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Calcestruzzo, il materiale dalle ignote potenzialità

Editoriale del Presidente ATECAP, Silvio Sarno. Calcestruzzo, il materiale dalle ignote potenzialità

Da molti anni l’Atecap si adopera per incrementare la “cultura del calcestruzzo” intesa come conoscenza e sensibilità verso le potenzialità strutturali, estetiche, architettoniche e di sostenibilità del materiale da costruzioni che è alla base della maggior parte degli edifici.
Si tratta di un’opera di sensibilizzazione che ha radici lontane i cui risultati vanno periodicamente misurati per comprendere dove si è arrivati e in che direzione proseguire. Per questo con l’ausilio di un rinomato istituto di ricerche l’Associazione ha voluto condurre un’indagine strutturata in uno studio quantitativo presso la popolazione italiana e in uno studio qualitativo presso opinion leader di settore.
Ciò che è emerso è stato inaspettato. L’idea che esistesse una consolidata cultura del “consumatore finale del prodotto abitativo” spesso improntata ad aspetti prevalentemente estetici e meno attenta agli elementi strutturali del prodotto acquistato è risultata infondata.
L’indagine ha evidenziato in primis come la qualità dei materiali da costruzione, definiti come quei materiali utilizzati per mura, fondamenta, ecc., sia uno dei principali fattori-guida per la scelta della casa d’acquistare.
Nel panorama dei materiali per l’edilizia del nostro Paese, dove oggi si affacciano prepotentemente altri prodotti come l’acciaio ed il legno, che indubbiamente fanno leva su un portato evocativo di eco sostenibilità, il calcestruzzo, materiale leader, vanta presso l’opinione pubblica un’immagine tutt’altro che negativa e che si caratterizza in modo particolare per un senso di stabilità.
Il calcestruzzo evoca, infatti, un’idea di solidità, poi, porta alla mente immagini legate ai componenti degli edifici, quindi fondamenta, pilastri, travi, è associato alla sicurezza, talvolta citata solamente in questo modo, talvolta intesa come sicurezza antisismica e richiama il concetto di resistenza.
A fronte del riconoscimento che il calcestruzzo sia un materiale durevole, sicuro e antisismico è meno noto, invece, che sia un isolante termico, un isolante acustico e che sia ecosostenibile, ossia un materiale a basso impatto ambientale perché fatto con materiali riciclabili e con un “fine vita” piuttosto lungo.
Contrariamente alle aspettative, sono invece i risultati dello studio qualitativo che ha coinvolto opinion leader tra istituzioni centrali e locali, architetti, progettisti, ingegneri, associazioni di categoria, immobiliaristi.
Emerge un quadro a tinte fosche che vede le istituzioni poco informate e le meno addentro alle questioni inerenti il mondo del calcestruzzo, gli architetti, gli ingegneri e i progettisti ideologicamente critici nei confronti di un materiale che giudicano comunque fondamentale per quasi qualsiasi costruzione, gli immobiliaristi più distaccati e concentrati sul proprio lavoro che rappresenta, a loro dire, il vero valore aggiunto nel mondo dell’edilizia ed infine le associazioni di categoria che manifestano una chiara competenza in materia.
In sintesi il calcestruzzo è versatile, si presta ad ogni tipo di costruzione, è “su misura”, è disponibile, accessibile e poco costoso, è un materiale sicuro, ma reca anche in se, a parer loro, una debolezza estetica derivante dal fatto di essere pesante, rigido, invadente e soggetto al deterioramento in reazione agli agenti atmosferici.
Quindi un'immagine complessa, ambivalente, ma allo stesso tempo con un potenziale altissimo: il calcestruzzo non è percepito come vecchio o sorpassato, piuttosto necessita di una maggiore e più specifica informazione per rendere più conosciute le opportunità che offre e le sue enormi potenzialità che, per molti versi, sono ancora ignote. È per questo che l’Atecap intende cogliere una nuova sfida per il futuro, cioè quella di comunicare il calcestruzzo per i suoi contenuti e non più, solo, per i suoi componenti.