Bologna, la torre Garisenda oscilla più del solito: monumento transennato per effettuare verifiche

Le strumentazioni segnalano un aumento preoccupante di oscillazioni e vibrazioni, da non sottovalutare considerando l'età della Torre

Preoccupa la situazione della Torre "Garisenda" a Bologna che secondo gli esperti oscillerebbe più del solito. 

Le oscillazioni e le vibrazioni registrate dalle strumentazioni elettroniche negli ultimi giorni hanno messo in allarme il Comune e il Comitato Scientifico che dal 2018 osserva i movimenti dei monumenti e valuta i dati ottenuti. I segnali di queste anomalie non sono visibili ad occhio nudo, poichè si parla di pochi millimetri, sufficienti comunque per alzare il livello di guardia, trattandosi di un monumento di più di 900 anni.

All’inizio del mese di ottobre, come riportato dal ‘Corriere della Sera’, i sensori che monitorano da tempo la Garisenda hanno nuovamente segnalato un ulteriore peggioramento delle condizioni della struttura. Per questo La Soprintendenza dei beni culturali ha comunicato il nuovo stato delle cose all’amministrazione comunale attraverso una lettera, in cui è stata anche sottolineata la necessità di tutelare un bene vincolatissimo.

La Garisenda è la più bassa tra le due torri simbolo del capoluogo emiliano e misura 48 metri, decisamente meno rispetto a quella degli Asinelli (98 mt) ma è più pendente a causa del cedimento del terreno di fondazione. Costruita intorno al 1109, in origine era alta 60 metri, ma proprio per la sua pendenza nel 1353 fu abbassata di 12 metri. Si erge sul suo basamento di malta e selenite, ed è riconosciuta dagli studiosi come la costruzione pendente in muratura più alta al mondo.

Negli ultimi anni sono stati commissionati diversi interventi per garantire una maggiore stabilità. Nel 2020 sono state messe intorno alla torre cinture in acciaio ad alta resistenza che funzionano come un “busto”, in modo da comprimere la base la cui parte centrale è composta da un misto di malta, spezzoni di blocchi in cotto e ciottoli di fiume. Inoltre sono state installate catene perimetrali in acciaio inox.

Per le opportune verifiche e per l'incolumità pubblica, l'amministrazione comunale ha dunque transennato la zona ai piedi delle torri, stravolgendo la viabilità nel centro di Bologna.

Il Sindaco ha dichiarato che i lavori di ristrutturazione dureranno alcuni anni e che dunque, la zona resterà transennata per diverso tempo, stravolgendo così la viabilità nel centro città.

Tramite Facebook il Comune rende noto che "nei scorsi giorni abbiamo individuato un’impresa altamente specializzata che ha effettuato un sopralluogo con i tecnici del Comune.
Abbiamo inoltre costituito la task force per la sicurezza della Torre Garisenda, che si è confrontata con il Comitato tecnico scientifico della Garisenda, attivo dal 2018. È emersa la necessità di affinare l’analisi dei dati e di acquisirne di nuovi effettuando nuove rilevazioni per il monitoraggio delle torri Garisenda e Asinelli.
Il monitoraggio strumentale è effettuato dalla società incaricata, mentre il monitoraggio visivo è a cura del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, a cui è stato chiesto un supporto tecnico-logistico di studio e previsionale per contribuire a calibrare al meglio i prossimi interventi".

Intanto, il sindaco di Bologna Lepore ha scelto colei che sarà alla guida del Comitato per il restauro della Torre: si tratta dell'Ing. Raffaella Bruni, già dirigente del Comune, in pensione dal 2020. Bruni, in una intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha evidenziato come già qualche anno fa si era pensato ad un sistema di sostegno per la Garisenda, con l'installazione di uno o due tralicci che avrebbero dovuto tirare la torre dal lato opposto dalla proiezione di caduta, ma il progetto rimase solo sulla carta perchè si trattava di una soluzione particolarmente complicata da realizzare.