CEMENTO: Cementir vende a Italcementi, di HeidelbergCement, gli asset italiani
Cementir cede tutte le attività italiane a Italcementi (gruppo HeidelbergCement) per 315 milioni.
L'annuncio, a sorpresa, della società che fa parte del gruppo Caltagirone spiega che la vendita riguarda il 100% di Cementir Italia incluse le controllate Cementir Sacci e Betontir.
Ricordiamo che CEMENTIR aveva dato l'avvio al recente riordino italiano di settore con l'acquisizione di SACCI, e di recente BUZZI ha acquisito CEMENTI ZILLO.
Il comunicato stampa di ITALCEMENTI
Italcementi torna a crescere e investire in Italia, migliorando la propria struttura industriale e la propria rete distributiva attraverso l’acquisizione di Cementir Italia.
Italcementi ha sottoscritto oggi un accordo con Cementir Holding per l’acquisto di tutte le attività di Cementir Italia nei business del cemento e del calcestruzzo (incluse le società interamente controllate CementirSacci e Betontir).
L’intesa prevede un investimento di 315 milioni di euro. Saranno conferite a Italcementi 5 cementerie a ciclo completo e 2 centri di macinazione del cemento, per una capacità produttiva installata di 5,5 milioni di tonnellate di cemento, insieme al network dei terminal e degli impianti di calcestruzzo attivi sul territorio nazionale.
Questi asset andranno ad aggiungersi alla struttura industriale Italcementi oggi formata da 6 cementerie a ciclo completo, un impianto per prodotti speciali, 8 centri di macinazione del cemento, 113 impianti di calcestruzzo e 13 cave per inerti.
Dopo decenni dall’ultima acquisizione, Italcementi torna per la prima volta a investire e crescere, concentrando la propria attenzione sull’Italia. Un segnale di fiducia verso il Paese e verso il settore italiano delle costruzioni, che ha vissuto un decennio difficile dopo la crisi iniziata nel 2008.
«L’acquisizione - afferma Roberto Callieri, Amministratore Delegato Italcementi - rappresenta per Italcementi un’importante opportunità di crescita nel mercato italiano dei materiali per le costruzioni. Oggi realizziamo un’operazione che presenta un’ideale combinazione nella qualità degli asset industriali e una perfetta distribuzione geografica, che consente a Italcementi di migliorare la propria presenza su tutto il territorio nazionale, in una logica di vicinanza al cliente per offrire soluzioni e prodotti innovativi e di qualità».
«Si tratta di un’operazione importante - prosegue Callieri -, che conferma la volontà di HeidelbergCement di investire in Italia, riaffermando la fiducia nel sistema-Paese e nel nuovo management italiano che da un anno guida la nostra Società. Italcementi è leader in Italia, dove da oltre 150 anni è protagonista grazie alla sua esperienza, alla sua competenza industriale e alla capacità innovativa nei processi e nei prodotti».
L’operazione è sottoposta all’approvazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato: fino alla data della chiusura dell’operazione, prevista per l’inizio del prossimo anno, le due società continueranno a operare come competitor e pertanto saranno tra loro indipendenti.
Da una stima preliminare, l’integrazione di Cementir Italia consentirà sinergie sui costi per almeno 25 milioni di euro entro il 2020. «Tutto il processo di acquisizione e integrazione - conclude Callieri - sarà gestito con apertura, responsabilità e trasparenza esclusivamente nel nome dell’interesse dell’Azienda. Lavoreremo risolutamente per tornare al più presto alla creazione di valore grazie a processi industriali efficienti e sostenibili e all’offerta di prodotti che sappiano unire la tradizionale qualità a performance innovative sempre più richieste dal mercato, auspicando che il settore dei materiali per le costruzioni torni alla sostenibilità economica e alla crescita».
La dichiarazione di CEMENTIR
«A seguito di questa operazione - spiega Francesco Caltagirone jr, presidente e amministratore delegato di Cementir Holding - l'indebitamento finanziario netto del gruppo a fine 2018 sarà prossimo a 0,5 volte il margine operativo lordo. Questo ci darà la possibilità di cogliere altre opportunità che si dovessero presentare in futuro, così come accaduto negli ultimi dodici mesi».