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Bonus barriere architettoniche al 75% e sconto in fattura: ANIE AssoAscensori chiede al Governo che vengano confermati

ANIE AssoAscensori chiede al Governo di non eliminare il Bonus barriere architettoniche al 75% e lo sconto in fattura, misure che hanno consentito a tanti cittadini, non solo anziani o disabili, di migliorare la propria qualità di vita.

Il Bonus Barriere ha un grande beneficio sociale, a fronte di una spesa contenuta: circa 250 mln l'anno

"Secondo una stima effettuata a livello associativo, gli interventi legati al miglioramento dell'accessibilità e all'abbattimento delle barriere architettoniche valgono circa 250 milioni di euro/anno, con un credito fiscale generato inferiore a 200 milioni di euro. Una spesa davvero contenuta rispetto alle decine di miliardi di euro/anno assorbiti dagli altri bonus, a fronte di un enorme beneficio sociale", dichiara il Presidente di ANIE AssoAscensori Angelo Fumagalli.

I bonus fiscali per le ristrutturazioni edilizie sono presenti in Italia da tempo. Il vero elemento di svolta è stato tuttavia lo “sconto in fattura”, che ha consentito il reale accesso alle agevolazioni a famiglie meno abbienti, prive della capacità fiscale di detrarre dalle imposte degli anni successivi i costi degli interventi.

"Con lo “sconto in fattura” migliaia di cittadini italiani che abitano in condomini hanno potuto dotare i propri stabili di impianti elevatori o ammodernare ascensori poco accessibili, abbattendo le cosiddette barriere architettoniche. Il beneficio sociale è stato enorme non solo per le persone con disabilità motoria e per gli anziani, ma per ampie fasce di popolazione migliorandone la qualità di vita", prosegue Fumagalli.

Il patrimonio immobiliare italiano, secondo un’elaborazione ANIE/CRESME su dati ISTAT, conta oltre 12 milioni di edifici residenziali. Di questi, oltre 770 mila con 4 o più piani sono privi di ascensore e solo nel 12,6% degli edifici residenziali con tre piani fuori terra ne è installato uno. Più di 500 mila ascensori sono stati installati prima del 1989, anno di entrata in vigore delle prime leggi sull’abbattimento delle barriere architettoniche. Inoltre, almeno 3,5 milioni di persone, pari a circa il 7% della popolazione con più di 15 anni, presentano gravi difficoltà motorie.
"A fronte di una così grande responsabilità sociale, chiediamo con forza alle istituzioni mirate deroghe per cessione del credito/sconto in fattura per gli interventi finalizzati al miglioramento dell’accessibilità e all’abbattimento delle barriere architettoniche degli edifici, per tutta la durata delle relative agevolazioni fiscali, garantendo così a migliaia di cittadini, in particolare a quelli più fragili, migliori condizioni di vita", conclude Fumagalli.

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