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Cementificio Sacci di Cagnano Amitemo: la Regione Abruzzo impegnata per il salvataggio

Pronto il provvedimento che salva il cementificio Sacci di Cagnano Amitemo: la giunta regionale ha istruito la pratica: II presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso si era impegnato con i lavoratori a trovare una soluzione. La giunta regionale nella giornata di ieri «ha istruito positivamente il provvedimento per il rinnovo della concessione mineraria Atemo alla Sacci, proprietaria del cementificio di Cagnano Amiterno, in cui sono occupati circa 200 dipendenti Nel corso della discussione», fanno sapere dalla Regione, «sono stati affrontati alcuni aspetti dell'iter amministrativo, iniziato nel 2010, e propedeutico alla cessione del ramo d'azienda cementifero dalla Sacci alla Cementir».
La concessione "Atemo" scade il 25 luglio nonostante la Sacci abbia richiesto fin dal 2010 il suo rinnovo, la pratica si era arenata negli uffici regionali Alla concessione è legato anche un progetto di ampliamento della cava, che ha reso lo stabilimento di Cagnano Amiterno, attualmente in procedura di concordato preventivo, appetibile alla Cementir del gruppo Caltagirone, con una cessione di ramo d'azienda già in corso. Senza la delibera della Regione, tutto però andrebbe in fumo e la Sacci verrebbe messa in liquidazione .
II direttore di Confindustria L'Aquila - Abruzzo Interno, Carlo Imperatore, in mattinata, aveva scritto una lettera al presidente Luciano D'Alfonso e al vicepresidente Giovanni Lolli, esprimendo «seria preoccupazione per la drammatica situazione economica e sociale che andrebbe a determinarsi sul territorio» e auspicando un tempestivo intervento degli uffici regionali competenti, per scongiurare un ulteriore duro colpo all'economia delle aree dell'Abruzzo interno «II prossimo lunedì 25 luglio», scrive Imperatore, «scadrà l'attuale concessione di cui la società, fin dal 2010, ha avanzato domanda di rinnovo senza la possibilità di poter estrarre la materia prima dalla miniera contigua allo stabilimento, la produzione cesserà e la fabbrica sarà di fatto inutilizzabile. Una delle condizioni vincolanti per tale cessione», sottolinea il direttore di Confindustria, «è proprio il rinnovo della concessione se ciò non dovesse avvenire, la Sacci sarà dichiarata in fallimento con le immaginabili gravissime conseguenze».

FONTE: IL CENTRO