Cina: la Sostenibilità come motore della trasformazione industriale
La Cina sta ridefinendo il futuro dell’energia rinnovabile con un’espansione record della produzione da fonti fotovoltaiche ed eoliche. Con 357 GW installati nel 2024, il Paese ha raggiunto in anticipo gli obiettivi prefissati, mentre l’Europa fatica tra burocrazia e normative complesse. È possibile eliminare i combustibili fossili? Le sfide tecnologiche e normative sono ancora molte.
Negli ultimi anni, la Cina ha inserito la sostenibilità tra le sue principali sfide e leve per il cambiamento, facendone un driver strategico per valorizzare la propria produzione industriale e il proprio ruolo nell'economia globale.
Questa scelta non solo risponde alle crescenti pressioni internazionali per una riduzione delle emissioni, ma rappresenta anche un'opportunità economica e tecnologica che il paese sta sfruttando su larga scala.
Cina e rinnovabili: 357 GW di energia pulita nel 2024
La Cina guida la transizione energetica con un’espansione record di fotovoltaico ed eolico, mentre l'Europa resta impantanata nelle normative. Supereremo mai questa sfida? 🔎 Leggi di più nell'articolo che segue.
Record Storico per l'Energia Rinnovabile in Cina nel 2024
Nel 2024, la Cina ha registrato un’espansione senza precedenti nella costruzione di impianti per l'energia rinnovabile, installando ben 357 gigawatt di nuova capacità da fonte eolica e solare.
Questo dato rappresenta un incremento del 45% per il solare e del 18% per l'eolico rispetto al 2023, secondo la National Energy Administration cinese. Per dare un’idea della portata di questo sviluppo, è come se la Cina avesse costruito l’equivalente di 357 centrali nucleari in un solo anno.
Grazie a questa accelerazione, la Cina ha raggiunto con sei anni di anticipo l’obiettivo di 1.200 gigawatt di energia rinnovabile previsto per il 2030, un traguardo fissato dal Presidente Xi Jinping cinque anni fa.
E non finisce qui ...
Sebbene la Cina sia il paese con le maggiori emissioni di CO2 a livello globale, la rapida crescita delle energie rinnovabili sta ponendo le basi per una possibile svolta.
Secondo il think tank Carbon Brief, le emissioni di CO2 della Cina, pur essendo in crescita negli ultimi anni, hanno registrato un leggero calo nei dieci mesi finali del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Secondo Daniel Jasper, senior policy advisor di Project Drawdown, "mentre le emissioni complessive della Cina sono le più alte di qualsiasi altro paese, il governo ha compreso – almeno in parte – che una rapida espansione delle energie rinnovabili è essenziale per la sicurezza energetica e climatica. Con il recente cambio di amministrazione negli Stati Uniti, la Cina è ora ben posizionata per guidare la transizione energetica globale".
Confronto energie rinnovabili con gli Stati Uniti e il Resto del Mondo
Anche gli Stati Uniti hanno registrato un notevole incremento nella produzione di energia pulita nel 2024, con 268 gigawatt di nuova capacità da solare ed eolico, secondo i dati preliminari della American Clean Power Association.
Tuttavia, la crescita americana rimane inferiore rispetto a quella cinese, e l'industria delle energie rinnovabili negli USA sta affrontando ostacoli politici: l'amministrazione del Presidente Donald Trump ha emesso ordini esecutivi per sospendere i permessi per nuovi progetti eolici, favorendo invece il petrolio, il gas e l’estrazione mineraria in Alaska.
In Europa nel primo semestre del 2024, le fonti rinnovabili hanno generato oltre il 50% dell'energia elettrica nell'Unione Europea, superando per la prima volta la produzione da combustibili fossili. Questo risultato è stato trainato principalmente dall'energia eolica e solare, che insieme hanno coperto il 30% del mix elettrico europeo, mentre gas e carbone si sono attestati al 27%.
Le emissioni di CO₂ derivanti dalla produzione di elettricità sono diminuite del 13% nel 2024 rispetto all'anno precedente, evidenziando una decisa transizione verso fonti energetiche più pulite.
In Italia, la produzione di energia da fonti rinnovabili ha superato quella da fonti fossili per la prima volta nella prima metà del 2024. Il 22 giugno 2024, la produzione oraria da fonti verdi ha raggiunto un picco storico di 33,2 gigawatt. Nei primi sei mesi del 2024, le fonti rinnovabili hanno coperto il 43,8% della domanda elettrica nazionale, in aumento rispetto al 34,9% dello stesso periodo del 2023.
Cina: motore industriale per l'energia green
A livello globale, secondo l'International Energy Agency, la Cina non solo domina la produzione e l’uso delle energie rinnovabili, ma è anche il principale fornitore mondiale di tecnologie per la transizione energetica.
Il paese è leader nell'export di batterie, pannelli solari, turbine eoliche e degli elettrolizzatori utilizzati per la produzione di idrogeno verde. La vasta scala produttiva cinese ha abbattuto significativamente i costi di produzione di energia da fonti rinnovabili, rendendola in molti casi più economica rispetto ai combustibili fossili.
L’accelerazione della Cina nella transizione energetica evidenzia il suo impegno nel trasformare il proprio modello industriale in chiave sostenibile, pur mantenendo una forte dipendenza dal carbone.
La domanda cruciale per i prossimi anni sarà se la rapida espansione delle energie rinnovabili riuscirà a ridurre significativamente l'impronta carbonica del paese e se questa leadership sarà seguita da un cambio strutturale nel mix energetico globale.
Il traguardo di sostituire la produzione di energia elettrica da fonti fossili con fonti rinnovabili è una sfida ambiziosa ma realizzabile.
Enrico Giovannini, nel suo saggio "L'utopia sostenibile", la definisce un'utopia necessaria, sottolineando che la scelta di imboccare la strada verso lo sviluppo sostenibile è non solo possibile, ma anche l'unico modo per evitare i rischi di un collasso del sistema socio-economico.
Tuttavia, permangono sfide tecnologiche, come l'efficienza dei sistemi di accumulo dell'energia, e ostacoli di natura sociale e normativa. Lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) rappresenta un passo avanti, ma la complessità burocratica e la frammentazione delle normative ne rallentano la diffusione.
Un esempio emblematico è la Sardegna, dove la burocrazia si è rivelata un ostacolo significativo allo sviluppo sostenibile.
Immanuel Kant affermava che "il dovere implica il potere", sottolineando che se abbiamo l'obbligo morale di compiere un'azione, dobbiamo anche avere la capacità di realizzarla.
Pertanto, se dobbiamo perseguire la sostenibilità, possiamo e dobbiamo superare le barriere esistenti, trasformando le sfide in opportunità per un futuro energetico più pulito e resiliente.
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