Cambiamenti climatici: le discussioni passano ai tribunali

Un'azione legale che spiega la crisi climatica

Un recente articolo di David Gelles sul New York Times affronta una causa legale a Porto Rico che getta ulteriore luce sulla battaglia in corso riguardante il cambiamento climatico.

Questa causa potrebbe persino rendere responsabili alcuni dei peggiori inquinatori del mondo.

Nel suo articolo, Gelles spiega i dettagli del caso e mette in risalto la figura sorprendentemente colorata dell'avvocato al centro di tutto.

In breve, un gruppo di comuni portoricani ha intentato una causa legale contro alcune delle più grandi compagnie di combustibili fossili del mondo, tra cui Exxon, Chevron e Shell. L'accusa è che queste aziende siano in parte responsabili di migliaia di morti e danni per oltre 100 miliardi di dollari causati dall'uragano Maria nel 2017.

Si tratta di una pretesa audace e ancora è troppo presto per stabilire l'esito del caso.

Tuttavia, il ricorso legale, composto da 247 pagine, narra la storia della crisi climatica: come la combustione incontrollata di combustibili fossili ha riscaldato il pianeta, come le compagnie petrolifere e del gas abbiano causato gran parte dei danni minimizzando i pericoli e come ora stiamo tutti subendo le conseguenze sotto forma di fenomeni meteorologici estremi.

Secondo gli esperti legali, se le aziende venissero ritenute responsabili, i danni potenziali potrebbero raggiungere centinaia di miliardi di dollari.

Gelles riporta le parole di Richard Wiles, presidente del Center for Climate Integrity, un'organizzazione no-profit che sta sostenendo la causa a Porto Rico: "Ecco perché le aziende temono così tanto questi casi. Se devono pagare per i danni che hanno causato, i costi aumentano rapidamente e in modo incontrollabile".

Ma veniamo ora all'avvocato al centro di questa storia.

Missy Sims è una figura unica nel suo genere. Con 2,2 milioni di follower su TikTok, condivide video virali del suo Jack Russell terrier. Indossa abitualmente capi di lusso come Armani, Gucci o Fendi. Pare che si nutra principalmente di gelato e ascolti la Bibbia sul suo iPhone. Da oltre un decennio porta avanti azioni legali contro le compagnie petrolifere.

I suoi casi precedenti si sono concentrati sull'inquinamento ambientale. In qualità di avvocato nell'Illinois centrale, ha scoperto come utilizzare leggi anti-spazzatura e altri codici municipali per citare in giudizio Exxon, Shell e ConocoPhillips per non aver ripulito siti industriali pericolosi.

Nel 2017, Sims si è unita a Milberg, uno dei più grandi studi legali al mondo specializzati in cause collettive.

Le è stato chiesto di recarsi a Porto Rico per sviluppare una causa contro i produttori di oppiacei. Tuttavia, mentre lavorava a questo caso, l'uragano Maria ha colpito l'isola.

Come riportato da Gelles, mentre viaggiava attraverso l'isola per incontrare funzionari locali riguardo alla crisi degli oppiacei, Sims ha fatto una riflessione. Ha capito che i portoricani stavano soffrendo a causa di un altro gruppo di aziende. Le compagnie di combustibili fossili avevano contribuito al riscaldamento del pianeta e avevano ingannato il pubblico riguardo al cambiamento climatico, guadagnando miliardi di dollari nel processo. Sims ha paragonato la situazione a quanto era già successo a DePue e Roxana.

Lo scorso anno, Sims ha presentato un ricorso legale in tribunale federale a nome di 16 comuni portoricani. Questo caso è parte di una serie di cause legali volte a perseguire le compagnie di combustibili fossili per questioni legate al clima.

Tuttavia, questa causa si distingue dalle altre.

La denuncia è la prima a sostenere che le emissioni di gas serra prodotte dagli imputati sono direttamente responsabili dei danni causati da un evento meteorologico specifico.

È anche la prima a sostenere che le compagnie di combustibili fossili abbiano partecipato a una cospirazione di decenni per minimizzare gli effetti del riscaldamento globale. In tal modo, avrebbero violato il Racketeer Influenced and Corrupt Organizations Act, noto come RICO, originariamente creato per contrastare il crimine organizzato.

Le accuse RICO aprono una seria nuova frontiera legale per le compagnie di combustibili fossili e possono comportare danni eccezionalmente elevati. Non a caso, il RICO è stato precedentemente utilizzato con successo contro le compagnie del tabacco e i produttori di oppiacei.

Exxon e ConocoPhillips hanno rifiutato di commentare. Shell, invece, ha dichiarato: "Non riteniamo che il tribunale sia il luogo appropriato per affrontare il cambiamento climatico, ma crediamo che sia necessaria una politica intelligente da parte del governo e l'azione di tutti i settori per trovare soluzioni e fare progressi".

In conclusione, una marea di cause legali sul clima sta avanzando verso le compagnie petrolifere e del gas, e avvocati come Missy Sims hanno l'obiettivo di renderle responsabili delle proprie azioni.

Il tema delle norme sul Clima è importante

Il tema delle cause sul cambiamento climatico con Ingenio lo abbiamo affrontato con più articoli, soprattutto grazie alla professoressa Sara Vallaguzza.

Per esempio con l'articolo "Ambiente e riforma della Costituzione: facile innamorarsi di un’idea" la professoressa affrontava le conseguenze legali della modifica gli artt. 9 e 41 della Costituzione, con i quali è stato introdotto l'obbligo, per lo Stato, di tutelare l'Ambiente.

È un risultato importante, ma ciò non significa risolvere di colpo i problemi. Secondo Sara Valaguzza "sono le azioni che dobbiamo pretendere e giudicare, non perché si riesca a comandare la natura, ma perché il bilanciamento tra interessi coesistenti sia fatto per davvero".

In un altro articolo "Climate Change: dal contenzioso climatico al Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili" sempre Sara Valaguzza ricorda che il 3 febbraio 2021 il Tribunal Administratif de Paris si è pronunciato favorevolmente sul ricorso promosso da quattro associazioni ambientaliste Oxfam France, Notre Affaire à tous, Fondation pour la Nature et l’Homme e Greenpeace France, sostenute dalle oltre 2,3 milioni di persone che hanno firmato la petizione “Affaire du siècle”, condannando lo Stato per danno ecologique.

Insomma il tema è "caldo".

Come scriveva nei nostri articoli la professoressa "Le climate change litigation, come sono state da più parti rinominate, rientrano nel novero delle cosiddette liti strategiche (strategic litigation), ossia quelle azioni giudiziarie che hanno l’obiettivo di promuovere la salvaguardia di diritti negati o il riconoscimento di diritti nuovi o di nuovi principi, in modo da far evolvere l’ordinamento giuridico, senza aspettare che si introducano nuove normative. In sostanza, le liti strategiche sono contenziosi simbolici, esemplari, che spingono perché il diritto, inteso come “corpo vivente”, si adatti alle esigenze della società. Le liti strategiche sono dotate di una fortissima connotazione emotiva e cercano di far parlare le corti di giustizia con la voce della comunità."

Quale la priorità, oltre ovviamente a dare un corso sostenibile alle nostre scelte ?

Ce lo spiega sempre Sara Valaguzza nei suoi approfondimenti su INGENIO: "Le climate change litigation sono liti particolarmente complesse perché alcune giurisdizioni presentano degli ostacoli legali che possono impedire, o quantomeno rendere difficoltoso, il ricorso al giudizio. Questo è il motivo per cui, oltre alle associazioni ambientali, molte cause strategiche vengono avanzate nella forma della class action, anche per cercare di risolvere il problema della rappresentazione in giudizio e dell’interesse ad agire."
e aggiunge:

"Non è però tutto oro quello che luccica: le liti strategiche segnalano un enorme difetto del sistema giuridico e, in particolare, una grave inefficienza delle politiche ambientali. Ed ecco il “ma”: nessun giudice potrà mai supplire ad un inadeguato contemperamento di interessi che spetta, sempre e comunque, a chi esercita il potere di governare, e ha il compito di raccogliere, ponderare e allocare i ben noti interessi generali. Il diritto all’ambiente deve essere miscelato con il diritto alla libertà economica, con i diritti civili e politici, con le istanze sociali, con la politica industriale, con l’etica pubblica, con le peculiarità del contesto, con i valori costituzionali. Le liti strategiche sono il pungolo, ma di tutto questo DEVE occuparsi la politica, nell’arena del confronto democratico."

Come non essere d'accordo ?