Calcestruzzo: "Aggiornare al più presto la normativa per non restare indietro"

Le LG non possono che andare incontro a regolari revisioni che tengano conto dello sviluppo delle tecnologie e dei materiali

Michele Ricci (Servizio Tecnico Centrale Consiglio Superiore LLPP) è stato uno dei relatori all'evento che si è tenuto a SAIE 2024 dal titolo "EVOLUZIONE DELLA PRODUZIONE, DEL TRASPORTO E DELLA MESSA IN OPERA CALCESTRUZZO". Ecco le sue impressioni una volta terminata la manifestazione.

Andrea Dari:
Qual è, secondo te, l’informazione più significativa che è emersa dall’evento?
C’è stato un momento specifico durante l’evento in cui si è riscontrato un consenso unanime o, al contrario, un forte disaccordo su un tema cruciale? Qual era l’argomento in questione?

Michele Ricci:

Le risposte alle due domande coincidono, consenso unanime si è riscontrato nella necessità di aggiornamento della normativa per stare al passo dell’evoluzione delle tecnologie e della scienza.

Andrea Dari:
L’esperienza della regolamentazione del calcestruzzo fibrorinforzato, che ha richiesto due revisioni e cinque anni per sviluppare un modello focalizzato più sulla certificazione dei processi che dei prodotti, potrebbe essere un esempio da applicare in altri ambiti?

Michele Ricci:

Proprio per la natura innovativa dei prodotti e sistemi che si qualificano secondo le Linee Guida rilasciate dal CSLP per quanto previsto al par. 11.1 delle NTC, le LG non possono che andare incontro a regolari revisioni che tengano conto dello sviluppo delle tecnologie, dei materiali e delle inevitabili differenze tra quanto disciplinato e il riscontro con la realtà produttrice e ancor di più con l’applicazione in cantiere.
Detto questo, il caso del calcestruzzo fibrorinforzato, nella sola eccezione di calcestruzzo fibrorinforzato PRECONFEZIONATO risulta essere un caso particolare in quanto in forte analogia con un prodotto ben più noto sia in termini di progettazione che di capacità esecutive nell’ambito delle applicazioni in cantiere. Da qui la possibilità di prevedere, per la qualificazione di questo specifico prodotto, una certificazione più focalizzata sulla variazione del processo produttivo (aggiunta delle fibre alla miscela). Solo riscontrando queste condizioni favorevoli è possibile estendere questo modello di certificazione ad altri ambiti.

Andrea Dari:
Ti ritieni soddisfatto di quanto emerso nella discussione? ci sono aspetti che avresti voluto trattare ma ne è mancato il tempo?

Il tema specifico della tavola rotonda è tale da rendere il tempo sufficiente a sviluppare una discussione proficua e allo stesso tempo fruibile a chi ascolta, considerando che il format prevede un pubblico in piedi che circonda la tavola rotonda.

Andrea Dari:
L’evento ha adottato un format particolarmente innovativo. Ritieni che abbia funzionato? Se sì, per quali motivi?

Michele Ricci:

Il format innovativo di tavola rotonda senza “tavola” è idoneo al contesto del SAIE in cui è inserito, un miglioramento da adottare potrebbe essere quello di utilizzare delle sedie con lo scrittoio per chi come noi è venuto con l’idea di raccogliere gli spunti che emergono dalla discussione. Altro aspetto utile, soprattutto per chi sopraggiunge a discussione avviata, potrebbe essere quello di indicare sugli schermi il nome, società, amministrazione, etc. insomma le informazioni di chi parla in quel momento.

Andrea Dari:
Qual è il tuo giudizio complessivo sull’edizione di quest’anno del SAIE?

Michele Ricci:

Avendo partecipato a due tavole rotonde il primo giorno e al convegno ITAB quello seguente non ho potuto seguire le altre iniziative dei vari stand del SAIE. Non posso quindi esprimere giudizi in merito all’evento in generale.
Per quanto attiene alla nostra esperienza, posso certamente valutare in modo molto positivo, per entrambi gli interlocutori, l’introduzione di un confronto tra il mondo delle costruzioni e la nostra Amministrazione.