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Cementir Holding: profitti netti a 67,5 milioni, prosegue espansione

Intervista sul Sole 24 a Francesco Caltagirone jr.,  che ammette l’intenzione del gruppo di guardare all’acquisizione di altre aziende “l’indebitamento finanziario netto di circa 180 milioni, ci consente di poterci indebitare per l'espansione”.

L'immagine uscita sul SOLE

Ma Caltagirone non pensa solo alla Sacci, su cui Cementir ha presentato, come si ricordera?, un'offerta vincolante recepita nel piano concordatario di Sacci che, lunedi? prossimo, sara? sottoposto al voto dei creditori nell'udienza fissata dal tribunale di Roma. Caltagirone pensa a una ulteriore espansione all’estero: “Quanto a Cementir, l'Italia cuba il 9-10% e noi stiamo valutando altre opportunita? all'estero perche? la penisola continua ad avere una marginalita? bassa e scegliere di rafforzarsi qui non aumentera? la nostra redditivita?». Dove quindi ? “Vorremmo rafforzare la nostra posizione sia in Asia che nei Paesi nordici dove gia? ci siamo e siamo contenti di esserci.”

Cementir Holding (gruppo Caltagirone) ha chiuso il bilancio 2015 con profitti netti di 67,5 milioni (rispetto ai 71,6 milioni dell'esercizio precedente) e ricavi in crescita del 2,2% a quota 969 milioni. Il margine operativo lordo, superiore agli obiettivi, e? a sua volta in aumento dello 0,8% a 194 milioni. Il dividendo proposto e? di 0,10 euro per azione in linea con l'esercizio precedente.

«Il gruppo ha chiuso il 2015 con un margine operativo lordo superiore all'obiettivo prefissato di 190 milioni di euro», ha sottolineato il presidente e amministratore delegato Francesco Caltagirone Jr: «I miglioramenti nei Paesi Scandinavi e in Italia e il costante contributo dell'Estremo Oriente hanno compensato i minori risultati realizzati in Turchia e Egitto, causati dalle tensioni socio-politiche che attraversano i paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente, e l'impatto negativo derivante dalla svalutazione di alcune valute estere». Anche l'indebitamento finanziario netto e? sceso al di sotto dei 230 milioni previsti, mentre la riduzione dell'aliquota Ires dal 2017 ha impattato negativamente sull'utile per 6,2 milioni a causa dell'adeguamento delle imposte differite. Per il 2016 «il gruppo prevede di raggiungere un margine operativo lordo di circa 190 milioni e un indebitamento finanziario netto di circa 180 milioni, con investimenti industriali programmati per circa 65-70 milioni».