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BIM e Pubblica Amministrazione: gestione dei flussi informativi e attività di E-Permit, a che punto siamo?

Il punto sulla norma UNI 11337-10 dedicata alle regole e ai flussi informativi destinati alla gestione delle attività di E-Permit applicabili alle procedure autorizzative di opere di edilizia pubblica e privata.

Il palinsesto di leggi e normative sul BIM, la forte spinta del PNRR, la disponibilità sul mercato di applicativi per la modellazione e la simulazione virtuale delle opere nonché la platea in espansione di tecnici specializzati, tracciano una direzione netta verso la digitalizzazione del processo autorizzativo delle opere pubbliche e private. La sensibilità verso il tema è in continua crescita sia per gli avvezzi e i tecnici del settore, ma anche per proponenti, stazioni appaltanti e soggetti preposti al rilascio di autorizzazioni per le opere stesse.

Nel testo che segue si introduce e approfondisce la parte normativa dedicata a questi aspetti: la UNI 11337 parte 10 relativa alle regole e ai flussi informativi destinati alla gestione delle attività di E-Permit applicabili alle procedure autorizzative di opere di edilizia pubblica e privata.

 

Contesto e attori

Il testo normativo si inserisce all’interno del più ampio contesto della UNI 11337 sulla gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni. L’intero pacchetto normativo si caratterizza di molte parti che possono essere sintetizzate nella seguente tabella:

 

Sintesi parti della norma UNI 11337. Fonte: UNI

 

Si segnala che solo le parti da 1 a 7 sono state pubblicate e sono disponibili sul catalogo UNI. A queste parti si aggiunge anche la UNI/PdR 74 che nel prossimo futuro sarà ricondotta sotto il cappello della UNI 11337 (futura parte 11, quando sarà trasformata in norma tecnica).

In questo periodo gli sforzi della sottocommissione UNI/CT 033/SC 05, organo tecnico di UNI competente sulla materia, sta svolgendo un lavoro di revisione dell’intero pacchetto della UNI 11337, provando a pubblicare anche le parti dalla 8 alla 13 non ancora disponibili entro l’inizio del 2025, data dalla quale l’utilizzo del BIM avrà un’importante diffusione sul territorio nazionale supportato dalle indicazioni del Codice degli Appalti.

 

Soggetti partecipanti al UNI/CT 033/SC 05/GL 08 nel 2023.

 

Tra i gruppi che compongono la Sottocommissione UNI/CT 033/SC 05, i lavori per la redazione della UNI 11337-10 sono assegnati al Gruppo di Lavoro 8 “Gestione amministrativa BIM”, nel quale sono coinvolti numerosi attori che prendono parte al processo di elaborazione del testo. Sono stati intercettati soggetti pubblici e privati, le stazioni appaltanti e le imprese di costruzione, oltre a progettisti e case software, proprio a evidenziare una ampia partecipazione e rappresentanza sull’argomento.

Negli ultimi anni il legislatore ha avviato un processo di cambiamento all’interno della pubblica amministrazione e questa parte di norma nasce dal supportare la transizione digitale delle attività dei soggetti preposti al rilascio di autorizzazioni, nulla osta o pareri. Inoltre, introdurre pratiche standardizzate e digitalizzate accresce la capacità decisionale dei soggetti preposti al controllo di compatibilità e conformità dei progetti di un’opera pubblica o privata, garantendo così, anche un contenimento dei tempi di conclusione dei procedimenti autorizzativi e dei contenziosi legati a questi.

 

UNI 11337-10: il contenuto della norma dedicata ai processi di E-Permit

La UNI 11337-10 si rivolge ai progettisti e a tutti i soggetti preposti al controllo di compatibilità e conformità delle opere pubbliche e private. L’obiettivo è approfondire l’applicazione della metodologia BIM e dei processi di E-Permit alle commesse pubbliche e private ed al processo autorizzativo delle stesse. L’obiettivo è dunque favorire un netto cambio di paradigma passando dall’odierna presentazione e successivo controllo dei documenti di progetto al controllo dei dati e dei metadati.

L’approccio al dato di progetto infatti favorisce un maggior controllo delle informazioni, migliora la qualità progettuale, minimizza gli errori e le interferenze e velocizza tutto il processo autorizzativo dell’opera.

All’interno del testo normativo, si cerca di definire, quindi, come i processi autorizzativi per opere di edilizia pubblica e privata possano essere “automatizzati” secondo i criteri e le modalità proprie della metodologia BIM. Pertanto, gli sforzi del tavolo normativo si stanno concentrando sulla possibilità di effettuare la verifica e controllo di dati, informazioni, progetti e modelli attraverso appositi strumenti e applicativi informatici o comunque senza l’intervento di operatori nell’ambito di tutto il processo autorizzativo dell’opera (E-Permit).

Un altro obiettivo del progetto di norma è quello di definire strategie e azioni per favorire un approccio digitale ai processi autorizzativi, assicurando l’applicabilità delle stesse a qualsivoglia commessa, sia essa pubblica o privata, in ogni sua fase del procedimento autorizzativo e del ciclo di vita dell’opera.

Ai fini di un supporto reale all’operatività dei soggetti destinatari della norma, sono state individuate alcune fasi comuni a tutti i procedimenti che si intende approfondire attraverso anche dei casi studio da inserire in appendice al testo normativo. Tali fasi del c.d. processo di verifica della compatibilità e conformità dell’opera sono:

  • Definizione delle regole
  • Istruttoria
  • Progettazione
  • Ciclo autorizzativo
  • Archiviazione e gestione delle informazioni e dei dati dell’opera

La digitalizzazione del processo autorizzativo passa dalla stesura di norme interpretabili digitalmente caratterizzate da un linguaggio informativo in grado di superare i limiti del linguaggio naturale troppo spesso soggetto ad esempio ad interpretazioni.

Le regole digitali consentono la definizione di regole tecniche implementabili nei modelli digitali dell’opera per verificarne la conformità: in tal senso la norma intende definire i requisiti minimi di progettazione tali da consentire la digitalizzazione dei processi autorizzativi sopra detti.

La presentazione di un progetto basato su regole tecniche digitali consentirebbe una verifica di accettazione dei modelli sulla base del controllo dei requisiti informativi prodotti e assicurerebbe l’intervento del soggetto preposto all’istruttoria sui parametri di modellazione e/o sulle regole tecniche implementate dai progettisti.

Ruolo centrale in questo contesto ed in particolare nella fase denominata “ciclo autorizzativo” è dato dall’ACDat – Ambiente di condivisione dati, che da sempre ha assunto un ruolo fondamentale per lo scambio delle informazioni nei contesti digitalizzati. Nel caso specifico, l’ACDat rappresenta uno strumento per coordinare ambienti di lavoro, strumenti e soggetti coinvolti nel processo quali: il modello digitale di progetto; il sistema documentale; la georeferenziazione in GIS; gli applicativi utili per l’attività istruttoria; gli applicativi per la contabilità; i pareri resi da altri portatori di interesse relativamente all’opera.

Infine, la norma intende porre l’accento sulla risorsa che i dati di un’opera pubblica o privata rappresentano per tutti i soggetti della filiera proponendo degli spunti per una gestione ottimale dei dati stessi.

La UNI 11337-10 rappresenta un primo sforzo reale e deciso verso la digitalizzazione dei soggetti preposti al controllo di conformità e compatibilità dell’opera, tra cui rientrano anche gli Enti Pubblici e le Stazioni Appaltanti, ormai inglobati del tutto nell’ecosistema digitale.

Nonostante l’ampio dibattito e confronto che si è svolto nella fase iniziale di definizione del testo normativo vi è l’auspicio di giungere, in tempi brevi, a proporre delle modalità pratiche e applicative che aiuteranno i progettisti a dialogare con i soggetti preposti al controllo delle opere e dei progetti, ed i soggetti preposti ad adeguarsi agilmente alle esigenze digitali attuali e future.

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