Bridge|50 e Regione Lombardia per lo studio del ciclo di vita di ponti e reti infrastrutturali
Il progetto di ricerca BRIDGE|50 si propone di studiare con ricerche teoriche e indagini sperimentali, le prestazioni residue di un viadotto in calcestruzzo armato precompresso recentemente dismesso dopo una vita di servizio di circa 50 anni. L'intervista a Fabio Biondini, professore ordinario di Tecnica delle Costruzioni al Politecnico di Milano.
In occasione della prima conferenza di Eurostruct - European Association on Quality Control of Bridges and Structures, Fabio Biondini, professore ordinario di Tecnica delle Costruzioni al Politecnico di Milano ha presentato il progetto Bridge|50, volto a studiare le prestazioni strutturali a lungo termine dei ponti esistenti in calcestruzzo, e il progetto Regione Lombardia, finalizzato alla definizione di criteri e linee guida per la manutenzione, la gestione e il monitoraggio delle infrastrutture viarie a scala regionale.
Che cos'è BRIDGE|50
Il progetto di ricerca BRIDGE|50 si propone di studiare con ricerche teoriche e indagini sperimentali, le prestazioni residue di un viadotto in calcestruzzo armato precompresso recentemente dismesso dopo una vita di servizio di circa 50 anni.
Si tratta del viadotto di Corso Grosseto a Torino, che si sviluppa su un tracciato di oltre 1400m con 80 campate di luce variabile da 16 a 24 metri. Le strutture di impalcato sono realizzate con travi prefabbricate precompresse affiancate, collegate con traversi e soletta di completamento in calcestruzzo armato e appoggiate su pile a sezione rettangolare con pulvini post-tesi a sezione variabile con profilo lineare.
La demolizione del viadotto in oggetto costituisce una significativa opportunità per l’acquisizione di una ampia mole di dati relativamente alle prestazioni residue di ponti esistenti esposti nel tempo a fenomeni di invecchiamento e fatica e al degrado indotto dall’azione di agenti aggressivi di diversa natura, quali ad esempio emissioni del traffico, attacco da solfati e ingresso di cloruri.
«Le attività sperimentali sono in corso e prevedono un'approfondita fase di rilievo e diagnostica, una caratterizzazione dei materiali e dello stato di degrado di questi elementi sulla base sia di prove non distruttive sia tramite il prelievo di campioni per prove di laboratorio e soprattutto prove di carico a collasso su tutti gli elementi strutturali» ha spiegato il professor Biondini nell'intervista.
Il progetto Regione Lombardia per la manutenzione e la gestione delle infrastrutture viarie
Sempre in tema di monitoraggio e sicurezza delle infrastrutture, il Politecnico di Milano e Regione Lombardia hanno stipulato un accordo di ricerca che si propone di definire criteri e linee guida per la manutenzione e la gestione delle infrastrutture viarie.
Con tali finalità è stata sviluppata una metodologia speditiva per l’individuazione delle priorità di intervento che tiene conto dei principali fattori di rischio e del depotenziamento funzionale o interruzione della rete conseguenti a parzializzazione o inagibilità delle singole opere, fornendo uno strumento di ausilio al sistema di supporto alle decisioni per la gestione e la manutenzione delle infrastrutture viarie della Regione Lombardia.
«Abbiamo esaminato un campione di circa 400 opere e tra queste abbiamo individuato nove ponti su cui sono stati installati dei sistemi di monitoraggio - ha spiegato Biondini - le tecnologie sono pienamente operative e i primi risultati di tale attività sono stati presentati in una sessione speciale alla conferenza Eurostruct».
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