Laterizi | Architettura | Sostenibilità | Efficienza Energetica | Facciate Edifici | Materiali e Tecniche Costruttive | Progettazione
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Cantine vinicole in laterizio tra tradizione, innovazione, sostenibilità e tendenze architettoniche

Un focus sulle cantine vinicole italiane costruite in laterizio, evidenziandone le caratteristiche e le tendenze architettoniche. Un perfetto equilibrio tra funzionalità ed estetica in ottica di sostenibilità e risparmio energetico. L'intervista della redazione di Ingenio all'Arch. Solomita che ha curato questa ricerca.

Cantine vinicole in laterizio: caratteristiche e tipologie

L'intervista della redazione di Ingenio all'Arch. Pasqualino Solomita che ha curato il numero dedicato alle cantine vinicole di CIL Costruire in Laterizio.

Quali sono le principali caratteristiche architettoniche delle cantine vinicole in Italia realizzate in laterizio? In che cosa si differenziano tra loro le cantine cattedrali, industria e paesaggio?

 

Arch. Pasqualino Solomita

L’enoturismo in Italia è divenuta la seconda attrazione turistica dopo quella dell’arte. L’interesse e l’attrazione verso il “mondo” del vino ha innescato un processo virtuoso in cui le cantine sono divenute luogo di accoglienza. Al contempo l’efficacia e la cura del progetto di  architettura ha permesso di gestire uno svecchiamento del patrimonio edilizio a partire da progetti come la cantina Antinori dello studio Archea, che sono divenuti ormai simbolo di questo fenomeno. Non più semplici “contenitori” in cui far maturare e conservare il vino, le cantine oggi rappresentano, o almeno simboleggiano, il senso di identità dell’edificio al luogo in cui sorge.

Assistiamo a una netta corrispondenza tra il prodotto e il paesaggio, tra l’edificio e il territorio.

   

Cantina Antinori, Archea, Savorelli e Associati a San Casciano Val di Pesa.
Cantina Antinori, San Casciano Val di Pesa, Progetto Archea Associati, 2013. (Pietro Savorelli)

 

E le cantine vinicole italiane in laterizio riflettono questo approccio in cui la misura del progetto cerca di limitare e attenuare la prevaricazione dell’edificio sul paesaggio, dell’architettura sulla natura. Il laterizio è un materiale essenziale e naturale con caratteristiche di autenticità e durevolezza. In analogia al processo di trasformazione dell’uva in vino come prodotto della terra, così il laterizio trae origine dall’argilla. È evidente e forte il legame che lega questi elementi della natura.

Le cantine pubblicate nel numero 193 di Costruire in Laterizio testimoniano questa tipologia di edificio, le cosiddette cantine paesaggio che cercano l’integrazione con appunto il paesaggio e la valorizzazione del territorio. A questa tipologia si contrappongono le cantine cattedrali che cercano di porsi in attenzione per le loro specifiche conformazioni in termini tettonici e morfologici. Una terza categoria di cantina è quella che mette in mostra il processo di lavorazione, trasformazione e maturazione dell’uva in vino.

  

ARCHEA_CANTINA ANTINORI_Savorelli e Associati
La cantina dialoga con l’ambiente naturale nel quale è stata inserita e sfrutta tutte le potenzialità della sua particolare posizione geomorfologica, utilizzando i materiali e le tradizioni locali di costruzione, come l’uso della terracotta e dell’energia naturale prodotta dalla terra per il raffrescamento e la coibentazione della cantina. (Pietro Savorelli)

  

Progettazione di cantine in laterizio, il valore in termini di sostenibilità e durabilità

Quali sfide specifiche si presentano nella progettazione di cantine in laterizio rispetto ad altri materiali, e quali vantaggi offre il laterizio in termini di sostenibilità e durabilità?

 

Arch. Pasqualino Solomita

Non parlerei di sfide specifiche. Ogni materiale ed elemento tecnologico ha le sue peculiarità e i suoi accorgimenti per la corretta posa in fase d’opera. La questione è semmai avere un’ottima padronanza e conoscenza del processo di trasformazione dell’uva in vino. La logistica, la sequenza delle lavorazioni, la caratteristica orografica e morfologica del paesaggio concorrono alla definizione di un progetto di cantina.

   

Cantina Cupano, Montalcino, Siena, Edoardo Milesi & Archos, 2021.
Cantina Cupano, Montalcino, Siena, Edoardo Milesi & Archos, 2021. (Andrea Ceriani)

 

Il laterizio per le sue intrinseche qualità in termini di sostenibilità e durabilità e l’estrema versatilità del suo impiego, il fatto di essere di facile reperibilità e riciclabile lo rende estremamente adatto nell’impiego delle cantine. La varietà di forma e colore, dovuto all’impasto della sua composizione, esaltano le caratteristiche e le peculiarità del territorio in cui si interviene, specie se si utilizza il relativo prodotto locale. Alla sostenibilità ambientale del laterizio unita alla resistenza del materiale va ricordata la sua elevata efficienza energetica , questione cruciale nel controllo climatico degli ambienti delle cantine.

   

Cantina Cupano, Montalcino, Siena, Edoardo Milesi & Archos, 2021
L’atteggiamento progettuale si mostra attento alla sensibilità e alle esigenze attuali, adottando soluzioni che hanno molteplici valori: il parziale interramento contribuisce da una parte a migliorare la resa energetica e antisismica dell’edificio e permette dall’altra di ridurre le dimensioni del volume e di conseguenza il suo impatto sul paesaggio. (Andrea Ceriani)

      

Le parole chiave della progettazione

Quali sono le parole chiave su cui puntare nella progettazione delle cantine vinicole?

   

Arch. Pasqualino Solomita

Le parole chiave direi che sono univoche per qualunque processo progettuale e non necessariamente correlate solo alla progettazione delle cantine vinicole.  Viviamo un’epoca in cui sono imprescindibili le questioni legate alla Transizione ecologica: decarbonizzazione, mobilità sostenibile, miglioramento della qualità dell’aria, contrasto al consumo di suolo e al dissesto idrogeologico.

La ricchezza e varietà del nostro paese non può non tenere conto della Morfologia del territorio in cui i paesaggi differenti, soprattutto per i terreni e relativo clima in rapporto al contesto montano, collinare, marittimo ecc., a cui si sommano e valorizzano caratteri territoriali molteplici.

 

Villa Bell’Aria, Cantina storica di Argiano, Montalcino (SI), Italia, Arch. Filippo Gastone Scheggi, 2019.
Villa Bell’Aria, Cantina storica di Argiano, Montalcino (SI), Italia, Arch. Filippo Gastone Scheggi, 2019. (Architetto Cuahutémoc Giancaterino Francesco Monari)

 

In ogni intervento progettuale assume un ruolo cruciale l’Atto insediativo. Ritengo quanto mai necessario, per quanto attiene la mia sensibilità progettuale, cercare un equilibrio in termini ambientali e di sostenibilità. L’architettura deve, o forse è meglio usare il condizionale, dovrebbe rispettare il luogo, “ascoltare” il contesto, integrarsi con esso, far emergere lo spirito del luogo, il suo Genius Loci.

È imprescindibile come ogni intervento, anche il più minimale, genera una alterazione del contesto. Mi riferisco all’Architettura come trasformazione: un segno nell’ambiente in cui il processo di trasformazione di un paesaggio, di un luogo, si intreccia inevitabilmente con la storia, con la cultura, con la topografia e certamente con il clima.

Nel caso specifico delle cantine vinicole in laterizio l’Idea di natura è indissolubilmente legata al processo produttivo di un prodotto che nasce dalla terra: il vino dall’uva così come il mattone dall’argilla. Naturale e artificiale dunque si sommano, fondono, contrappongono all’interno delle mura dell’edificio cantina.

E come in vero opificio la qualità e ricchezza dell’ambiente di lavoro è valorizzata dall’impiego di materiali semplici e naturali come il laterizio. Imparare dalla natura è la lezione cardine a cui dovremmo sempre attenerci: l’attenzione e sensibilità con cui oggi si cerca di evitare l’utilizzo di grandi quantità di energia per mantenere una costanza di temperatura e umidità negli spazi dedicati alla maturazione e affinamento del vino lo si deve principalmente a questo insegnamento.

  

Villa Bell’Aria, Cantina storica di Argiano, Montalcino (SI), Italia, Arch. Filippo Gastone Scheggi, 2019.
L’intervento contempla il sapiente ed efficace riutilizzo del materiale come elemento emblematico della memoria del luogo, riconvertito e rivisitato con nuove forme e funzioni nell’ottica dell’economia circolare e della sostenibilità: così, il cotto posato a spina di pesce, tagliato e recuperato dal piano sottotetto, compone le pavimentazioni da cui si colgono i segni unici e irripetibili degli originali impasti dell'argilla lavorata sia manualmente sia con il supporto di innovative e performanti tecnologie industrializzate. (Architetto Cuahutémoc Giancaterino, Francesco Monari)

  

Duttilità ed efficienza in termini costruttivi e di risparmio energetico 

Come influiscono le tradizioni e le tecniche costruttive locali nella progettazione delle cantine in laterizio e quali sono gli elementi distintivi che emergono da queste influenze?

Arch. Pasqualino Solomita

Sicuramente una progettazione attenta al contesto e alle tecniche costruttive locali può incidere nella progettazione di una cantina in laterizio. Il saper cogliere lo spirito del luogo è fondamentale per definire un progetto che sia rispettoso del contesto e della destinazione d’uso per cui è pensato. Come ha già detto poc’anzi è nella sensibilità del progettista e nella lungimiranza del committente che il risultato sia confacente al contesto e alle esigenze funzionali. Il ricorso al laterizio, vista la tradizione che ne distingue l’uso nell’arco del tempo nel nostro paese, e vista la sua duttilità ed efficienza in termini costruttivi e di risparmio energetico, influenza sicuramente la pratica di una buona progettazione.

   

Bilanciamento tra architettura e design tra funzionalità pratica ed estetica

Come bilancia l'architettura e il design delle cantine tra funzionalità pratica e estetica, considerando anche l'esperienza sensoriale dei visitatori durante una degustazione? Come garantire un ambiente ottimale per la conservazione e l'invecchiamento del vino?

 

Arch. Pasqualino Solomita

Le cantine recenti sono si sono evolute da semplici edifici per il processo di trasformazione dell’uva in vino a veri e propri luoghi dell’accoglienza, in cui agli spazi della degustazione si sono affiancati ulteriori ambienti come le sale di ristorazione, spa e pernotto. La cura del fruitore, il farlo vivere un’esperienza sensoriale in sintonia con l’azienda vinicola facendolo scoprire i caratteri e i pregi di quel prodotto vinicolo.

 

Cantina vinicola Briziarelli, Località Bevagna, Perugia, arch. Giovanni Cardinali e studio Pan, 2017.
Cantina vinicola Briziarelli, Località Bevagna, Perugia, arch. Giovanni Cardinali e studio Pan, 2017. (Gianpaolo Pauselli)

 

Spazi curati, vedute che abbracciano con lo sguardo il paesaggio, percorsi guidati nelle varie zone della cantina, rendono oggi l’esperienza sensoriale quanto mai ricca e variegata. Dalle cantine in cui l’architettura degli interni è particolarmente curata a quelle in cui si dà prevalenza al processo di trasformazione, tutte sono accomunate dallo spirito di accoglienza dei gestori tesa all’esaltazione del processo di degustazione dei propri prodotti. E a garantire un ambiente ottimale per la conservazione e la maturazione del vino ci viene in soccorso la tradizione del passato. Un tempo era demandato al potere di conservazione nelle parti basamentali degli edifici, specie negli interrati, che garantivano condizioni ambientali costanti e uniformi per la preparazione del vino.

 

Cantina vinicola Briziarelli, Località Bevagna, Perugia, arch. Giovanni Cardinali e studio Pan, 2017.
La cantina come segno nel paesaggio, monumentale, ma ben calibrato alla scala territoriale: una canti- na-paesaggio che ha l’obiettivo di integrarsi e di aumentare, con la sua stessa presenza, il valore del territorio nelle sue diverse valenze topografiche, culturali e storiche. In questa parte dell’Umbria, storicamente vocata alla tradizione del mattone, l’utilizzo di questo materiale fa emergere la sua anima e lo fa dialogare con il paesaggio e con la cultura del territorio. (Gianpaolo Pauselli)

 

Oggi fortunatamente, in virtù anche di un processo di sensibilizzazione verso il contenimento delle risorse energetiche, le cantine stanno tornando a sfruttare l’energia naturale del terreno. Ed è così che la cantina può affermare il suo attaccamento alla terra in un processo virtuoso in cui per mere esigenze funzionali, estrae dal suolo l’energia necessaria al raffrescamento degli ambienti produttivi per il semplice motivo che la temperatura di affinamento e conservazione dei prodotti enologici coincide grossomodo con la temperatura del suolo, ovvero tra i 13° e i 16° C.

 

Tendenze delle architettura in laterizio: scelte cromatiche, finiture smaltate, leggerezza e spessore sottile

Quali sono le tendenze nelle architetture in laterizio, le scelte cromatiche o di rivestimenti anche nell’interior design?

 

Arch. Pasqualino Solomita

Difficile addentrarsi in una logica di tendenze nelle architetture in laterizio nonostante abbia un punto di vista privilegiato nel valutare i progetti che con periodicità visiono all’interno dei lavori della redazione di Costruire in Laterizio. Sono molteplici i fattori che raccordano le diverse scelte: il tema di progetto e la sua destinazione d’uso, la sensibilità del progettista, il contesto, le richieste della committenza e non ultimo, che assume il suo peso e valore, il budget.

Quello che sicuramente si riscontra attualmente come tendenza è un sovvertimento degli schemi, da pesante a leggero. Mi spiego meglio: il laterizio è stato spesso interpretato come materiale che porta.

Oggi viene spesso impiegato in spessori sottili per rivestimento e finiture. In particolare assistiamo a progetti in cui sovente le pareti e la copertura sono trattate come un unicum impiegando scandole di rivestimento come ad esempio il progetto della Cascina Elena Winery che abbiamo pubblicato nel numero monografico. A questa opportunità si è aggiunta la varietà di colorazione che non è più solo quella tradizionale dei gialli paglierino e rosso nelle varie gradazioni. I nuovi colori virano anche sul nero e sul grigio oltre ad avere la possibilità di una finitura smaltata. La questione della leggerezza e dello spessore sottile consente quindi di portare anche all’interno lo stesso tipo di rivestimento, creando di fatto una nuova maniera di interpretare un materiale tradizionale.

 

Cascina Elena Winery, Rocchetta Belbo (CN), BRH+, 2021, Area edificio: 608mq.
Cascina Elena Winery, Rocchetta Belbo (CN), BRH+, 2021, Area edificio: 608mq. (Aldo Amoretti)

Si aggiunga inoltre lo sviluppo tecnologico della prefabbricazione in cui a piè d’opera in cantiere arriva un pannello opportunamente dimensionato composto da uno strato isolante in eps e finitura con listello di rivestimento in laterizio. Questo permette una migliore gestione di cantiere in termini di riduzione dei costi, sfridi e tempi di montaggio anche alla luce di una sempre minor specializzazione degli addetti ai lavori per la posa a regola d’arte.

La parola d’ordine ricercata dai progettisti è duttilità: duttilità nelle forme e negli usi.

 

Cascina Elena Winery, Rocchetta Belbo (CN), BRH+, 2021, Area edificio: 608mq.
Facciate e copertura si presentano come elementi continui che configurano un vero e proprio scrigno in laterizio. La sofisticata messa in opera dei laterizi sembra rievocare le striature delle pareti di roccia sedimentaria delle vicine montagne. La raffinata scocca parietale configura una trama di squame, che protegge l’edificio quasi fosse un organismo primordiale, cromaticamente mimetizzato nel terroso paesaggio circostante. (Aldo Amoretti)

 

Mi viene in mente tra i progetti significativi che hanno saputo dar corso alla duttilità del laterizio La casa della Memoria dello studio Baukuh (Milano, 2015) che con la policromia delle 6 diverse finiture delle mattonelle di cotto 5 x 5 cm ha riprodotto un insieme di ritratti e scene storiche che raccontano appunto la storia della città. E per citare un altro progetto recente la Parrocchia di S. Giacomo dello studio EMBT Miralles - Tagliabue (Ferrara, 2021) con la sua forma organica e il mattone tagliato posto in maniera obliqua a creare un interessante effetto bugnato che con il variare della luce crea un gioco di luci e ombre.

E visto che abbiamo trattato in parte i temi della sostenibilità non mancano i progetti in cui porzioni di pareti in laterizio provengono da edifici esistenti per andare a ricomporre nuovi schermi avanzati. Si aggiunga inoltre l’impiego della realtà aumentata per la posa in opera di elementi in laterizio nei frangenti in cui è richiesto il controllo di morfologie complesse.

Il laterizio è un materiale versatile e duttile, le sue variazioni cromatiche e le infinte combinazioni consentono di realizzare progetti sempre nuovi con uno sguardo contemporaneo senza dimenticare la tradizione costruttiva in laterizio che connota il nostro paese.

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