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Centri storici: MIBACT boccia proposta Legambiente per tetti con solare e fotovoltaico

No alla semplificazione per il fotovoltaico nei centri storici: Il Mibac ha dato parere contrario

No alla semplificazione per il fotovoltaico nei centri storici

Il Mibac ha dato parere contrario alla proposta nata da Legambiente e alcuni parlamentari (di diverso colore) di semplificare l’applicazione di sistemi fotovoltaici nei centri storici.

Legambiente infatti aveva predisposto e condiviso il testo di un emendamento con alcuni parlamentari del Pd, della Lega, di +Europa e l’ex presidente di Legambiente Rossella Muroni che poi lo avevano presentato nella discussione della conversione in legge del decreto-legge semplificazione 2. 

Questo il testo dell’emendamento:

«-5-bis. L’installazione di pannelli solari a servizio di edifici non vincolati nei centri e nuclei storici non è soggetta ad autorizzazione paesagisticaai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 13 febbraio 2017, n. 31, purchè integrati nella configurazione delle coperture, o posti in aderenza ai tetti degli edifici con la stessa inclinazione e lo stesso orientamento della falda degli edifici. All’Allegato A di cui all’articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica n. 31 del 2017, al punto A.6 è abrogata la lettera C delle esclusioni della procedura semplificata.»

 

No ai pannelli anche aderenti ai tetti

L’emendamento è stato bocciato malgrado si faccia riferimento all'applicazione di un Decreto che obbliga a fare in modo che i pannelli abbiano la stessa inclinazione del tetto e che siano invisibili dalla strada. 

La ragione, molto banale è che da parte del Ministero presieduto da Dario Franceschini si vuole che comunque si passi per un parere della soprintendenza. Quel regolamento approvato alcuni anni fa, dopo un lunghissimo iter e grandi mal di pancia, escludeva dal parere della soprintendenza alcuni interventi (tra cui i pannelli solari progettati con quelle caratteristiche) in aree con vincolo paesaggistico, ossia quello più esteso in Italia che riguarda circa il 40% del Paese. Ma quella semplificazione non vale in centri storici e borghi. Il problema è che ci sono città come Roma o Napoli che considerano centro storico aree enormi, con dentro edifici degli anni sessanta e settanta. Per interventi su quegli edifici devi passare per la soprintendenza ... che regolarmente li boccia.

 


Tutelare il Paesaggio non significa burocrazia

Centri storici: MIBACT boccia proposta Legambiente per tetti con solare e fotovoltaico«Il Ministero dei beni culturali ancora una volta si conferma contrario a qualsiasi tentativo di trovare soluzioni che aiutino percorsi semplici e trasparenti per l'installazione di impianti da fonti rinnovabili. Esiste un Decreto che fissa paletti chiari per gli impianti solari, che devono essere integrati nei tetti, paralleli alla falsa, invisibili dagli spazi esterni. La proposta chiedeva di applicarlo nei centri storici escludendo gli edifici vincolati, dove si sarebbe continuato a passare per un parere delle soprintendenze. Il problema sta qui, per il Ministero ogni via libera deve passare per un parere discrezionale della soprintendenza, che deve poter decidere a suo gusto e senza criteri. Ma questa situazione comporta costi e tempi che scoraggiano i progetti, incertezza sul risultato finale della procedura e poi periodiche bocciature, persino per pannelli solari da installare su brutti edifici degli anni sessanta. Al Ministro Franceschini chiediamo di spiegare se e' davvero convinto che di fronte a una crisi climatica di queste dimensioni, che chiama tutti in causa, sia questo il modo di tutelare un paesaggio italiano che rischia di essere stravolto dagli impatti di fenomeni meteorologici estremi.»

Edoardo Zanchini


 

"Con me si va nella città ridente / con me si va nell'eterno splendore"

La mitica scenda di Carlo Verdone nel film Gallo Cedrone (1998) in cui per bocca del suo personaggio Armando Feroci, commenta la visione sui tetti di Roma riadattando a bella posta due versi della Divina Commedia: "Con me si va nella città ridente / con me si va nell'eterno splendore" che Dante stesso legge sulla Porta dell'Inferno. Questo episodio cinematografico evidenzia uno scenario fatto di terrazzi malcurati e forse abusivi, antenne di ogni tipo, camini di ogni dimensione che caratterizza i tetti di roma in  ogni direzione e dimensione.  

 

 

Non si comprende quindi questo voler difendere una norma che di fatto blocca la diffusione dei sistemi fotovoltaici in tutte le grandi città italiane, mantiene un problema di sovraccarico di rete nei periodi estivi di grande calore, e forse consentirebbe di mettere mano a una riqualificazione dei tetti che oggi si presentano in stato di grande degrado estetico e probabilmente anche con situazioni di carente sicurezza.

La semplificazione non può diventare una «riserva di caccia» per la PA che vuole mantenere i suoi poteri su ogni decisione.

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