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Cavo incendio ed EVAC un elemento da identificare già in fase progettuale

Con le ultime evoluzioni normative rilasciate (es:UNI 9795:2013, CEI 20-105 V1, EN60332-3-25, ...) l’elemento di interconnessione ha assunto un ruolo centrale fino dalla fase progettuale.

Ing. Andrea Francesco Moneta, Beta Cavi srl
A cura di Associazione FIREPRO


Le evoluzioni normative
Con le ultime evoluzioni normative rilasciate (es:UNI 9795:2013, CEI 20-105 V1, EN60332-3-25, ...) l’elemento di interconnessione fino ad oggi identificato come semplice “accessorio” ha assunto un ruolo centrale fino dalla fase progettuale.
Questo a seguito dei malfunzionamenti in impianti di rilevazione incendio indirizzati e impianti EVAC che i principali leader di mercato hanno riscontrato con una frequenza significativa e a seguito della difficoltà nel dimostrare che i guasti non dipendevano dalle apparecchiature installate ma semplicemente dal sistema di interconnessione utilizzato.
Ciò ha creato una vera e propria cordata che ha richiesto e imposto l’indicazione all’interno delle normative progettuali, del rispetto di alcune caratteristiche e di alcuni parametri riguardanti le linee di interconnessione già in fase di progettazione.
La motivazione è da ricercare nel fatto che la norma costruttiva dei cavi per sistemi rilevazione incendio CEI 20-105 (attualmente nella versione V1 rilasciata nel settembre 2013) garantisce esclusivamente l’integrità del circuito in condizione di emergenza, senza considerare le caratteristiche trasmissive delle linee.

Questa norma contempla l’impiego di due tipologie di linee:
• cavi con isolamento in silicone G4
• cavi con isolamento in E4 (cavi dati resistenti al fuoco).

Sempre all’interno del testo normativo (rif. capitolo 3.3 pagina 6) viene indicato come nota che la scelta della tipologia della linea da impiegare, deve essere realizzata opportunamente al fine di evitare malfunzionamenti al sistema.
La regione di tale indicazione risiede nel principio di funzionamento delle due tecnologie impiegate per i sistemi antincendio (sistemi convenzionali e sistemi indirizzati).

Se per i primi (sistemi convenzionali) le caratteristiche intrinseche delle linee non risultano fondamentali per il buon funzionamento del sistema, in quanto la linea deve solo rendere possibile l’identificazione di una variazione di assorbimento generato dall’attivazione del sensore convenzionale (passaggio da un assorbimento a riposo di alcuni µA ad un assorbimento in allarme di alcuni mA),
Per la seconda tipologia (sistemi indirizzati) i parametri trasmissivi delle linee risultano essenziali in quanto si ha un vero e proprio passaggio di dati (protocollo di comunicazione tra centrale e periferiche).

L’emissione della norma di sistema UNI 9795:2013 (entrata in vigore il 10 Ottobre del 2013) ha imposto al progettista la verifica dei parametri trasmissivi delle linee di interconnessione con i parametri trasmissivi dell’architettura scelta per il progetto al fine di evitare malfunzionamenti.

Questa ulteriore responsabilità delegata al professionista è stata imposta aI fine di scongiurare guasti casuali sull’impianto o continue segnalazioni di anomalie non dipese dalle apparecchiature ma dalle caratteristiche inadatte delle linee di interconnesione che comprometterebbero l’efficenza dell’impianto.

 

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