Data Pubblicazione:

California: in caso di terremoto i proprietari sono responsabili dei decessi e dei feriti causati dal sisma

Da un'articolo del Los Angeles Times alcune riflessioni di Andrea Dari

CON UN TERREMOTO DI MAGNITUDO 7,8 NELLA CALIFORNIA MERIDIONALE OLTRE 30.000 MORTI

Una simulazione US Geological Survey di un terremoto di magnitudo 7,8 nella California meridionale ha evidenziato come oltre 50 edifici in cemento armato e cinque grattacieli in acciaio - di un tipo noto per essere sismicamente vulnerabile - potrebbero crollare completamente.

CALIFORNIA: UN GRANDE TERREMOTO POTREBBE DISTRUGGERE INNUMEREVOLI EDIFICI, MA MOLTE CITTÀ IGNORANO IL PERICOLO

Interessante articolo sul Los Angeles Times di Rong-Gong Lin II, reporter specializzato nella copertura dei problemi di sicurezza dei terremoti, e vincitore del premio “Freedom of Information”.

terremoto-di-northridge-1994-gif.gifNell’articolo Rong-Gong Lin II ricorda come nel terremoto di Northridge, cittadina della periferia nordovest di Los Angeles, del 17 gennaio 1994, di magnitudo 6,7 a una profondità di 18,7 km, si abbiano avute prove allarmanti di quanto siano vulnerabili molte tipologie di edifici. 

Ricordiamo che il terremoto fece registrare 57 vittime e oltre 10.000 feriti, con ingenti danni alle infrastrutture e alle abitazioni civili in tutta la contea di Los Angeles e nelle valli circostanti.

Da allora, alcune città hanno adottato misure significative per rendere tali edifici più sicuri, richiedendo un costoso retrofit mirato a proteggere chi è dentro e preservare l'offerta di alloggi.

Ma  - anche negli USA e, in particolare, in California - molte altre città hanno ignorato la minaccia sismica. E questo ha creato un “paesaggio irregolare” che nei prossimi anni lascerà alcune città significativamente più preparate a sopportare un grande terremoto rispetto ad altre.

A parte gli ospedali, il governo statale (California) non ha in genere stabilito regole obbligatorie per i retrofit dei terremoti, e questo ha lasciato ai governi di città e contee il compito di prendere decisioni in merito ai rischi sismici.

E se da un lato il sindaco di Los Angeles Eric Garcetti  ha dichiarato "Non possiamo permetterci un patchwork di città della California, alcune delle quali salvano vite, e altre che perdono vite", sindaco che è l’autore della più imponente legge sul retrofit del terremoto, che richiederà l'adeguamento di 15.000 edifici e sta spingendo per un approccio più uniforme per la sicurezza sismica, dall’altro il Governatore della California Jerry Brown, ha bloccato una proposta del membro dell'Assemblea Adrin Nazarian (D-North Hollywood) che avrebbe previsto una riduzione delle tasse sul costo del retrofit del 30% per i proprietari e le amministrazioni locali che si sarebbero di creare un proprio inventario di edifici vulnerabili ai terremoti. Il motivo? Brown ha detto di essere preoccupato di quanto sarebbero costate al governo.

Così ci sono città, come San Francisco e Los Angeles, che hanno avviato l’azione per il retrofit di edifici vulnerabili più importante, ma anche contee che non hanno seguito questo sforzo.

Per esempio Los Angeles ha una legge antisismica che rende obbligatori gli interventi per gli appartamenti con struttura in legno e gli edifici in cemento. Ma Long Beach, la seconda città più grande della contea, non ha fatto nulla, e nemmeno il resto delle 10 maggiori città della contea di L.A. per popolazione: Santa Clarita, Glendale, Lancaster, Palmdale, Pomona, Torrance, Pasadena e El Monte. E se  San Francisco, Oakland, Berkeley e Fremont hanno reso obbligatorio che gli appartamenti con il primo piano fragile - circa 200 di quegli edifici "soft-story" sono crollati nel terremoto di Northridge - siano rafforzati, nelle altre città della Bay Area, nel cuore della regione tecnologica in forte espansione della California, tra cui Palo Alto e Burlingame, non si è fatto nulla. San Jose, la terza città più grande della California, non sa nemmeno dove si trovano i suoi edifici vulnerabili, anche se ora ha chiesto una sovvenzione per creare un inventario.

L’articolo di Rong-Gong Lin II fa una rassegna delle contee che hanno fatto qualcosa e di quelle che sono intervenute, riportando anche i pareri di numerosi figure istituzionali: c’è chi è contrario, per l’incremento di costi, c’è chi non riesce ad affrontare il problema della suddivisione dei costi tra proprietari e affittuari, c’è chi è contrario che lo Stato si intrometta nella gestione delle attività private, c’è chi ritiene che retrofit obbligatorio rappresenti "una spesa enorme e proibitiva per i proprietari privati”, c’è chi teme che il retrofit potrebbe "mettere in crisi alcune aziende e i proprietari perderebbero le loro entrate", c’è chi solleva il problema della disponibilità degli alloggi, che peggiorerebbe nel caso si rendesse obbligatorio il retrofit sismico.

UNA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI APPELLO DELLA CALIFORNIA CHE PONE I PROPRIETARI RESPONSABILI DI DECESSI E FERITI CAUSATI DA DANNI DA TERREMOTO.

Ma, come già detto, molte città e contee si sono mosse e molte si stanno muovendo.

Per esempio, poiché le rendite sono aumentate, così ha il valore delle proprietà in affitto (tra il 2008 e il 2018, il valore medio per unità di un complesso di appartamenti a tasso di mercato a Los Angeles è salito da $ 174.000 a $ 280.000), si è valutato che un uso prudente di questa rivalutazione sarebbe di investirla in un retrofit sismico. Così alcuni gruppi che rappresentano i proprietari e gli inquilini hanno iniziato a vedere l'importanza dei retrofit, e l'attenzione di molti di loro è come realizzare i retrofit e finanziarli, piuttosto che opporsi alle leggi. I proprietari sono anche diventati sempre più consapevoli di una sentenza del tribunale di appello della California che pone i proprietari responsabili di decessi e feriti causati da danni da terremoto.

Le scelte non sono state sempre le stesse: San Francisco consente di trasferire tutto il costo di un retrofit agli inquilini, ripartito su un periodo di 20 anni. L.A. suddivide il costo tra proprietario e inquilino, con aumenti mensili dell'affitto a non più di $ 38 (l'importo medio trasferito agli inquilini è stato in realtà circa $ 25). Santa Monica e West Hollywood hanno deciso di impedire ai proprietari di trasferire i costi di adeguamento agli inquilini.

In ogni caso gli esperti avvertono che l'economia della California è gravemente minacciata, a meno che non si faccia di più per la prevenzione sismica: "La distruzione di decine di migliaia di unità abitative dopo un grande terremoto porterà a una crisi abitativa diversa da qualsiasi altra cosa che abbiamo mai visto", ha detto Eric Garcetti. "Questo è il giorno di pioggia. Spendi ora prima che accada qualcosa di brutto."

PREVENZIONE SISMICA: NECESSARIO UN CONFRONTO DEI GOVERNI, NON SOLO DEI TECNICI

L’intero mondo della ricerca tecnica e scientifica è costantemente non solo impegnata a studiare i terremoti, i meccanismi con cui avvengono, i terreni e la loro capacità di trasmettere le azioni sismiche, le soluzioni di monitoraggio, le tecniche di progettazione delle strutture nuove e di intervento di quelle esistenti, ma anche a mantenere un confronto internazionale e quindi un interscambio continuo di informazioni e conoscenze. Questo confronto porta ovviamente a un sostegno enorme dell’evoluzione della ricerca in materia sismica.

Mi sono chiesto se questo confronto avviene anche nell’ambito delle politiche di intervento nazionale in materia di prevenzione e gestione delle emergenze. Ho notizie che il Dipartimento della Protezione Civile partecipi a iniziative di confronto internazionali, sostenute anche dalle Nazioni Unite, anche per le tematiche che riguardano le politiche nazionali di prevenzione del rischio e la gestione delle emergenze. Leggendo questi articoli ci si rende conto quanto sia importante che questa attività di confronto non solo avvenga, ma anche che sia posta alla base delle scelte politiche di ogni governo.

Troppo spesso abbiamo l’impressione, purtroppo, che l’attenzione reale dei nostri politici si accenda nelle settimane successive a un evento disastroso piuttosto che in tempo di pace, e siccome ci si dice spesso che mancano le risorse, il comprendere attraverso la conoscenza di esperienze diverse come negli altri paesi si opera è sicuramente utile.

In Italia il provvedimento più importante realizzato negli ultimi anni è stato quello del Sisma Bonus.

Si basa su una norma tecnica di semplice applicazione con un meccanismo che consente una facile valutazione dei finanziamenti, eppure non parte. ISI, l’Associazione di Ingegneria Sismica, ha fatto un’analisi delle motivazioni e delle proposte al Governo. Eppure non vediamo prendere quelle decisioni che potrebbero sicuramente dare un’accelerazione all’uso dello strumento, e in questi mesi abbiamo visto un’alternanza di provvedimenti, in particolare dell’agenzia delle entrate, che di sicuro non hanno aiutato. Qualche mese fa il capo della Segreteria Tecnica del MIT, il dott. Dimitri Dello Buono ha detto che avrebbe messo tutti in una stanza, l’avrebbe chiusa a chiave, e riaperta solo dopo che la discussione avesse portato a individuare una soluzione per fare partire l’uso del Sisma Bonus: forse era una battuta, ma forse potrebbe essere l’unico modo per farne partire l’uso.

Infine vorrei fare un’osservazione sulla sentenza del tribunale di appello della California che ha posto i proprietari degli immobili responsabili di decessi e feriti causati da danni da terremoto.

In Italia, con il terremoto dell’Emilia, si è scoperto che questa responsabilità grava anche sugli imprenditori che fanno lavorare i propri dipendenti in edifici industriali non sicuri. Dopo questo terremoto, in “tempo di pace”, mi sarei quindi aspettato una revisione di molti POS e PSC e non di meno diversi interventi (e sanzioni) da parte di chi controlla e deve controllare questi piani, e quindi interventi di adeguamento di molti “capannoni”, cosa che però non è accaduta. Probabilmente, questo è uno dei “sistemi tutor” che dovrebbe essere maggiormente attivato per costringere, anche sul piano della prevenzione sismica, a “rispettare i limiti di velocità”, a prescindere da SismaBonus.

E per quanto riguarda gli edifici residenziali, una sentenza come quella americana, dovrebbe far riflettere quei soggetti che possiedono edifici "cielo terra", in cui quindi non è poi possibile condividere le responsabilità con qualcuno, vedi gli Enti delle Case Popolari, le grandi proprietà di investimento (anche Inarcassa) che è meglio "prevenire" che "curare".