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Bonus Mobili: quante detrazioni e quale tetto di spesa in caso di accorpamento di più immobili?

Nel caso di interventi di recupero edilizio che conducono all'accorpamento di più unità abitative per individuare il limite di spesa bisogna considerare le unità immobiliari censite in Catasto all'inizio degli interventi edilizi e non quelle risultanti alla fine dei lavori.

Il Bonus Mobili 50%, per il 2024, è ancora 'fruibile' anche se il tetto di spesa (importo massimo su cui calcolare la % di detrazione) è sceso dagli 8.000 euro del 2023 ai 5.000 attuali (per le spese sostenute, appunto, nell'anno corrente).

 

Bonus Mobili: riepilogo veloce

Si tratta di una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di interventi di recupero del patrimonio edilizio.

L’agevolazione è stata prorogata dalla legge di bilancio 2022 (legge n. 234/2021, articolo 1, comma 37) per le spese sostenute negli anni 2022, 2023 e 2024 per acquistare mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori.

Il massimale agevolabile sul quale calcolare la detrazione, come visto sopra, nel 2024 è sceso a 5.000 euro.

 

Caso particolare: accorpamento immobili alla fine della ristrutturazione

Ci sono però dei casi particolari che 'producono' dubbi: uno di questi è stato di recente affrontato dall'Agenzia delle Entrate nella "Posta di Fisco Oggi", inerente la questione di un contribuente che ha ristrutturato l'abitazione nel 2023, acquistandone un'altra che, a fine lavori (presumibilmente nel 2024), sarà accorpata.

Come dovrà comportarsi quindi il contribuente quando, nel 2024, dovrà inserire l’acquisto dei mobili nella dichiarazione precompilata?

Attualmente - specifica - sono su due unità immobiliare censite separatamente: si chiede, insomma, se si avrà diritto a due bonus per un massimo di 8.000 ciascuno.

 

Bonus Mobili: il numero di detrazioni dipende dal numero di interventi di ristrutturazione

Dal quesito - spiegano le Entrate - non si capisce bene se è stato realizzato un unico intervento di ristrutturazione (comprendente l’accorpamento della nuova unità immobiliare) o due distinti interventi.

In ogni caso, l'Agenzia delle entrate ha sempre precisato nei suoi documenti di prassi che al contribuente che esegue gli interventi su più unità immobiliari il diritto alla detrazione è riconosciuto più volte.

Nella circolare 17/2023, poi, è stato precisato che nel caso di interventi di recupero edilizio che conducono all'accorpamento di più unità abitative per individuare il limite di spesa bisogna considerare le unità immobiliari censite in Catasto all'inizio degli interventi edilizi e non quelle risultanti alla fine dei lavori.

 

Bonus Mobili: come si prova la data di avvio dei lavori di ristrutturazione?

La data di avvio - spiega il Fisco - può essere provata dalle eventuali abilitazioni amministrative o comunicazioni richieste dalle norme edilizie, dalla comunicazione preventiva all'ASL (indicante la data di inizio dei lavori), se obbligatoria, oppure, per lavori per i quali non siano necessarie comunicazioni o titoli abitativi, da una dichiarazione  sostitutiva di atto di notorietà (articolo 47 del Dpr 445/2000).

 

Bonus Mobili in condominio, occhio: vale solo se i beni acquistati arredano le parti comuni

Quando si effettua un intervento di recupero del patrimonio edilizio sulle parti condominiali di edifici residenziali, compresi gli interventi di manutenzione ordinaria, i condòmini hanno diritto al Bonus Mobili, ciascuno per la propria quota, solo se i beni acquistati sono destinati ad arredare queste parti comuni.


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Bonus Mobili: la ristrutturazione è determinante. I lavori ammessi

Per avere l’agevolazione è indispensabile realizzare un intervento di recupero del patrimonio edilizio sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali, per le quali poi si andrà a comprare il 'mobile' l'arredo o l'elettrodomestico sul quale si potrà beneficiare della detrazione.

NB - Come visto sopra, a detrazione spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio, oppure quando i mobili e i grandi elettrodomestici sono destinati ad arredare l’immobile ma l’intervento cui è collegato l’acquisto viene effettuato su una pertinenza dell’immobile stesso, anche se accatastata autonomamente.

Questi gli interventi necessari per prendere la detrazione:

  • manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. I lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni) non danno diritto al bonus ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
  • restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;
  • manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.

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