Cambiamenti climatici | Ambiente | Sostenibilità
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Cambiamento climatico: l'ombra del negazionismo nella politica repubblicana americana

L'articolo esplora come la nomina di Trump e Vance influenzi le politiche ambientali, mettendo in luce la loro promozione dei combustibili fossili. Analizza inoltre le ripercussioni globali di queste scelte e confronta l'approccio degli Stati Uniti con gli sforzi climatici della Cina.

In un momento che possiamo considerare cruciale per la politica americana, e per tutto il mondo, Donald Trump è stato ufficialmente nominato candidato repubblicano per le elezioni presidenziali di novembre, con il senatore J. D. Vance dell'Ohio come suo compagno di corsa.

Durante la Convention Nazionale Repubblicana a Milwaukee, l'annuncio ha posto in evidenza un aspetto allarmante: il cambiamento climatico non è stato nemmeno menzionato.

Il primo giorno della convention, interamente dedicato all'economia, ha mostrato segni di ciò che potrebbe aspettarci in termini di politica climatica sotto una nuova presidenza Trump. Come riportato da Lisa Friedman del The New York Times, “la piattaforma del partito, pubblicata la scorsa settimana, non fa menzione del cambiamento climatico” e incoraggia invece una maggiore produzione di petrolio, gas e carbone, con lo slogan “We will DRILL, BABY, DRILL” e riferendosi al petrolio come “liquid gold”.

Nonostante giugno sia stato il tredicesimo mese consecutivo di record di calore globale per il pianeta e più di un terzo degli americani affronti livelli pericolosi di calore, il cambiamento climatico non è stato un tema centrale alla convention repubblicana.

Come sottolinea Friedman, “alcuni repubblicani non negano più il consenso scientifico schiacciante sul riscaldamento globale causato dall'attività umana, ma i leader del partito vedono chiaramente lo sviluppo dei combustibili fossili come una questione più urgente”.

Vance, che un tempo era un critico feroce di Trump, ha mutato le sue posizioni pubbliche su diversi temi, incluso il cambiamento climatico. Nel 2020, in un discorso alla Ohio State University, Vance aveva riconosciuto “un problema climatico nella nostra società”, elogiando l'energia solare e definendo il gas naturale un miglioramento rispetto a forme di energia più sporche, pur non considerandolo una soluzione definitiva per un futuro energetico pulito. Tuttavia, ora sostiene fortemente l'uso dei combustibili fossili e si oppone alle energie rinnovabili e ai veicoli elettrici, in linea con Trump.  Vance ha anche criticato più volte l'Inflation Reduction Act, la legge del 2022 che è diventata il fulcro dell'agenda climatica di Biden, e ha sponsorizzato leggi per abolire programmi di riduzione delle emissioni di metano e standard di emissioni severi per auto e camion leggeri.

L'atteggiamento dei leader repubblicani verso il cambiamento climatico è emblematico di una visione politica che privilegia l'industria dei combustibili fossili rispetto alla necessità urgente di affrontare la crisi climatica. Le scelte fatte oggi avranno ripercussioni non solo sull'ambiente, ma anche sulla salute e sul benessere delle future generazioni.

USA e UE riducono l'impegno per la lotta al cambiamento climatico ?
USA e UE riducono l'impegno per la lotta al cambiamento climatico ? (Immagine by INGENIO)

 

La direzione preoccupante della politica climatica americana: l'illusione del negazionismo e la speranza dall'Oriente

Lo sapevamo: la nomina di Donald Trump come candidato repubblicano alle prossime elezioni presidenziali, affiancato dal senatore J.D. Vance, segna un passo indietro significativo per le politiche climatiche negli Stati Uniti.

Durante la Convention Nazionale Repubblicana, il cambiamento climatico non è stato nemmeno menzionato, mentre la piattaforma del partito ha promosso l'espansione della produzione di petrolio, gas e carbone. 

Parallelamente, in Europa, alcuni Paesi stanno chiedendo di ammorbidire il Green Deal, evidenziando una tendenza preoccupante a ridurre l'impegno nelle politiche climatiche proprio quando è più necessario intensificarlo.

Questo doppio scenario lascia un vuoto significativo nella leadership occidentale in materia di cambiamento climatico.

Sorprendentemente, la Cina emerge come una potenziale leader nella lotta al cambiamento climatico.

Nonostante sia il maggiore emettitore di gas serra al mondo, la Cina sta facendo progressi significativi nel campo delle energie rinnovabili.

Secondo un'analisi recente, la Cina è sulla buona strada per superare i suoi obiettivi climatici per il 2030, con una riduzione dell'intensità di carbonio del 67% rispetto ai livelli del 2005​ (World Economic Forum)​. Inoltre, nel 2023, la Cina ha registrato installazioni record di capacità di generazione di elettricità da fonti rinnovabili, in particolare eolica e solare, e si prevede che le sue emissioni di CO2 inizieranno a diminuire a partire dal 2024​ (CRECA)​​ (Carbon Brief).

Questi progressi sono supportati da una serie di politiche nazionali e investimenti massicci nelle tecnologie pulite, come i veicoli elettrici e le batterie, che stanno rapidamente diventando un motore economico per il Paese. La Cina ha inoltre implementato numerosi progetti di cooperazione climatica con i paesi in via di sviluppo, sottolineando il suo impegno a guidare una transizione verde a livello globale​ (Carbon Brief)​.

In conclusione, mentre gli Stati Uniti e l'Europa mostrano segni di arretramento nelle loro politiche climatiche, la Cina sta facendo progressi che potrebbero rivelarsi cruciali per il futuro del nostro pianeta. La lotta contro il cambiamento climatico richiede una leadership decisa e un impegno continuo, e paradossalmente, i migliori risultati potrebbero arrivare proprio dall'Oriente.


Fonti:

  • Andreoni, Manuela. "Don’t say ‘climate’." The New York Times.
  • Friedman, Lisa. "For Republican leaders, it’s all about energy." The New York Times
  • Carbon Brief, "China’s emissions set to fall in 2024 after record growth in clean energy"
  • World Economic Forum, "China set to beat its 2030 climate goals"
  • Centre for Research on Energy and Clean Air, "China’s Climate Transition: Outlook 2023"
  • Carbon Brief, "China Briefing 2 November: Fossil fuel peak in 2024; Graphite curbs; Xie to ‘retire’"

AI

  • Articolo elaborato con il supporto di CHATgpt4o per la correzione dei testi e la ricerca delle fonti.
  • Controllo della correttezza dei dati riportati con Gemini

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