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BIM: accordo tra Università italiane e Demanio Pubblico

Presentato il protocollo d'intesa, con tre casi di studio esemplari, tra Agenzia del Demanio e Politecnico di Milano, Università La Sapienza di Roma e Federico II di Napoli per la sperimentazione del modello BIM sul patrimonio immobiliare pubblico

Un accordo tra "pubblico" e "privato" per la gestione in BIM del patrimonio immobiliare pubblico. E' il senso del protocollo d'intesa firmato dall'Agenzia del Demanio e tre delle principali università italiane (Sapienza di Roma, Politecnico di Milano e Federico II di Napoli) presentato a Milano lo scorso 13 gennaio.

Per l'occasione, sono stati presentati tre casi-studio esemplari di applicazione BIM, sviluppati dal Politecnico di Milano: il progetto di valorizzazione di “Villa Mirabellino” di Monza e quelli sul Palazzo di Giustizia di Pavia e la Certosa di Pavia. Per tutti i progetti, l'applicazione BIM ha restituito il dettaglio nelle funzioni e nella soluzione dei nodi architettonici e tecnico costruttivi, costituendo una sperimentazione rilevante ai fini degli interventi sia di riqualificazione e trasformazione d’uso, che di conservazione degli edifici esistenti con la loro complessità, anche di valore storico e monumentale, come il Palazzo di Giustizia e la Certosa di Pavia.

Ulteriori sperimentazioni partiranno a breve in Toscana, Liguria, Lazio, Puglia e Campania. Per il Direttore generale dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, "il BIM che ci aiuterà a recuperare il nostro patrimonio, con particolare attenzione a quello in disuso, perché si tratta di un sistema selettivo di qualità di progettazione e controllo, un sistema integrato unico di lavoro che ci permette di gestire al meglio i beni pubblici”.

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