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BIM & Lean Construction Management

Il Building Information Modelling (BIM), e i suoi affini nell’ambito infrastrutturale e paesaggistico (IIM e LIM)

Il BIM Execution Planning

Il Building Information Modelling (BIM), e i suoi affini nell’ambito infrastrutturale e paesaggistico (IIM e LIM), danno vita a metodologia assurta sempre più all’attenzione dei decisori politici nei piani strategici di Politica Industriale (ancora poco di quelli finanziari), sotto l’egida della Contrazione della Spesa Pubblica, della Risk Mitigation e della Lean Construction e dei mercati nel Settore delle Costruzioni, ma, per alcuni versi, presenta ancora non poche incognite.
La metodologia, peraltro, presenta livelli di maturità assai differenziati nei diversi Paesi.
Più in dettaglio, nei differenti Paesi non solo la situazione è molto differenziata, così come nelle committenze o nelle società, ma anche il potenziale di crescita appare diverso.
Gli stessi grandi gruppi imprenditoriali manifestano, come nel caso di Lend Lease, alcune perplessità, specialmente sulla capacità di esprimere le proprie richieste da parte delle committenze.
Altri grandi gruppi mettono in evidenza, inoltre, una necessità di sistematizzazione.
La ragione principale per cui questa metodologia, che nasce dall’evoluzione di una tecnologia che combina geometrie e semantiche, ha attualmente generato così tante aspettative è che essa evoca una serie di nozioni (Ciclo di Vita, Collaborazione, Coordinazione, Integrazione, Sistema, ecc.) che costituiscono una delle aspirazioni mai compiutamente realizzate in senso industriale del Settore (non solo nel senso della Digital Fabrication o della prototipazione rapida), tanto che vi sono in letteratura citazioni ormai cristallizzate, come il diagramma sulla produttività comparata dei Comparti Produttivi oppure il rapporto del NIST.
Sussiste, poi, un nesso diretto tra le organizzazioni che hanno adottato in maniera evoluta i sistemi di gestione aziendale e quelle che hanno implementato l’Information Modelling.
Ciò comporta il fatto che l’implementazione dell’Information Modelling richiede una maturità intrinseca che si ritrova, non a caso, in committenze come, ad esempio, Northwestern Medical Healthcare, BAA, Finnish Senate Properties, ByggSøk, Crossrail, Trafikverket, University of Manchester, in società di architettura e di ingegneria come, ad esempio, Arup, Atkins, Buro Happold, Drees & Sommer,HOK, Mott MacDonald, SOM, Thornton Tomasetti, WSP, in imprese di costruzioni come, ad esempio, Balfour Beatty, Barton Malow, Bouygues, CCC, DPR, Max Bögl, Costain, DPR, Hochtief, Laing O’Rourke, Lend Lease, Leighton, MACE, Mortenson, NCC, Royal BAM, Skanska, Suffolk, Turner Construction, Vinci, Ed. Züblin.
Non vi ha dubbio, però, che la dimensione progettuale dell’Information Modelling incontri due ordini principali di criticità che ne condizionano il significato in termini di gestione delle commesse.
Il primo attiene alla difficoltà di impostare in maniera efficace la fase del Project Briefing e del Conceptual Design (decisiva in termini di valutazione della fattibilità dell’investimento) il secondo concerne la coesistenza di punti di vista specialistici e irriducibili nella generazione del modello informativo.
Ciò appare fondamentale poiché costituisce un serio ostacolo alla concezione unitaria dell’opera secondo un approccio olistico: i conflitti spaziali che emergono dal Model Checking e la scarsa comunicazione tra ambienti di calcolo e ambienti di modellazione ne testimoniano la centralità.
In altri termini, nell’Information Modelling è insita una aspirazione olistica che non può risolversi semplicemente con una nozione di interoperabilità ristretta allo scambio di informazioni tra gli applicativi nell’ecosistema digitale, ma deve essere gestito attraverso una revisione dei processi e delle logiche che ne prevedono una notevole opacità.
Uno degli argomenti decisivi nella diffusione e nell’affermazione del Building Information Modelling & Management risiede, invero, nella integrazione del BIM Execution and Implementation Planning all'interno del Project Execution Planning.
L’impressione, infatti, è che il metodo stenti a essere considerato tale, a prescindere dagli strumenti, e che, comunque, la Rappresentazione bidimensionale e tridimensionale (parametrica o meno) prevalga sull’Informazione e tanto più sulla Conoscenza e sulla Gestione, come, appunto, si evidenzia da una accurata analisi comparata di molti BIM Execution and Implementation Plan predisposti negli Stati Uniti e in Australia.
In un certo senso, considerando la storia del Building Information Modelling, si ha la sensazione che l’origine geometrico dimensionale delle tecnologie permanga prevalente, anche laddove essa sia machine readable e che, comunque, spesso la geometri resti l’oggetto di attenzione principale.
Paradossalmente, le difficoltà incontrate nell’interoperabilità, con IFC e NBIMS, fanno sì che la centralità dell’Information vada a discapito del Management.
Lo stesso Electronic Document Management System (EDMS), ancor più se in Cloud, assume sia una valenza strumentale sia una valenza gestionale, come in alcune piattaforme avanzate di Aconex, Asite, Bluebeam, Conject, 4Projects.
Si tratta, perciò, per le strutture di committenza, per le strutture di progettazione e per i contraenti generali di concepire il ricorso all'Information Modelling sia nella fase di progettazione sia in quella di esecuzione e di gestione (BIM e Field BIM) in maniera coerente, partendo proprio dalla gestione dei dati alfanumerici.
Esistono, in effetti, specialmente nell'edilizia ospedaliera alcuni casi in questo senso in cui il processo, dal Project Briefing al Facilities Management appare quasi compiuto: il Lurie Children's Hospital a Chicago (Mortenson), il Northwestern Medical Center e altri interventi del Northwestern, sempre a Chicago (NMH e Pepper Construction), il Royal Adelaide Hospital ad Adelaide (Leighton in JV con Hansen Yuncken), il Nya Karolinska Hospital a Solna (NKS e Skanska).
In questi casi, infatti, la fase istruttoria alla modellazione informativa per la progettazione è stata direttamente mirata alle fasi successive della Construction e delle Operations & Management, in modo che il BIM Execution Planning, tipicamente indirizzato al Design Team, fosse accompagnato da BIM Co-location e da BIM Orientation presso i Fornitori e i Subappaltatori, come messo in evidenza per altri interventi ospedalieri anche da Jacobs e da Turner Construction, oltre che da Mortenson e Suffolk.
È particolarmente interessante analizzare le configurazioni degli obiettivi delle strutture di committenza nell’Information Modelling.
Ciò poiché la struttura di committenza (e, in teoria, i suoi finanziatori, specie nelle operazioni di PPP), di fatto, stabilisce i riferimenti contrattuali (nel Regno Unito e negli Stati Uniti, rispettivamente con JCTo NEC3 e con AIA o ConsensusDOC), le funzioni, le responsabilità, facendo, da una parte, evolvere ruoli come quello dell’Information Manager e professionalità come quelle del BIM Coordinator, del BIM Manager e affini.
Si ritrova, perciò, una profonda differenza tra quelle entità che hanno definito BIM Requirements e Guidelines e le altre che si limitano a richiedere l’implementazione del Building Information Modelling.
Da questo punto di vista resta Crossrail un esempio paradigmatico sul nesso tra BIM e GIS.

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