Cessione del credito bonus edilizi non perfezionata: l'erede beneficia delle rate non fruite
La cessione del credito d'imposta per il rifacimento di una facciata, non portata a termine a causa del decesso del titolare dell'edificio, si trasmette interamente al figlio erede che conserva la detenzione del bene
Cosa succede in caso di cessione del credito di imposta derivante da un'agevolazione edilizia (nel caso specifico: Bonus Facciate), non portata a termine a causa della morte del fruitore originario? L'erede può completare la cessione beneficiando delle rate residue?
A queste domande risponde, nell'interpello 213/2023 dello scorso 14 febbraio, l'Agenzia delle Entrate, che deve dirimere il caso di un contribuente/erede il cui padre, proprietario dell'immobile poi trasferito, aveva sostenuto nel 2021 spese per interventi di rifacimento della facciata dell'edificio.
Essendo deceduto nel 2022, non era stato possibile portare a termine, presso la propria banca, la cessione del credito d’imposta per questi lavori sono eseguiti, terminati, fatturati e pagati, tramite bonifici, nel 2021.
L'erede può prendere le rate residue del Bonus? Sì
L'Istante, che oggi detiene il bene, può quindi cedere il credito di imposta corrispondente all'agvolazione per i lavori sulla facciata iniziato dal padre e non perfezionato?
La risposta del Fisco è positiva, ma vediamo tutti i passaggi che portano al chiarimento finale.
Premesso che, considerati i lavori in esame, riconducibili a interventi di isolamento termico che interessa oltre il 25% della superficie disperdente lorda, e che quindi 'richiedono' l'asseverazione tecnica che dimostri la sussistenza dei requisiti e la congruità delle spese, le Entrate ricordano che il decreto interministeriale del 6 agosto 2020 prevede che per interventi di questo tipo, “in caso di decesso dell'avente diritto, la fruizione del beneficio fiscale si trasmette, per intero, esclusivamente all'erede che conservi la detenzione materiale e diretta del bene”.
Cosa si dovrà indicare in dichiarazione dei redditi?
Operativamente parlando, visto che nell'anno 2021 sono state sostenute le spese del genitore, la quota di detrazione relativa a tale anno competeva a quest’ultimo per cui l’importo dovrà essere indicato nella dichiarazione dei redditi che il figlio è tenuto a presentare a nome del de cuius per l’anno 2021.
Dal 2022 l'erede potrà fruire del Bonus o direttamente o scegliendo l'opzione alternativa
L'Istante/erede potrà iniziare a fruire delle rate residue a partire dal 2022, e lo potrà fare o direttamente oppure scegliendo una delle due opzioni alternative, cioè sconto in fattura o cessione del credito.
LA RISPOSTA 213/2023 DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE E' SCARICABILE PREVIA REGISTRAZIONE AL PORTALE
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