BIM | Costruzioni | Digitalizzazione | AI - Intelligenza Artificiale
Data Pubblicazione: | Ultima Modifica:

BIM come metodologia della modellazione informativa: il percorso di ricerca e-BIM nel processo del costruito

La ricerca indipendente, di base e applicata, può arrivare a risultati di eccellenza nell’affrontare la complessità che domina i diversi domini della conoscenza attraverso una investigazione condotta in uno scenario olistico e sistemico. È sulla base di queste possibilità e necessità che si prospetta una diversa interpretazione della metodologia BIM.

Il BIM come metodologia della modellazione informativa

e-BIM: Un percorso di ricerca

In questo saggio racconterò di come la ricerca indipendente può arrivare a risultati di eccellenza attraverso percorsi complementari di ricerca di base e applicata condotti, in alternanza, insieme. Il percorso di cui si tratterà si è articolato in un susseguirsi di azioni, reazioni e retroazioni di volontà di sapere e necessità di fare, avendo però sempre chiaro lo scopo unico che ha sempre caratterizzato la mia attività e cioè che alla ricerca di base condotta con l’obiettivo di investigare la realtà per generare nuova conoscenza, deve sempre seguire la sua applicazione pratica volta a risolvere necessità specifiche, e/o viceversa.

In questo saggio introduttivo si tracceranno le tappe di un percorso che ha condotto ad una conoscenza profonda di una materia complessa, ottenuta considerando tutte le fasi della costruzione in uno scenario olistico di insieme.


Relativamente al tema della metodologia BIM, le tappe di questo mio percorso di ricerca dimostrano chiaramente in che modo la mia attività mi abbia portato a considerare come, per conoscere cause ed effetti dell’impiego del fattore digitale nell’ambito del costruito, sia indispensabile avere una conoscenza profonda dei principi della scienza dell’informazione. E questa necessità si dimostra di straordinaria importanza per l’urgenza che, proprio il settore delle costruzioni, ha di superare l’attuale impostazione generale che vede l’utilizzo del digitale basarsi sui principi della scienza della costruzione e non di quelli della informazione. Un bisogno reale per tutti coloro che comprendono la necessità di prospettare il futuro della costruzione con una urgente genesi di una visione sistemica, basata su relazioni non solamente tecniche, ma anche soprattutto umanistiche e, pertanto, non finalizzata alla costruzione e al suo interno, ma rivolta al suo esterno e orientata alla sua appartenenza alle necessità del costruito.

Tale risultato della ricerca, suggerisce così di allontanarsi velocemente dall’attuale tendenza che sta orientando tanti verso una concezione legata al progetto della costruzione piuttosto che al processo del costruito. Questi tanti sono per me i giovani architetti e ingegneri italiani che sono sottoposti ad una serie di proposizioni, per me di difficile condivisione e che infatti definisco “credenze”.

In particolare, mi riferisco:

  • alla diffusa concezione del BIM come attività riferita alla sola fase della progettazione delle opere, un errore di fondo che impedisce la necessaria comprensione delle correlate relazioni che la costruzione ha nei suoi diversi domini di influenza, tra i quali senza un ordine di priorità, esaustività e propedeuticità: tecnologico, antropologico, ecologico e sociologico.
      
  • alla concezione meccanicistica e riduzionista diffusa che pretende di dominare la realtà scomponendo ogni sistema in parti sempre più piccole, fino ad identificare quelle non più scomponibili, tanto da poter essere perfettamente analizzate e conosciute, con la convinzione che l’intero sistema sia completamente comprensibile avendo piena conoscenza delle sue singole parti. Tale modo di concepire la realtà manca completamente di considerare le relazioni che legano le singole parti tra loro e al tutto e questa mancanza determina come conseguenza che l’intero sistema non può essere completamente conosciuto.
      
  • alla insistente idea sempre più diffusa della necessità di spingere a favore del modello di insegnamento disciplinare noto come STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) in luogo di altre forme sensibilmente più orientate alla commistione con materie ad indirizzo economico e umanistico. Un’idea balorda di coloro che non riescono ad avere visioni che non siano di breve termine. La formazione tecnica, infatti, viene associata alle necessità di richieste di idonee figure professionali del mercato. Ma la dove esistono situazioni nelle quali la produzione ha necessità di garantire anche risultati sociali come, ad esempio: la parità sociale, le relazioni di collaborazione, la sicurezza, l’ambiente, etc. allora divengono di fondamentale importanza figure non prettamente tecniche. Questo è proprio il caso delle costruzioni, un settore che ha una pressante necessità di una revisione della sua stessa concezione. Tale necessità è dimostrata dalla crescente incapacità della sua gestione che è tanto maggiore quanto maggiore è la crescita della componente tecnologica. Si tratta della fase dell’uso, quella antropica, quella fase che all’interno dell’intero processo è sempre più considerata esclusivamente come un “divenire” conseguente delle precedenti fasi di progettazione e realizzazione e sempre meno per il suo carattere di cardine primario, motivo unico e principale di scopo.
      
  • alla reale innovazione della tecnica 3D che, tutt’altro che assimilabile alla metodologia BIM, consente oggi possibilità di percezione di quantità e qualità fino ad ora neppure immaginabili. Caratteristiche queste che, rispetto al risultato finale, rappresentano però un’arma a doppio taglio completamente sottovalutata. La realtà è ben evidente sul mercato. La qualità dell’azione tecnica nel settore della costruzione, proprio per l’assenza totale di una visione olistica, è più che mai discutibile e questa difficoltà rende la tecnica 3D molte volte più capace di evidenziarla che non di ridurla in qualche modo.

Ovviamente si tratta di argomenti che riporto ai giovani che mi capita di incontrare tra le file dei banchi delle Università e quelli che lavorano negli studi di progettazione di grandi e piccole realtà con i quali sono venuto in contatto per motivi di lavoro o per via del mio libro e-BIM. Un’attività che faccio per il senso della responsabilità che la mia generazione ha nei confronti di questi ragazzi, non fosse altro che per il peso dei debiti: culturali, finanziari e ambientali che lasciamo a loro come pesante dote generazionale e per l’esigenza di chi sente dentro di sé la necessità di far qualcosa per aiutarli a superare le attuali incapacità di governo della complessità.

Ed è proprio sulla base della mia esperienza che, pertanto, in una serie di prossimi articoli che saranno pubblicati sempre qui su questo portale di informazione, parlerò di alcuni particolari aspetti della materia, con una visione e una comprensione anche molto diverse da quelle interpretate correntemente.

 

I percorsi certi

Spesse volte, quando siamo alla ricerca di qualcosa, il nostro agire si articola, da un momento iniziale: il motivo di un bisogno informativo, fino ad un risultato finale ossia l’azione o la decisione, con una successione quasi scontata di passaggi. Attualmente, praticamente in quasi ogni ambito di necessità di conoscenza, abbiamo una straordinaria capacità di giungere velocemente ad un risultato finale che soddisfa la nostra esigenza. Questa possibilità è rappresentata sempre di più da una e una sola fonte: la rete Internet. Oramai quotidianamente, per qualsiasi necessità, si dice: “cerca su Internet”!

Secondo l’enciclopedia Treccani, infatti, “Internet rappresenta uno dei più potenti mezzi di raccolta e diffusione dell’informazione su scala globale.” e, in questa definizione, appare evidente che il fulcro della tecnologia della rete è l’informazione. Non è un caso se, nella pagina della enciclopedia online la stessa parola informazione è un collegamento ipertestuale alla sua definizione: “Notizia, dato o elemento che consente di avere conoscenza più o meno esatta di fatti, situazioni, modi di essere.”. Come appare con evidenza, questa definizione associa il significato di informazione alla conoscenza.

Ebbene nella mia attività di divulgazione scientifica, da diverso tempo ho voluto spiegare quanto questa definizione di informazione non sia affatto chiara per via del suo riferimento ad un'altra parola, presente nella stessa definizione, che è dato, collegamento questo che, in generale, comporta un uso corrente dei due termini dato e informazione come sinonimi.

Vorrei invitare anche a considerare da quanto tempo il settore si porta con sé questa confusione terminologica, ricordando che, con assoluta certezza, io ne ho già scritto ampiamente nella prima edizione del mio libro “e-facility” nel lontano 2006.

Ora, la cosa veramente fondamentale da considerare è che questa distinzione, se non sembra così importante in generale, diviene invece sostanziale quando ci si riferisce all’ambito digitale. In particolare, mi riferisco al significato etimologico della parola informazione nel senso di “dare forma”, “modellare”, “plasmare” che all’interno dei principi della scienza dell’informazione assume il significato di “dare forma ai dati” per consentire appunto di generare una informazione: un’azione basata su una capacità decisionale fornita con l’elaborazione degli stessi.

In questo senso, pertanto, sia il dato che l’informazione sono entità che generano conoscenza ma la discriminante tra i loro significati è il fatto che nell’informazione, diversamente dal dato, questa conoscenza comporta l’agire.
Questa differenza viene ignorata completamente nell’uso sinonimo tra i due termini con una conseguenza significativa sulla metodologia di generazione delle informazioni, cioè proprio su ciò che dovrebbe essere il BIM, che rimane così priva di rigore scientifico ma anche di fattibilità pratica.

Ho già spiegato praticamente in e-BIM, il libro, la differenza tra dato e informazione digitali e qui vorrei limitarmi a sottolineare un fatto importante. L’informazione prodotta dal plasmare i dati non è affatto detto che sia qualcosa che genera necessariamente decisioni positive. L’argomento è di straordinaria importanza e necessita di una profonda conoscenza delle relazioni che esistono, e che nel prossimo futuro esisteranno sempre di più, tra elaborazioni digitali e percezioni umane. Tale necessità di conoscenza delle relazioni fa parte del campo di indagine proprio del pensiero sistemico che appare sempre di più un passaggio fondamentale per il settore della costruzione, perché questo sembrerebbe piuttosto sempre più spinto verso una concezione meccanicistico-riduzionista. In merito a questa riflessione invito tutti a comprendere quanta strada è necessario compiere per ribaltare l’attuale visione tecnicistica del BIM considerato come attività della modellazione tridimensionale parametrica.

Questa concezione, infatti, sta ignorando completamente il reale scopo della costruzione che non può essere affatto il migliore progetto o la migliore costruzione quanto piuttosto la migliore percezione umana delle risultanze di queste attività.

Ritornando al riferimento alla scienza dell’informazione è possibile osservare come la capacità di elaborare dati per produrre informazioni stia crescendo esponenzialmente attraverso l’attuale ulteriore sviluppo delle tecnologie dell’elaborazione elettronica.

Se infatti torniamo a ragionare sulle nostre quotidiane necessità informative sappiamo bene quanto siano potenti i motori di ricerca del web, capaci, se adeguatamente sfruttati, di restituire proficue risposte informative. Tale abilità deriva dal fatto che i motori di ricerca per anni si sono evoluti esclusivamente agendo al fine di efficientare gli algoritmi di elaborazione della ricerca stessa, lasciando ogni fonte al suo posto nell’infinito dei server web e delle pagine della rete, ma, da un certo momento in poi, lo hanno fatto anche accumulando grandi quantità di testi, immagini, dati e collegamenti all’interno dei loro stessi sistemi di elaborazione, rendendo così la ricerca molte volte più efficace.

Si tratta di un fenomeno oramai noto nel mondo digitale: i dati rappresentano sempre di più una vera e propria fonte di ricchezza e per questo motivo è sempre più importante la loro detenzione in termini di proprietà.

E così oggi appare chiaro come i motori di ricerca del web solo apparentemente hanno funzionato offrendo il loro servizio gratuitamente, perché in realtà a fronte del servizio gratuito si è determinato per miliardi di volte un prezioso corrispettivo occulto che è stato l’accumularsi dello stesso contenuto della necessità: in pratica le nostre stesse parole.
Dunque, i dati accumulati sono stati duplici. Da un lato le fonti e dall’altro le ricerche.

 

Evoluzione dell'intelligenza artificiale

Recentemente, inoltre, quelle accumulazioni a cui si è accennato stanno consentendo a ciascuno di noi non tanto e non più di cercare qualcosa, quanto piuttosto di elaborare un prodotto digitale: un’immagine, un brano musicale, un testo scritto, un progetto tridimensionale, etc. grazie all’improvviso sviluppo degli algoritmi noti come l'intelligenza artificiale.

 

 

Solo per necessità di rimanere nel tema di questo saggio, non mi soffermerò sulla questione del vero significato della “novità” di questa tecnologia e soprattutto sulla pessima idea di aver associato il termine “intelligente” ai calcolatori digitali. Tuttavia, è opportuno accennare alla necessità urgente di generare, anche in questo campo della conoscenza, la chiarezza che al momento sembra assente. Tale urgenza, si deve infatti ad un vero scenario di straordinario cambiamento di fronte al quale ci troviamo e che mi sembra molte volte sottovalutato: la prossima diffusione di nuovi calcolatori di inimmaginabili capacità computazionali, i computer quantistici.

Tralasciando la pericolosità di un simile fenomeno associato allo sviluppo di algoritmi autogenerativi e tornando alle nostre necessità informative è possibile affermare che con l’aumentare dell’efficienza dei motori di ricerca si è ridotto corrispondentemente il numero dei passaggi necessari per arrivare al risultato richiesto, tanto che, in molti casi, attualmente l’azione conseguente all’informazione richiede una sola richiesta.

In definitiva quindi con il trascorrere del tempo siamo tutti maggiormente consapevoli del fatto che possiamo sempre di più confidare in un percorso certo per arrivare a soddisfare una necessità di conoscenza di un fenomeno.

Rispetto alla praticità e facilità dei percorsi di ricerca certi, ora, soffermiamoci a considerare come esistano le scienze, come quella della costruzione, che sono materie in continuo divenire. Ebbene queste non possono essere conosciute solo attraverso un lavoro di ricerca condotto come studio della storia e del passato, ma piuttosto attraverso un continuo lavoro di investigazione condotto per il loro miglioramento e la loro trasformazione futura.

Mi riferirò ora a questi contesti di ricerca completamenti diversi.

(Riproduzione riservata)


.. CONTINUA LA LETTURA NEL PDF.

SCARICA* E LEGGI L'ARTICOLO INTEGRALE

Nel pdf si trovano:

  • Percorsi incerti
  • Il percorso di ricerca
  • I passi
  • Gli appuntamenti l’implementazione di sistemi digitali di conoscenza del costruito rappresenta il futuro delle costruzioni

Articolo integrale in PDF

L’articolo nella sua forma integrale è disponibile attraverso il LINK riportato di seguito.
Il file PDF è salvabile e stampabile.

Per scaricare l’articolo devi essere iscritto.

Iscriviti Accedi

AI - Intelligenza Artificiale

Con questo Topic raccogliamo per i nostri lettori tutti gli articoli, news, approfondimenti riguardanti l'evoluzione tecnica, le norme e regole, i casi applicativi sul tema dell'intelligenza artificiale

Scopri di più

BIM

News e gli approfondimenti che riguardano l’evoluzione digitale del progetto e della costruzione, con particolare attenzione al BIM - Building Information Modelling

Scopri di più

Costruzioni

Con questo TOPIC raccogliamo le news, gli articoli e gli approfondimenti che riguardano istituzionalmente il settore delle costruzioni.

Scopri di più

Digitalizzazione

News e approfondimenti che riguardano, in generale, l'adozione di processi e tecnologie digitali per la progettazione, la costruzione e la gestione dell'ambiente costruito.

Scopri di più

Leggi anche