Capacità Deformativa di Pilastri in c.a. soggetti a Pressoflessione Deviata
AUTORI:
1Marta Del Zoppo, 2Marco Di Ludovico, 3Aurelio Ghersi
1Dipartimento di Ingegneria, Università di Napoli “Parthenope”. Centro Direzionale, Isola C4, 80143 Napoli
2Dipartimento di Strutture per l’Ingegneria e l'Architettura, Università di Napoli “Federico II”. Via Claudio 21, 80125 Napoli
3Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, Università di Catania. Viale A. Doria 6, 95125 Catania
ABSTRACT
Il comportamento di strutture in cemento armato soggette ad azioni sismiche che inducono spostamenti secondo direzioni non coincidenti con gli assi principali degli elementi strutturali è oggi tema di grande interesse.
Sotto tali condizioni, infatti, sia la capacità resistente che deformativa dei pilastri è fortemente influenzata dalle due componenti di momento flettente su di essi agenti. L’attuale approccio normativo per la progettazione e verifica strutturale in termini di resistenza consente di valutare separatamente l’effetto delle due azioni orizzontali, per poi combinarlo in maniera semplificata. Tuttavia, al fine di effettuare una più accurata valutazione della capacità di una struttura, è opportuno valutare il comportamento degli elementi strutturali sotto sollecitazione biassiale, in particolare in termini di deformazione. Sia nell’ottica del displacement-based design per la progettazione di edifici di nuova costruzione che per la verifica di strutture esistenti, è fondamentale predire con un buon margine di sicurezza la capacità deformativa degli elementi. Il presente studio si pone come obiettivo di indagare la capacità deformativa di pilastri in c.a., con particolare interesse nei riguardi di elementi caratteristici di strutture esistenti, soggetti a pressoflessione deviata. La capacità deformativa è espressa sotto forma di domini di curvatura e curve di duttilità per la sezione e di domini di rotazione alla corda per l’elemento strutturale.
1 INTRODUZIONE
Durante un evento sismico, le strutture sono generalmente soggette ad azioni laterali non coincidenti con le direzioni principali d’inerzia degli elementi strutturali. Ciò determina una risposta strutturale in direzione obliqua ed uno stato sollecitativo di pressoflessione deviata nei pilastri.
In passato, l’approccio tradizionale all’analisi strutturale prevedeva la valutazione della capacità per azioni laterali indipendenti in una direzione e nella sua ortogonale. Sotto tale ipotesi, i pilastri venivano considerati principalmente soggetti a
pressoflessione retta.
L’attuale approccio per la valutazione della capacità strutturale (EuroCode8 2003, D.M. 14.01.2008) consente ancora di considerare in maniera indipendente le due componenti dell’azione sismica, ma prevede la combinazione dei risultati delle analisi condotte lungo le due direzioni principali per effettuare le verifiche di resistenza. Una valutazione più accurata della
capacità strutturale richiede, tuttavia, di tenere esplicitamente in considerazione la contemporanea presenza delle due componenti dell’azione sismica, non solo in termini di resistenza ma anche di capacità deformativa. ...
SEGUE in ALLEGATO
FONTE: CONGRESSO ANIDIS 2015