Consorzio FABRE
Consorzio di ricerca per la valutazione e il monitoraggio di ponti, viadotti e altre strutture
Consorzio di ricerca per la valutazione e il monitoraggio di ponti, viadotti e altre strutture
Il progetto M.Hy.Bridge è un'iniziativa innovativa che studia l'impatto delle forzanti idrauliche sulla stabilità dei ponti, concentrandosi sull'accumulo di detriti e sulla protezione con sistemi Rip Rap. Grazie a un approccio multidisciplinare, la ricerca mira a sviluppare soluzioni efficaci per la sicurezza infrastrutturale, promuovendo la collaborazione tra esperti e istituzioni.
Le "Giornate Studio Fabre" di Perugia hanno offerto un confronto tra esperti sull'affidabilità strutturale dei ponti in calcestruzzo, con particolare attenzione al degrado e alla corrosione. Il professor D'Amato ha illustrato metodologie semplificate per stimare la vita residua delle infrastrutture, evidenziando l'importanza della collaborazione tra università e istituzioni per la sicurezza e la manutenzione.
Gli eventi alluvionali in Italia dimostrano l'urgenza di ripensare le opere idrauliche con soluzioni più resilienti e basate su modelli climatici aggiornati. È necessario un equilibrio tra protezione idraulica e sostenibilità ambientale, evitando la semplice rimozione delle infrastrutture esistenti.
Il progetto di ricerca biennale presentato da Luigi Capozzoli (CNR - IMAA) alle "Giornate Studio Fabre" di Perugia utilizza tecniche geofisiche non invasive, come geoelettrica e georadar, per monitorare frane e stabilità dei ponti. L'iniziativa introduce metodologie innovative, tra cui sensori in pozzi e georadar contactless tramite droni, per migliorare l'affidabilità delle analisi e garantire maggiore sicurezza infrastrutturale.
Il Progetto MARIE, realizzato da otto università, propone un approccio interdisciplinare che integra modelli preliminari e tecnologie innovative per analizzare l'interazione tra infrastrutture (come ponti) e fenomeni naturali complessi (quali le frane). Durante le Giornate Studio Fabre, Vincenzo Simeone ha evidenziato come la sinergia tra geotecnica e geologia applicata sia fondamentale per sviluppare soluzioni ingegneristiche avanzate.
Le Giornate di Studio Fabre, tenutesi il 12 e 13 febbraio a Perugia, hanno approfondito il ruolo della ricerca scientifica nella sicurezza e affidabilità delle infrastrutture, con oltre 300 partecipanti in presenza e altrettanti online. L'evento ha visto interventi istituzionali, presentazioni di progetti innovativi e discussioni su monitoraggio, rischio strutturale e nuove tecnologie, confermando il valore della ricerca per l’evoluzione del settore.
L'Italia sta accelerando lo sviluppo delle metropolitane urbane, con 85 km di nuove linee previste in dieci anni, grazie a una crescente consapevolezza sull'importanza delle infrastrutture moderne. Durante le "Giornate Studio Fabre", il professor Chiaia ha evidenziato le sfide tecniche, come l'efficientamento dello scavo e la sicurezza, sottolineando il ruolo chiave della ricerca universitaria nell'innovazione del settore.
La modellazione del rischio idraulico per i ponti è complessa a causa dell'interazione tra strutture antropiche e ambienti naturali imprevedibili. Francesco Ballio sottolinea la necessità di un approccio multidisciplinare per migliorare la sicurezza delle infrastrutture, integrando nuove metodologie e tecnologie avanzate.
Emanuele Renzi (ANSFISA) evidenzia la collaborazione con il consorzio Fabre per migliorare la sicurezza delle infrastrutture tramite ricerca e innovazione. L'agenzia lavora su linee guida per ponti, sicurezza ferroviaria e digitalizzazione dei dati. L'obiettivo è standardizzare i controlli e rafforzare la vigilanza.
Lo ha annunciato il Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Massimo Sessa in occasione delle "Giornate di Studio Fabre" tenutesi a Perugia il 12 e 13 febbraio. Nell'intervista esclusiva rilasciata a INGENIO, Sessa ha anche parlato di BIM e della gestione dei progetti legati al PNRR, con l'approvazione di interventi per un valore di circa 27 mld di euro.