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Cessione dei crediti anche per i professionisti: all’esame della Camera una proposta del M5S

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LA PROPOSTA: estendere anche al lavoro autonomo professionale, come già avviene per imprese, la possibilità di cedere pro-soluto i propri crediti a banche e intermediari finanziari.
 
Come sappiamo la crisi ha coinvolto tutti anche i professionisti. Da tempo i vari organi di rappresentanza di queste categorie hanno evidenziato come i redditi dei professionisti si siano ridotti drasticamente chiedendo, in più sedi, misure di aiuto.
Purtroppo chi fa questo mestiere sa anche che il taglio del reddito non è l’unico problema. Spesso infatti è accompagnato da altri problemi come quello della riscossione dei crediti.
Su questo tema, una proposta della deputata Azzurra Cancelleri del Movimento 5 Stelle presentata alla Camera.
 
 
La deputata pentastellata ha infatti presentato una proposta di legge per concedere la possibilità anche ai professionisti, di accedere all’istituto della cessione pro-soluto dei propri crediti.
Secondo la Cancellieri, la cessione dei crediti consentirebbe ai professionisti, spesso molto giovani, di ottenere le risorse tempestivamente per andare avanti. “Finora – spiega – questa possibilità è riservata solo alle imprese. Con questa proposta di legge, vogliamo impegnare il Governo a estendere al lavoro autonomo professionale la possibilità di cedere pro-soluto i propri crediti a banche e intermediari finanziari così da ottenere quella liquidità che, ai giorni nostri, è diventata una necessità soprattutto per chi esercita la libera professione”.

“Questa proposta di legge è un’opportunità per i professionisti se si pensa che il reddito medio di questa classe di lavoratori è crollato di oltre il 18% dal 2007. In altre parole, solo tre professionisti su dieci vengono pagati puntualmente, il 19,5% con un ritardo che va dai tre ai sei mesi e il 16,8% è costretto ad aspettare più di sei mesi. In particolare, se il committente è pubblico, per il 20,7% il ritardo è di oltre sei mesi, mentre il 6,8% dichiara addirittura di non essere mai stato pagato. Tutto ciò è inaccettabile, soprattutto se poi si considera che il 60% degli autonomi dice di non riuscire ad arrivare a fine mese. Un fenomeno – commenta la Cancelleri – a cui possiamo dare una sterzata. Questa proposta è stata condivisa dall’Istituto Nazionale Tributarista che accogliendo il nostro impegno come “un rinnovato interesse per il mondo dei lavoratori autonomi professionali” mi ha incontrata per chiarire alcuni aspetti di carattere fiscale così da rendere operativa al meglio la futura modifica normativa che ho proposto”.