Cassazione: ristrutturazione o nuova costruzione?

Ricorso in Cassazione dopo il rigetto della domanda di demolizione

La Corte ha recentemente emesso un'ordinanza riguardante il ricorso n. 3479/2019 presentato dai ricorrenti in merito a una controversia edilizia. I ricorrenti hanno contestato la decisione della corte d'appello di Palermo che, con la sentenza n. 1279/2018, aveva rigettato la loro domanda di demolizione di un manufatto abitativo, sostenendo che l'intervento edilizio operato dalla controparte fosse da considerarsi una semplice ristrutturazione.

Il tribunale di Trapani aveva ordinato alla controparte di riportare il suo fabbricato alle dimensioni originarie e di demolire il garage costruito. Tuttavia, la corte d’appello accoglieva il ricorso della controparte rigettando le domande dei ricorrenti. Questi di fronte alla decisione hanno presentato un ricorso in Cassazione, sostenendo che la corte locale non avesse adeguatamente considerato le differenze volumetriche e di ingombro tra il vecchio e il nuovo fabbricato.

Violazioni normative e onere della prova nel caso di nuova costruzione

I ricorrenti hanno articolato tre motivi per supportare la loro posizione in particolare:

• violazione delle normative edilizie, affermando che l'intervento della controparte sia da classificare come nuova costruzione, non semplicemente una ristrutturazione, poiché l'immobile preesistente era in condizioni di rudere e qualunque modifica apportata ha alterato le dimensioni, l'altezza e la volumetria;
• mancanza di prove adeguate, i ricorrenti sostengono che fosse compito della corte locale dimostrare l'identità tra i due edifici, ma questa ha ingiustamente caricato su di loro l'onere della prova, contrario a quanto previsto dall'articolo 2697 del codice civile;
• invalidità del garage, è stata contestata la legittimità del garage interrato, che secondo i ricorrenti non rispettava le distanze legali dal confine, in quanto il manufatto era sopraelevato rispetto all’originario piano di campagna.

La Cassazione annulla la sentenza sulle distanze legali e normative locali

La Cassazione ha ritenuto fondati i motivi del ricorso, sottolineando che ogni intervento edilizio che comporta un aumento della volumetria e della superficie di ingombro deve rispettare le distanze legali e le regole locali. Ha pertanto annullato la sentenza della corte d’Appello, ordinando un nuovo esame della causa da parte dello stesso organo, ma in composizione differente per garantire una revisione conforme ai principi di diritto stabiliti.

Importante sentenza sul rispetto delle normative edilizie e diritti di proprietà

Questa ordinanza segna un'importante presa di posizione da parte della Cassazione, evidenziando come il rispetto delle normative edilizie e dei diritti di proprietà sia fondamentale in controversie di questo tipo. La questione rimane ora nelle mani di un nuovo giudice, il quale dovrà esaminare la causa alla luce delle osservazioni fornite.