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Burrelli (ANACI): «Oltre il 70% degli edifici del Paese costruiti prima della normativa antisismica»

In vista della seconda Giornata nazionale della prevenzione sismica, il presidente di ANACI fa il punto della situazione sul patrimonio immobiliare italiano.

Prevenzione sismica, il presidente: «Necessario un “Piano Marshall della sicurezza”»

Tra coloro che scenderanno nelle piazze di tutta Italia il prossimo 20 ottobre per la seconda Giornata nazionale della prevenzione sismica, ci saranno anche gli amministratori di condomino. Come avvenuto per la prima edizione, i professionisti di ANACI saranno tra i protagonisti della campagna di sensibilizzazione «Diamoci una Scossa!» . L’associazione oggi raggruppa oltre 8.000 amministratori di condominio e amministratori professionisti che, sul territorio, gestiscono dai 50 ai 100 condomini ciascuno. La campagna promossa da Fondazione Inarcassa, Consiglio nazionale degli ingegneri (CNI) e Consiglio nazionale degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori (CNAPPC), anche quest'anno punterà a diffondere la cultura della prevenzione sismica con lo scopo di favorire il miglioramento della sicurezza del patrimonio immobiliare del nostro Paese.

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Presidente Francesco Burrelli, la seconda edizione della giornata nazionale della prevenzione sismica vedrà anche la partecipazione dell’Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari (ANACI), che importanza ricopre questo appuntamento?

«È un appuntamento strategico che mi auguro desti l’interesse non solo dei professionisti coinvolti ma anche dei cittadini e soprattutto delle istituzioni. Queste ultime devono rendersi conto che solo grazie a una conoscenza approfondita e a una mappatura o un censimento che definisca in che condizioni stanno i “malati”, ossia i fabbricati, si possono avere indicazioni oggettive su cui elaborare un vero piano di prevenzione. 

Per far questo bisogna conoscere. Chi meglio degli ingegneri, degli architetti, dei geologi, degli amministratori di condominio che tutti i giorni gestiscono queste proprietà, sono in grado raccogliere dati essenziali utili a un censimento degli edifici e a una programmazione degli interventi, anche minimi, per migliorare la sicurezza dei nostri fabbricati?»

A cosa si riferisce quando parla di censimento? Una sorta di fascicolo del fabbricato?

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«No, non uso questa parola, preferisco il termine “conoscenza” oppure, per fare una similitudine, “anamnesi” del fabbricato. È importante conoscere la zona di costruzione dell’edificio e, qualora fosse necessario, renderlo più sicuro anche con piccoli accorgimenti.

Il censimento dovrebbe mirare a verificare le condizioni in cui versano sia le strutture che gli impianti degli immobili. È importante essere consapevoli del grado di sicurezza delle nostre abitazioni sia da un punto di vista strutturale che impiantistico.

Ci vorrebbe una specie di «Piano Marshall» della sicurezza

L’interrogativo di base è: la casa in cui vivo oppure quella che intendo acquistare, è sicura oppure no? Il cittadino deve essere tutelato dalla legislazione e non mi riferisco, ad esempio, all’obbligatorietà di un’assicurazione, ma alla necessità di costruire bene le case o apportare interventi minimi per migliorare il livello di sicurezza dell’edificio».

Quanti amministratori di condominio aderiranno alla Giornata?

«Anaci conta più di 8.000 iscritti presenti in tutte le città d’Italia tutti certificati UNI 10801. Come avvenuto per il 2018 parteciperemo cercando di coinvolgere e sensibilizzare più condomini possibile, sopratutto coloro che vivono nelle zone più a rischio» 

Quanti condomini ci sono in Italia e quanti sono stati costruiti secondo le normative antisismiche?

«Nel nostro Paese ci sono circa un milione e 200 mila condomini e 30 milioni di unità immobiliari. La prima vera normativa antisismica a carattere nazionale risale al 1974 (la numero 64) e all’epoca oltre il 70 per cento dei fabbricati italiani erano già stati costruiti in assenza di norme antisismiche specifiche. Si tratta di edifici che ovviamente sono stati realizzati senza tener conto di tecniche costruttive innovative. Pensiamo solo alla composizione del cemento armato e al ferro utilizzati 50 anni fa».

Sisma Bonus ed Eco Bonus: oggi grazie a queste due agevolazioni è possibile migliorare la sicurezza della propria casa a costi limitati, soprattutto se gli interventi sono integrati. Quanti condomini hanno colto questa possibilità?

«L’anno scorso ne sono stati attivati pochissimi, stiamo parlando dell’ordine di qualche decina, anche perché il sistema era ancora farraginoso.

SismaBonus ed Eco Bonus sono due belle parole, ma dobbiamo incentivarne l'utilizzo

Sarebbe poi utile creare un sistema monitoraggio a livello nazionale, una specie di cabina di regia che registri il numero di coloro che fanno richiesta delle agevolazioni fiscali».


La Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica ha il suo portale dedicato attraverso cui è possibile aderire all'iniziativa e aggiornarsi sulle attività e gli eventi organizzati prima e dopo l'appuntamento del 20 ottobre 2019.