La cultura che l’acronimo BIM sottintende è sempre più diffusa attraverso summit e convegni specifici, episodi divulgativi all’interno di manifestazioni fieristiche, articoli su riviste, tra cui sicuramente primeggia, per livello e numerosità, la presente testata. Molto spesso si tratta di presentazioni di case-history o di commenti e riferimenti a manualistica e normative, la cui reale utilità però è in divenire e molto spesso pienamente comprensibile ad un, ancora, ristretto gruppo di “addetti al lavoro”. Quanto presentato nel presente articolo nasce dalla ormai collaudata esperienza degli scriventi sulla attivazione pluriennale di Master Universitari post laurea presso il Politecnico di Milano, ed in particolare di Corsi di Master e di Perfezionamento incentrati sul BIM. Tale esperienza, in buona parte acquisita da anni di lavoro con tecnologie digitali per analisi e modellazione architettonico/strutturale/meccanica, non ha però potuto prescindere da una non semplice comprensione dell’evoluzione storica, a livello internazionale, dei diversificati aspetti che coinvolgono il processo BIM, in particolare a livello normativo, in quanto, appunto, “processo”.
Qui di seguito sono presentati spunti, ovviamente sintetici, dell’evoluzione storico sovranazionale aggiornata delle iniziative in ambito BIM, evoluzione che riteniamo utile per una efficace comprensione dello stato dell’arte attuale e i possibili sviluppi a livello nazionale.
Proviamo a darne una definizione onnicomprensiva: attingendo dal “BIM Handbook: a guide to Building Information Modeling for Owners, Managers, Designers, Engineers and Contractors” il BIM è la rappresentazione digitale delle caratteristiche fisiche e funzionali di una costruzione. In quanto tale, serve come risorsa di conoscenza condivisa per le informazioni di un’opera edilizia o infrastrutturale e forma una base affidabile per le decisioni da prendere durante il suo intero ciclo di vita, dal primo concepimento fino alla demolizione.
Una funzione essenziale del BIM è la collaborazione dei diversi soggetti interessati durate le diverse fasi del ciclo di vita di un’opera che permette di inserire, estrarre, aggiornare o modificare le informazioni necessarie per ciascun ruolo dei soggetti interessati. Il BIM è una rappresentazione digitale condivisa fondata su standard aperti per l'interoperabilità. Si legge spesso che BIM è un “prodotto”, in quanto basato su rappresentazione digitale di informazioni edilizie aggregabili, però quindi, in quanto tale, è un processo collaborativo; ma nella realtà dei fatti, solo con lo studio accurato degli obiettivi fissati per un progetto, dei processi ad esso collegati e l’interoperabilità dei software di supporto tra sistemi informativi differenti e non omogenei, la procedura BIM, potrà divenire uno strumento di gestione del ciclo di vita di una opera, includendo anche i settori finanziari e immobiliari. La modellazione BIM, sviluppata durante la fase di progettazione e aggiornata durante la fase di costruzione, può mettere a disposizione tutte le informazioni necessarie per gestire il ciclo di vita di un edificio. Oltre a gettare le basi per le operazioni future di gestione e manutenzione, modifica le procedure relazionali tra i soggetti coinvolti nel processo edilizio e, in sintesi, nei più avanzati livelli, pone le basi per trasformare gli attuali schemi conflittuali in modelli collaborativi;
La figura sottostante è una sintesi esplicativa di quella che vuole essere la “best practice” di completa e corretta digitalizzazione BIM.
Fig. 1 Le Dimensioni del BIM e gli ambiti di applicazione
BIM GUIDES
Quanto espresso richiede gestione, coordinamento e standardizzazione in tutto il settore delle costruzioni. Implementare un nuovo metodo di lavoro in un settore dove molte e diverse sono le realtà coinvolte, implica la necessità di dover parlare tutti con lo stesso linguaggio: in supporto a questo ci sono le Linee Guida, o best practices alle quali gli Stati, in modi e tempi diversi, stanno lavorando. Sulla base quindi di iniziative di carattere nazionale, e governative, e di associazioni sono nate diverse BIM Guides. Paesi come l’America, il Canada, il Regno Unito, i Paesi Scandinavi, Singapore sono tra quelli più avanzati.
Cerchiamo di fotografare brevemente, nei loro aspetti salienti, lo stato di avanzamento di alcune di tali BIM Guides, familiarizzandoci con i termini anglosassoni, ormai in uso anche al nostro livello nazionale.
La figura sottostante fotografa l’attuale sviluppo del BIM a livello globale
Figura 2 – Stato dell’arte del BIM – Fonte: CADENAS GmbH
Diffusione del BIM a livello extraeuropeo
Uno dei paesi dove il BIM ha avuto ad oggi il maggior incremento sono gli Stati Uniti, utilizzato sin dall’inizio del 2000 e, dal 2016 diventato obbligatorio per i progetti pubblici. Molti sono i documenti emanati, sia da enti pubblici, università, associazioni e altro, e tra i principali troviamo le BIM Guides pubblicate dalla General Services (GSA) a supporto del programma nazionale per lo sviluppo del 3D-4D-BIM, e quelle pubblicate dal National Institute of Building Sciences (NIBS)
Ogni documento ha si propone di standardizzare quelli che sono gli aspetti del BIM, così come le figure coinvolte, i processi, gli elementi della modellazione e gli scambi delle informazioni; interessante è il BIM Execution Planning Guide (BEP) e il BIM Guidelines di New York in quanto utile per comprendere i livelli di dettaglio (LOD), rappresentati mediante una serie di semplificazioni grafiche.
All’interno dell’ammontare di standards si trova inoltre, come progetto del NIBS, la definizione di Construction Operations Building Information Exchange (COBie).
Questo standard è indirizzato al FM (Facility Management): esso suggerisce come tutte le informazioni del modello, utili alla gestione e manutenzione, sia bene vengano inserite durante la progettazione e realizzazione dello stesso, poiché in tal modo si permette una semplificazione al lavoro finale.
Quando ad esempio il progettista inserisce un elemento nel modello, lo stesso sarà interessato ad implementazioni future di dati e tali implementazioni è bene siano fatte appena i dati si rendono disponibili e così via, sino a creare un as-built completo di tutte le informazioni. Con la stessa definizione COBie si basano le BSI in UK, come verrà esplicitato più avanti nel presente articolo.
Per quanto riguarda il continente asiatico, in Cina sorprendentemente nonostante il grande sviluppo economico, la diffusione del BIM è ancora alle fasi iniziali. Diversa è la situazione per la Corea del Sud e soprattutto per la repubblica di Singapore, dove il BIM è già ampiamente diffuso. A Singapore, il Construction and Real Estate Network CoRENet, è la più grande iniziativa IT costituita dalla Construction Authority e da altre organizzazioni pubbliche e private, ed ha come obiettivo reingegnerizzare i processi nel settore delle costruzioni. Il CoRENet, ha iniziato i lavori già negli anni novanta, ancor prima della diffusione del termine BIM, con lo sviluppo di un progetto riguardante il code checking. Oggi lo scopo del CoRENet è quello di fornire l’infrastruttura necessaria per uno scambio di informazioni veloce e interconnesso tra tutti i partecipanti del processo edilizio e le autorità governative. Tramite il CoRENet e il e-Submission System infatti è possibile per i professionisti del settore presentare la documentazione progettuale alle autorità di controllo attraverso internet per il rilascio di approvazioni, permessi, certificati, ecc.
Per concludere il panorama extraeuropeo, uno sguardo all’Australia, dove il National Specification System NATSPEC, un’importante organizzazione tra progettisti, costruttori e proprietari immobiliari ha pubblicato nel 2012 la National BIM Guide, e il BIM Management Plan Template che definisce una guida su come deve essere eseguito un progetto, monitorato e controllato attraverso il BIM e soprattutto attraverso lo sviluppo di un piano di lavoro come guida dell’intero processo edilizio.
Diffusione del BIM a livello europeo
A livello europeo, le iniziative sinergiche pubbliche e private e maggiormente avanzate e di riferimento per altri paesi sono quelle nord europee e britanniche. Nel frattempo, nel resto d’Europa, ogni nazione si sta muovendo autonomamente, da un lato con i sistemi normativi che ne danno le caratteristiche dei modelli e dei processi, e dall’altro, definendo le tempistiche e gli obblighi nonché i contenuti dei capitolati informativi. Nel frattempo, il governo britannico ha cominciato nel 2011 un programma per l’adozione del BIM sia nel settore pubblico che privato, con l’intento soprattutto di ridurre i costi di progetto e realizzazione.
Il governo inglese tramite il Cabinet Office ha pubblicato nel 2011 il Government Construction Strategy, documento con il quale illustrare la strategia per l’adozione della nuova tecnologia BIM; a marzo 2016, basato sempre sulla strategia del precedente, è stato emanato il Government Construction Strategy 2016-20 in cui si definiscono i contenuti minimi dei capitolati informativi e quanto necessario affinchè i progetti consegnati raggiungano il Livello 2.
Contemporaneamente, con la collaborazione di diverse istituzioni, il British Standards Institution (BSI), fra i principali enti di normazione e certificazione a livello globale, ha emanato molteplici norme di riferimento BIM, tra cui le principali sono le BS e le PAS. L’articolazione con cui vengono proposte non è sempre di facile comprensione e applicazione, e per tale motivo il BSI ha istituito il BSI/555 Committee per la definizione e aggiornamento del B/555 Roadmap; tale documento rappresenta una guida per l’industria britannica specializzata nella realizzazione e gestione dei beni costruiti. Nel 2015 è stato pubblicato l’aggiornamento del B/555 Roadmap, che vuole essere uno strumento usato per identificare dove gli standards, i tools e le guide sono applicabili in riferimento ai livelli di maturità del BIM. Al suo interno si trovano due concetti fondamentali: BIM Capability e Maturity Model. Con il termine BIM Capability si intende l’abilità dell’uso degli strumenti BIM, individuati in tre livelli, con BIM Maturity si intende il livello di approfondimento di un modello, come sintetizzato nel grafico che segue; Il grafico, riporta il confronto tra quanto obbligatorio in UK, quanto è in fase di sviluppo in Italia e lo stato dell’arte dell’applicazione del BIM in Europa.
Fig. 3 - BIM Maturity Level confronto tra quanto è previsto in Italia al Fine di implementare il BIM ai vari livelli e stato dell’arte in Europa.
Il dettaglio delle operazioni e dei cicli da seguire all’interno di ciascun “level” costituiscono attualmente la Road Map più aggiornata e riferimento di numerose normative extra UK, con l’adozione di stesse terminologie e contenuti, con i cui acronomi è mandatorio ormai familiarizzare (esempi : CDE, EIR, LOD, BEP). Ci si propone in un prossimo articolo di descrivere tali contenuti.
I Paesi EU verso il BIM
Nel contesto europeo l’adozione del BIM nel settore delle costruzioni pubbliche è ancora molto frastagliato, con una geografia che potrebbe essere classificabile in tre ordini di grandezza: in prima posizione, ci sono paesi come il Regno Unito (anche se dal 2016 possiamo classificarlo come non EU) e i Paesi Scandinavi con un importante lavoro svolto, in seconda, ci sono quei paesi in cui il BIM si sta promuovendo, mediamente dal 2011/2012, a livello governativo o mediante università, associazioni o altro, come Spagna, Germania, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Estonia e Lituania e Italia, ed in coda, ci sono quei paesi in cui, o ancora il BIM è una visione lontana oppure da poco ha avuto inizio la sensibilizzazione del BIM all’interno del settore interessato.
Di seguito sintetici diagrammi di flusso riassuntivi sullo stato di avanzamento di normative e uso di standard per l’interoperabilità BIM nei maggiori stati europei.
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