Bonus Casa, dal 2025 si cambia: autorizzazione preventiva alle spese e aliquote più basse

Il tempo stringe, ma l'intenzione del Governo è quella di arrivare ad un profondo restyling dei bonus edilizi: lo aveva già anticipato il Ministro Giorgetti parlando dei problemi del Superbonus e dei conseguenti decvreti di 'stiop', ora lo si evince anche da quanto dichiarato dal direttore del Dipartimento Finanze del MEF, Giovanni Spalletta, davanti ai senatori della commissione Finanze nell'audizione avvenuta martedì 16 aprile scorso sul DL 39/2024 (Stop Cessioni).

Scadenze: solo Bonus Ristrutturazioni, Bonus Barriere e Superbonus col decalage sopravvivono alla fine del 2024. Scadono Ecobonus e Sismabonus

Al momento, solamente il Bonus Ristrutturazioni edilizie (a regime al 36%, ma aumentato al 50% fino a fine anno, con 96 mila euro di massimale di spesa per unità immobiliare), il Superbonus con decalage per i condomini (sarà al 65% nel 2025) e ad aliquota piena per alcuni interventi particolari (zone terremotate, Onlus sociosanitarie) e il Bonus Barriere Architettoniche al 75% sono certi di proseguire la loro corsa, mentre termineranno, tra gli altri, Ecobonus, Sismabonus, Bonus Verde.

Bonus casa, cosa resterà nel 2024? Ecobonus, Sismabonus, Superbonus con decalage, Bonus Barriere

Ecobonus, Sismabonus, Bonus Mobili e Bonus Verde sono i bonus edilizi attualmente prendibili fino al 31 dicembre 2024, mentre il Bonus Barriere Architettoniche arriva sino al 31 dicembre 2025 ma ci sono molte limitazioni sia per il tipo dei lavori agevolabili (no agli infissi), sia in merito alla possibilità di optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito (possibile, ormai, solo per gli edifici delle zone terremotate con un plafond di 400 milioni). Prosegue il decalage per il Superbonus condomini.

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Bonus edilizi: dal 2025 autorizzazione preventiva, massimali e aliquote più basse. Stop definitivo a sconti e cessioni

Secondo quanto trapelato dai principali media e quanto dichiarato, appunto, dal direttore Spalletta, i Bonus Casa saranno modificati - non è dato sapere se il Bonus Ristrutturazioni resterà al 50%, ma pare di si - in primis con l'introduzione di una autorizzazione preventiva, abbassando le aliquote e i massimali di spesa.

Stando ai rumors, ci si assesterà su una percentuale di riferimento del 50% (quella, appunto, del Bonus Ristrutturazioni), con possibile aumento al 60 o 70% in determinati casi.

Di certo, non sarà più attuato il meccanismo dello sconto in fattura o della cessione del credito, che il Governo attuale ha 'combattuto' di fatto dal momento del suo insediamento.

Difficile dire 'come' si prenderanno i bonus: si vocifera anche della possibilità di beneficiarne sotto forma di contributo.

Spalletta ha infatti paventato la possibilità di trasformare i crediti di imposta in contributi diretti di spesa soggetti, appunto, a procedure di autorizzazione preventiva per controllare e monitorare al meglio le spese ed evitare truffe, acquisendo al contempo dall'Agenzia delle Entrate i dati di riferimento.