Calcestruzzo sostenibile | Infrastrutture | Ingegneria Strutturale
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Calcestruzzo a Polvere Reattiva (RPC): studio applicato per impieghi nelle infrastrutture

Il calcestruzzo a polvere reattiva (RPC) rappresenta una svolta nel campo delle costruzioni grazie alle sue elevate prestazioni meccaniche e durabilità. Un recente studio di S. Geetha e M. Selvakumar ha dimostrato che l’aggiunta di polvere d’acciaio di scarto e fibre di carbonio all’RPC può creare un materiale più economico e performante. Questa innovazione apre nuove possibilità per infrastrutture soggette a carichi da impatto.

Calcestruzzo a Polvere Reattiva con Polvere d’Acciaio e Fibre di Carbonio sottoposto a diverse condizioni di stagionatura

Su ScienceDirect è disponibile un interessante articolo scientifico a firma di S. Geetha, M. Selvakumar della Department of Civil Engineering, Rajalakshmi Engineering College, Chennai 602105, India dal titolo " Reactive powder concrete with steel powder and carbon fibres subjected to different curing conditions " e dedicato al Calcestruzzo a Polvere Reattiva (RPC).

Ne riportiamo una breve sintesi suggerendo ai nostri lettori di approfondire direttamente sulla fonte l'argomento.

 

Calcestruzzo a Polvere Reattiva (RPC): premessa tecnologica

Le infrastrutture moderne, come aeroporti, stazioni ferroviarie, ponti e edifici industriali, sono spesso soggette a carichi da impatto imprevisti, che possono compromettere la sicurezza strutturale se non adeguatamente considerati nella fase progettuale. Tradizionalmente, per migliorare la resistenza all’impatto e alle esplosioni, si è fatto ricorso a materiali avanzati come i compositi polimerici rinforzati con fibre e al calcestruzzo fibrorinforzato ad alte prestazioni.

Il Calcestruzzo a Polvere Reattiva (RPC) rappresenta una delle evoluzioni più promettenti in questo campo. Grazie alla sua elevata resistenza e durabilità, l’RPC è ideale per applicazioni speciali, come la costruzione di ponti e fondazioni di macchinari pesanti. Tuttavia, l’uso di sabbia silicea come aggregato fine, componente costoso, limita la diffusione di questo materiale.

 

Che cos’è il calcestruzzo a polvere reattiva

Il calcestruzzo a polvere reattiva (RPC) è un materiale cementizio avanzato appartenente alla categoria dei calcestruzzi ad altissime prestazioni (UHPC). Si distingue per una microstruttura estremamente densa e omogenea, ottenuta attraverso l’uso di aggregati molto fini come sabbia silicea micronizzata e l’aggiunta di polveri reattive come la silica fume. Inoltre, l’RPC incorpora fibre metalliche o polimeriche per migliorare le proprietà meccaniche, in particolare la tenacità e la resistenza a trazione.
La composizione priva di aggregati grossi permette di ridurre al minimo la presenza di pori e microfessurazioni, conferendo al materiale elevatissime resistenze a compressione (anche superiori a 200 MPa) e a flessione. Grazie a queste caratteristiche, l’RPC è ideale per applicazioni strutturali speciali che richiedono elevate prestazioni meccaniche e durabilità, come ponti pedonali, componenti precompressi, elementi architettonici sottili e strutture esposte ad ambienti aggressivi o carichi estremi.
Fonte: Richard, P., & Cheyrezy, M. (1995). Composition of reactive powder concretes. Cement and Concrete Research, 25(7), 1501-1511.

Descrizione della Ricerca

Gli autori, S. Geetha e M. Selvakumar, hanno condotto uno studio volto a ottimizzare l’RPC utilizzando sabbia di fiume e polvere d’acciaio, quest’ultima proveniente come scarto dall’industria CNC.

L’obiettivo era sviluppare un mix di calcestruzzo più economico ma con prestazioni meccaniche e di durabilità elevate, adatto per strutture soggette a carichi da impatto.

La ricerca ha previsto la preparazione di campioni di RPC con diverse percentuali di polvere d’acciaio e fibre di carbonio.

Sono state adottate due differenti condizioni di stagionatura:

  1. Stagionatura a Vapore: tradizionalmente utilizzata per accelerare il processo di indurimento del calcestruzzo.
  2. Autoclave: tecnica che prevede l’applicazione di pressione e temperatura elevate per migliorare le proprietà meccaniche del materiale.

I campioni sono stati sottoposti a test di compressione e flessione per valutare la resistenza meccanica. Inoltre, sono stati eseguiti test di durabilità, come il “Rapid Chloride Penetration Test” (RCPT), per analizzare la resistenza alla penetrazione di cloruri e l’assorbimento capillare.

I risultati ottenuti hanno evidenziato che l’RPC con polvere d’acciaio e fibre di carbonio, sottoposto a stagionatura in autoclave, raggiungeva una resistenza alla compressione compresa tra 90 MPa e 98 MPa. Questo rappresenta un incremento significativo rispetto ai campioni stagionati a vapore, che hanno mostrato resistenze comprese tra 65 MPa e 80 MPa.

Per quanto riguarda la resistenza alla flessione, i campioni in autoclave hanno registrato valori tra 6 MPa e 9 MPa, superiori ai 5 MPa - 8 MPa ottenuti con la stagionatura a vapore.

I test di durabilità hanno confermato che il calcestruzzo trattato in autoclave presentava una minore permeabilità e una maggiore resistenza alla penetrazione dei cloruri, indicando una vita utile più lunga in ambienti aggressivi.

 

Conclusioni

Lo studio dimostra che è possibile ottenere un Calcestruzzo a Polvere Reattiva ad alte prestazioni utilizzando materiali più economici come la sabbia di fiume e la polvere d’acciaio di scarto.

La stagionatura in autoclave si è rivelata particolarmente efficace nel migliorare le proprietà meccaniche e di durabilità dell’RPC. Queste scoperte aprono nuove prospettive per l’applicazione dell’RPC in contesti dove la resistenza all’impatto e la durabilità sono requisiti fondamentali, come nelle fondazioni di macchinari pesanti e nelle infrastrutture portuali.

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