Calcestruzzo Armato
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Calcestruzzi estetici per la Fondazione Prada a Milano

La brillantezza di alcuni elementi architettonici è ottenuta grazie ai cementi bianchi Italcementi miscelati con l’aggiunta di aggregati bianchi di Carrara.


Caratterizzata da un’articolata configurazione architettonica che combina sette edifici preesistenti a tre nuove costruzioni (Podium, Cinema e Torre), la nuova sede è il risultato della trasformazione di una distilleria risalente agli anni Dieci del Novecento.

Il progetto architettonico sviluppato dallo studio OMA, guidato da Rem Koolhaas, espande il repertorio delle tipologie spaziali in cui l’arte può essere esposta e condivisa con il pubblico. Nel progetto di OMA coesistono quindi due dimensioni: l’opera di conservazione e l’ideazione di una nuova architettura che, pur rimanendo distinte, si confrontano in un processo di continua interazione. Ne è nato un campus di spazi post-industriali e nuovi, con un'alternanza di apertura e intimità in cui i cortili offrono alla cittadinanza uno spazio pubblico comune. La ricchezza e la varietà degli spazi incoraggerà a reagire alle sollecitazioni culturali in modo rapido e spontaneo.
Situato in Largo Isarco, nella zona sud di Milano, il complesso si sviluppa su una superficie totale di 19.000 m2, di cui 12.300 m2 come Area aperta al pubblico: la Torre, in via di completamento, sarà aperta al pubblico in una fase successiva.
OMA è uno studio internazionale d’architettura, urbanistica e analisi culturale. I progetti di OMA nel mondo sono finalizzati alla creazione di strutture intelligenti capaci di esplorare nuove possibilità in termini di contenuti e funzionalità. Gli edifici progettati da OMA e attualmente in costruzione includono: Garage Museum of Contemporary Art di Mosca, Taipei Performing Arts Centre, Qatar National Library, Qatar Foundation Headquarters, Bibliothèque Multimédia à Vocation Régionale di Caen, Bryghusprojektet a Copenaghen, Musée National des Beaux-Arts du Québec e il Faena Arts Center di Miami.

Il progetto della Fondazione Prada non è un’opera di conservazione e nemmeno l’ideazione di una nuova architettura. Queste due dimensioni coesistono, pur rimanendo distinte, e si confrontano reciprocamente in un processo di continua interazione, quasi fossero frammenti destinati a non formare mai un’immagine unica e definita, in cui un elemento prevale sugli altri. Vecchio e nuovo, orizzontale e verticale, ampio e stretto, bianco e nero, aperto e chiuso: questi contrasti stabiliscono la varietà di opposizioni che descrive la natura della nuova Fondazione. Introducendo numerose variabili spaziali, la complessità del progetto architettonico contribuisce allo sviluppo di una programmazione culturale aperta e in costante evoluzione, nella quale sia l’arte che l’architettura trarranno beneficio dalle loro reciproche sfide.”   Rem Koolhaas

La brillantezza di alcuni elementi architettonici è ottenuta grazie ai cementi bianchi Italcementi miscelati con l’aggiunta di aggregati bianchi di Carrara. Per la Torre saranno utilizzati i calcestruzzi architettonici bianchi utilizzati anche nei getti di solai, muri dritti e muri trave, e il calcestruzzo autocompattante a bassa viscosità, che favorisce eccellenti risultati estetici. Il calcestruzzo è protagonista in quasi tutti gli spazi espositivi in quanto l’architetto Koolhaas ha previsto solo pavimentazioni di tipo industriale.

In concomitanza con l’apertura della nuova sede, hanno preso il via anche le attività educative dell’Accademia dei bambini. L’ideazione dello spazio è stata sviluppata in collaborazione con 18 studenti dell’École nationale supérieure d’architecture de Versailles, sotto la direzione di Cédric Libert ed Elias Guenoun. L’Accademia, rivolta ai bambini dai 4 ai 10 anni, è un ambiente ideale per lo svolgimento di attività e laboratori non necessariamente collegati al programma della Fondazione, uno spazio aperto al dialogo tra adulti e bambini e a diverse esperienze di gioco, creatività e apprendimento. Si presenta come un ambiente flessibile e multifunzionale che può assumere 6 diverse configurazioni spaziali, riferite ad altrettanti archetipi architettonici: Palestra, Tavola, Studio, Museo, Camera e Teatro.


Infine il Bar Luce, ideato dal regista americano Wes Anderson e situato nell’edificio d’entrata della nuova sede, ricrea l’atmosfera di uno storico caffè milanese. La decorazione del soffitto e delle pareti riproduce in “miniatura” uno dei simboli della città, la Galleria Vittorio Emanuele, mentre gli arredi interni in formica, le sedute e il pavimento in terrazzo rendono omaggio al cinema italiano degli anni Cinquanta e Sessanta.

 

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