Bonus Ristrutturazioni ok per il convivente familiare anche con titoli edilizi intestati al proprietario
Il Bonus Ristrutturazioni al 50% spetta anche quando i titoli abilitativi richiesti dalla legislazione edilizia, in relazione alla tipologia di lavori da realizzare, sono intestate al proprietario dell'immobile e non al familiare convivente.
Il Bonus Ristrutturazioni può essere 'fruito' dal marito per dei lavori edilizi, che possono rientarre nell'ambito dell'agevolazione edilizia, per i quali i titoli abilitativi sono intestati alla moglie.
Lo ha chiarito l'Agenzia delle Entrate in una recente risposta pubblicata sulla "Posta di FiscoOggi" (a cura di Paolo Calderone), dove si fa ancora una volta il punto sulla possibilità di prendere il bonus per le ristrutturazioni edilizie da parte del familiare convivente.
Bonus Ristrutturazioni e familiare convivente: chi vi rientra
Tra i contribuenti che possono richiedere la detrazione per il recupero del patrimonio edilizio (prevista dall'art.16-bis del Tuir), evidenzia il Fisco, è compreso il familiare convivente del possessore o detentore dell'immobile oggetto dell'intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado).
Ok anche con abilitazioni edilizie intestate al proprietario
Andando avanti col chiarimento, le Entrate confermano che - ferme restando tutte le condizioni previste dalla legge per beneficiare del Bonus Ristrutturazioni, la detrazione del 50% spetta anche quando le abilitazioni amministrative richieste dalla legislazione edilizia, in relazione alla tipologia di lavori da realizzare (concessioni, autorizzazioni, eccetera), sono intestate al proprietario dell'immobile e non al familiare.
Nel caso di specie, il marito, dovendo ristrutturare il bagno dell'abitazione di proprietà esclusiva della moglie, può quindi - anche con CILA intestata a quest'ultima - farsi intestare le fatture e usufruire del Bonus Ristrutturazioni.
Bonus lavori di efficientamento energetico per il genero convivente: ok sulla parola
Agenzia delle Entrate: la detrazione per le ristrutturazioni finalizzate al risparmio energetico sulla casa data in prestito dalla suocera con la quale il contribuente convive è ok anche senza la presentazione di un contratto scritto di locazione o comodato.
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Occhio al 'momento' dello status di convivenza
Infine, l'AdE ricorda che per 'prendere' l'agevolazione Bonus Ristrutturazioni bisogna che la convivenza si verifichi già al momento in cui si attiva la procedura o alla data di inizio dei lavori, e, ovviamente, continuare a sussistere al momento del sostenimento delle spese.
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