Campus universitario a Marne-la-Vallée: un'onda di cemento integrata nel verde
A Marne-la-Vallée, Jean-Philippe Pargade Architects ha realizzato Espace Bienvenue: un polo scientifico e tecnologico incentrato sui temi ambientali.
A Marne-la-Vallée, una cittadina a 20 Km da Parigi è stato realizzato un polo scientifico e tecnologico dal nome Espace Bienvenue, in memoria di Fulgence Marie Auguste Bienvenue, ingegnere ideatore della prima metropolitana della Ville Limière.
Rispondendo alle richieste del Ministero dell’Ecologia, Sviluppo Sostenibile ed Energia, l’intento era di raggruppare l’attività di formazione e di ricerca del Ministero in quest’area della cittadina di Marne-la-Vallée per creare un centro di eccellenza incentrato sui temi ambientali.
Questa particolare architettura, progetto dello studio parigino di Jean-Philippe Pargade Architects, è caratterizzata da un’impronta molto espressiva che la contraddistingue e la identifica, oltre che come edificio, anche come landmark.
Ben 35.000 mq di superficie sono gli spazi interni contenuti all’interno di questo polo che sono, però, interamente ricoperti da un’imponente soletta in cemento armato di forma ondulata, che funge, oltre che da copertura, anche da tetto verde pensile.
Un immenso edificio che scompare annegato sotto questo gesto ondulato in cemento armato che, proprio per com’è stato progettato, assume leggerezza, sinuosità e legame con la vegetazione.
Questo particolare concept architettonico aveva, infatti, l’obiettivo di diventare una presenza riconoscibile, partendo dalla necessità di dare maggiore priorità allo spazio pubblico, uno spazio che valorizzasse il tessuto urbano e il contesto esistente.
La componente verde si espande e avvolge completamente la struttura in cemento armato del campus universitario, plasmandola nella sua rigida matericità con un visibile involucro vegetale.
L’ampia soletta ondulata, lunga 200 m, quasi scompare perché nascosta e filtrata sia dal manto verde in copertura, sia alleggerita dalle ampie vetrate che si sviluppano dal piano terra fino a toccare le forme curve della soletta.
I progettisti, per dare vita a questa particolare architettura si sono ispirati all’estetica e alle tecniche costruttive dei ponti moderni in cemento armato che consentono appunto, l’ottenimento di forme particolarmente espressive e avveniristiche.
Sotto questa grande copertura, tutti gli spazi sono stati organizzati in modo da ospitare i laboratori, gli uffici, le aule, gli impianti sportivi e il ristorante del Campus Cité Descardes della Facoltà di Ingeneria Civile.
Uno spazio polifunzionale, dove ognuna delle attività è stata posta in modo da favorire le migliori condizioni logistiche per ciò che doveva contenere. Le funzioni comuni, infatti, sono state dislocate lungo le ampie superfici vetrate, di fronte al parco e vengono letteralmente inondate dalla luce naturale donando grande trasparenza e leggerezza all’intero edificio. Mentre gli uffici, che richiedono maggiore privacy, sono stati posizionati verso gli spazi interni del complesso e illuminati da dei patii che convogliano la luce fino nel cuore dell’architettura.
La grande hall centrale sembra riprendere la stessa composizione formale esterna grazie a uno spazio molto ampio sovrastato dalla maestosità dell’imponente soletta. Soffitto lasciato di un grigio spatolato grezzo, sostenuto da pilastri a sezione tonda anch’essi in cemento armato.
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