTC 2018
Si prosegue con la pubblicazione di alcuni Capitoli della Circolare esplicativa delle Norme Tecniche per le Costruzioni 2018.
In questo articolo in particolare proponiamo il testo del Capitolo 8 (scaricabile in pdf in fondo all’articolo) dedicato agli EDIFICI ESISTENTI con i primi approfondimenti e commenti tecnici (vedi in basso all’articolo) da parte di alcuni esperti in materia. L’articolo sarà poi aggiornato costantemente con ulteriori articoli di aiuto nella comprensione del testo. Invitiamo pertanto i lettori a seguirci per rimanere aggiornati sul tema.
Il Capitolo C8 della Circolare NTC 2018
Le costruzioni esistenti rappresentano certamente argomento particolarmente significativo nell’ambito dell’applicazione delle NTC. Rispetto al D.M. 14 gennaio 2008 la norma riporta alcune modifiche la cui portata concettuale assume però particolare rilievo.
L’importanza che le criticità locali assumono negli edifici esistenti, in termini di danni a persone e cose, ha portato, fra l’altro, a considerare con maggiore attenzione gli interventi locali di rafforzamento e gli interventi di miglioramento.
Tale maggiore attenzione si è anche tradotta in un diverso ordine di presentazione (le varie forme d’intervento sono ora elencate dalla meno alla più impattante, dalla riparazione e rafforzamento locale all’adeguamento), nella diversa definizione dell’intervento di adeguamento e nell’ampia considerazione dedicata alla valutazione e riduzione del rischio sismico e, in special modo, nella maggiore attenzione prestata agli interventi finalizzati a ridurre la vulnerabilità delle costruzioni esistenti.
La presente Circolare, quindi, fornisce istruzioni operative per la corretta ed uniforme applicazione dei principi riportati nel Capitolo 8 delle NTC. Si osserva, in particolare, come molti dei contenuti delle Appendici della precedente Circolare 617 C.S.LL.PP. del 2 febbraio 2009, sono ora ricondotti al testo della Circolare stessa.
Paragrafo C8.1 - Che cosa si intende per “Costruzione Esistente”
La definizione ci viene data dal primo paragrafo del capitolo C8: “Le costruzioni esistenti sono definite, nel § 8.1 delle NTC, come quelle costruzioni per le quali “alla data della redazione della valutazione di sicurezza e/o del progetto d’intervento” la struttura sia stata “completamente realizzata”.
Detta definizione va certamente declinata per ciascuno caso in esame.
In termini del tutto generali, con l’espressione struttura completamente realizzata può intendersi una struttura per la quale, alla data della redazione della valutazione di sicurezza e/o del progetto di intervento, sia stato redatto il certificato di collaudo statico ai sensi delle Norme Tecniche vigenti all’epoca della costruzione; se all’epoca della costruzione l’obbligo del collaudo statico non sussisteva, devono essere state almeno interamente realizzate le strutture e i muri portanti e le strutture degli orizzontamenti e delle coperture.
I beni vincolati
Per gli interventi finalizzati alla riduzione della vulnerabilità sismica dei beni del patrimonio culturale vincolato, il riferimento normativo, nelle more dell’emanazione di ulteriori disposizioni, è costituito dalla D.P.C.M. 9 febbraio 2011 “Valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle norme tecniche per le costruzioni di cui al decreto ministeriale 14 gennaio 2008”. Tale direttiva, in considerazione della specificità e articolazione del contenuto nonché delle caratteristiche del patrimonio storico edilizio italiano, è adottabile come riferimento per le costruzioni che comunque abbiano una valenza storica, artistica o urbanistico-ambientale, anche se non esplicitamente vincolate, fatto salvo quanto previsto al punto 8.4.3 delle NTC.
Paragrafo C8.1: la definizione dei Criteri Generali
La conoscenza della costruzione
La conoscenza della costruzione, se da un lato contribuisce ad aumentare l’accuratezza delle verifiche di sicurezza e l’efficacia del progetto degli interventi, dall’altro dipende, di fatto, dalla possibilità di effettuare indagini approfondite in relazione all’uso ed alla natura/tipologia della costruzione stessa.
Le NTC, al fine di tener conto dei diversi possibili gradi di approfondimento, utilizzano i concetti di livello di conoscenza (relativo a geometria, organizzazione strutturale, dettagli costruttivi e materiali) e di fattore di confidenza (che modifica i parametri di capacità in ragione del livello di conoscenza).
È necessario che il progettista espliciti, nei documenti progettuali, le caratteristiche geometriche e strutturali della costruzione e il grado di approfondimento raggiunto dalle indagini.
In generale, la valutazione della sicurezza consiste nell’identificazione delle criticità nei confronti delle azioni considerate, sia non sismiche, come pesi propri, sovraccarichi e azioni climatiche, sia sismiche.
L’attenzione ai meccanismi locali
Attenzione deve essere, dedicata alla individuazione, per quanto possibile, di situazioni critiche locali e al loro conseguente effetto sulle verifiche. Esempi tipici sono la presenza e la realizzazione di cavedi, nicchie, canne fumarie, aperture in breccia, riprese murarie nelle pareti portanti che, indebolendo sensibilmente i singoli elementi strutturali o le connessioni tra i vari elementi costruttivi, possono facilitare l’innesco di meccanismi locali. Anche lo spostamento o la demolizione di tramezzature o tamponature con rigidezza e resistenza non trascurabili per una specifica struttura, potrebbero alterare la configurazione del fabbricato.
Riguardo ai dettagli costruttivi, per gli edifici esistenti le NTC non impongono la conformità alle prescrizioni previste per le nuove costruzioni.
Gli esiti della valutazione della sicurezza comportano conseguenze diversificate in termini di tempi e necessità di intervento, a seconda che le carenze della struttura si manifestino nei confronti delle azioni non sismiche o di quelle sismiche.
Come è possibile intervenire sugli edifici esistenti
Le categorie di intervento si differenziano in interventi locali o di riparazione, di miglioramento e di adeguamento.
L’obbligo di collaudo statico anche per gli interventi di miglioramento sismico
Le NTC specificano, per ciascuna categoria, la condizione di applicazione, sancendo l’obbligatorietà del collaudo statico, non solo per gli interventi di adeguamento, ma anche per quelli di miglioramento. Sono poi definiti alcuni fondamentali criteri di intervento, comuni a tutte le tipologie, quali la ricerca della regolarità, l’attenzione necessaria per le fasi di esecuzione e le priorità da assegnare e sono quindi esaminati i più usuali interventi per le varie tipologie strutturali.
Non è invece previsto il collaudo statico per gli interventi locali o di riparazione di cui al §8.4.1 delle NTC.
Al fine di una corretta valutazione del possibile utilizzo delle costruzioni, il tecnico incaricato delle verifiche o del progetto deve esplicitare, nei documenti progettuali, i livelli di sicurezza attuali e quelli che l’eventuale intervento si prefigge di conseguire, nonché le eventuali conseguenti limitazioni nell’uso della costruzione, esplicitando, per quanto possibile anche il livello di sicurezza degli elementi costruttivi non strutturali.
Il complesso delle norme vigenti, infatti, consente l’utilizzo anche delle costruzioni esistenti che non raggiungano i livelli di sicurezza richiesti per le costruzioni nuove.
Gli approfondimenti tecnici sul Capitolo 8 della Circolare NTC 2018
Sul Capitolo 8 INGENIO ha già iniziato a raccogliere alcune riflessioni e approfondimenti che riportiamo di seguito e che speriamo siano di utilità ai professionisti tecnici.
Edifici in muratura
L'approfondimento parte con due articoli dedicati alle strutture esistenti in muratura descrivendo con dettaglio quelle che sono le indicazioni e le novità descritte nel Capitolo 8 della Circolare.
All'interno del primo articolo si approfondisce il nuovo modo di considerare i legami costitutivi con cui la muratura viene calcolata, il tema del comportamento delle fasce murarie, l'introduzione dello Stato limite di Collasso per gli edifici in muratura e molto altro ancora. >> VAI ALL'APPROFONDIMENTO
Anche nel secondo articolo si approfondisce il tema dei parametri meccanici della muratura ma con particolare riferimento alle novità della tabella C8.5.I, alle conseguenze nelle verifiche, ... il tutto confrontandolo con la precedente normativa. >> VAI ALL'APPROFONDIMENTO
Edifici in calcestruzzo armato
Nell'articolo, a firma della Professoressa Anna Saetta, viene trattato tema della sicurezza degli edifici esistenti in calcestruzzo armato, con particolare riferimento ai valori da assumere per le proprietà dei materiali nel calcolo della capacità, in accordo al metodo di analisi adottato, e di alcune modifiche nelle prescrizioni relative all’accettabilità dei metodi di analisi lineare. VAI ALL'ARTICOLO >> I valori da assumere per le proprietà dei materiali nel calcolo della capacità: le novità della Circolare
Metodi di rinforzo
Nell'articolo si analizza, invece, ciò che la Circolare "dice" sul particolare metodo MAD (Metodo Aderente), segnalando la mancanza di chiarimenti in merito ad alcuni aspetti che, però, sono fondamentali per la buona e duratura riuscita di un intervento di riparazione e rinforzo. VAI ALL'ARTICOLO >>> Le strutture esistenti e i metodi per il rinforzo di tipo MAD: alcune osservazioni sulla Circolare
Sull'argomento riproponiamo anche alcuni articoli pubblicati all'uscita delle Norme Tecnciche per le Costruzioni 2018 che ne commentavano i principi, le novità a firma del Professor Antonio Borri.
>>> NTC 2018 per gli edifici esistenti: riduzione del rischio, sicurezza, responsabilità
>>> Capitolo 8 e NTC 2018, ecco cosa cambierà per gli edifici esistenti… e per le scuole
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