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Campus OpenZone e Z-Life: la progettazione integrata di Arcadis

Prosegue l'ampliamento di OpenZone, il campus scientifico della multinazionale farmaceutica Zambon a cui partecipa anche Arcadis Italia, società di engineering che ha lavorato con un approccio integrato al progetto.

Alle porte di Milano, prosegue il progetto di ampliamento di OpenZone, il campus scientifico dedicato alla salute e nato per volontà della multinazionale farmaceutica Zambon.

Recentemente è stata inaugurata Z-Life, la nuova sede della casa farmaceutica, un'ulteriore tappa del piano di sviluppo dell'area, che, secondo il progetto firmato dall’architetto Michele de Lucchi, coprirà una superficie di 37 mila mq entro il 2021.

Nel progetto di ampliamento dell’area, è coinvolta anche Arcadis Italia, società di consulenza, progettazione, ingegneria e project management. 

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CREDITS Carlo Ratti Associati Photos by Luca Rotondo

OpenZone oggi

OpenZone sorge a Bresso, a nord di Milano e al momento occupa una superficie di 27.000 metri quadrati.

Oltre a Zambon, ospita 25 organizzazioni tra le quali imprese biotech, farmaceutiche e di terapie geniche avanzate, per un totale di 600 persone che lavorano nel settore delle Scienze della Vita che raddoppieranno nel prossimo biennio.

I lavori di ampliamento, grazie a un investimento complessivo di circa 60 milioni di euro, porteranno il campus a coprire una superificie di 37.000 mq entro il 2021.

Il progetto architettonico di Michele de Lucchi prevede la costruzione di due torri con spazi dedicati sia ai laboratori di ricerca che uffici per i nuovi “Zoner”, ossia le imprese e le startup del polo scientifico. 

Il ruolo di Arcadis

Lo sviluppo dell’area vede coinvolta anche Arcadis Italia, società di engineering che ha lavorato con un approccio integrato al progetto.

A partire dalla digitalizzazione della proposta dell’archistar, passando per il controllo dei costi e l’analisi idrogeologica del rischio d’inondazione, fino ad arrivare all’intervento di decontaminazione delle aree che ospitano sia la nuova sede del gruppo che i laboratori e gli uffici di ricerca in spazi di co-working. 

Attraverso studi, rilievi e modelli sia digitali che vettoriali, Arcadis ha proposto nuove metodologie, non solo sulla parte progettuale con BIM, ma anche e soprattutto per la digitalizzazione di tutto il processo, partendo dalle fasi di rilievo e demolizione sino all’asset e facility management mediante piattaforme dedicate basate sui modelli IFC, database sorgente di tutti gli oggetti BIM. 

Inoltre, ha supportato OpenZone con figure di consulenza specialistica nelle fasi di progettazione e direzione dei lavori per la demolizione degli edifici industriali esistenti e per la bonifica dei suoli superficiali, propedeutici alle opere di riqualificazione dell’area. 

Arcadis si è occupata anche dell’espletamento delle gare di appalto tramite il proprio portale di e-procurement, del monitoraggio del budget e gestione delle varianti in corso d’opera affinché si rientrasse in quanto stabilito dalla commessa, ricorrendo ad attività di value engineering.

Z-Life, il nuovo headquarter di Zambon

Per realizzare Z-Life, sono stati usati 3.000 metri quadrati di vetro, 250 mila chili di acciaio e 70 km di cavi elettrici. L’immobile rispetta i più moderni criteri di sostenibilità e prevede soluzioni tecnologicamente avanzate grazie alla gestione tramite BMS (Building Management System), che permette di monitorare e gestire tramite sensori la climatizzazione, le luci e la sicurezza dello spazio.

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CREDITS Carlo Ratti Associati Photos by Luca Rotondo

Parte di Z-LIFE è stata ricavata dal recupero del precedente edificio industriale, caratterizzato da una struttura in cemento armato e nella costruzione originaria è stata inserita una nuova architettura, realizzata con un impianto in acciaio. 

Per esaltare la vocazione di spazi aperti e luminosi, sono state usate pareti a perimetro in vetro, che invece mancano all’interno, per permettere l’adattabilità alle esigenze di un ufficio contemporaneo. 

I piani sono collegati visivamente da grandi aperture nei solai, per garantire la totale vivibilità degli spazi e percepire l’attività che si svolge dentro l’edificio.

Gli uffici di Z-Life e il principio di biofilia 

Lo studio Carlo Ratti Associati ha curato l’interior design dell’edificio, seguendo il principio di biofilia formulato dal biologo americano Edward O. Wilson, ossia l’innata attrazione degli esseri umani per il contatto con la natura.

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CREDITS Carlo Ratti Associati Photos by Luca Rotondo

L'ufficio è dotato di Led Sun-like, i quali permettono di riprodurre fedelmente lo spettro della luce naturale del sole. 

Al contempo, il verde entra sulle scrivanie e negli spazi di lavoro: l'effetto finale è l'annullamento della percezione del confine tra esterno e interno, per dare maggiore benessere a chi vive gli spazi dell'Ufficio del Sole.