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BIM: accordo con la Regione Campania per la formazione dei tecnici regionali. L'incontro di presentazione.

Saranno le università campane a formare i tecnici della Regione all’impiego pratico del Bim, Building Information Modeling (in italiano: Modello d'Informazioni di un Edificio) temine che indica un metodo per l'ottimizzazione della pianificazione, realizzazione e gestione di costruzioni tramite aiuto di software. Di Bim e dell’accordo formativo università/Regione si è parlato lunedì 25 febbraio, nella Sala Auditorium della Regione Campania al Centro Direzionale, in occasione del convegno sul tema "PROGETTAZIONE AUTOMATIZZATA, LA SEMPLIFICAZIONE NEI LAVORI PUBBLICI".


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Saranno le università campane a formare i tecnici della Regione all’impiego pratico del Bim, Building Information Modeling (in italiano: Modello d'Informazioni di un Edificio) temine che indica un metodo per l'ottimizzazione della pianificazione, realizzazione e gestione di costruzioni tramite aiuto di software. Col Bim tutti i dati rilevanti di una costruzione possono essere raccolti, combinati e collegati digitalmente, con evidenti risparmi di tempo e anche di costi, e la costruzione virtuale è visualizzabile inoltre come un modello geometrico tridimensionale. 

Di Bim e dell’accordo formativo università/Regione si è parlato lunedì 25 febbraio, nella Sala Auditorium della Regione Campania al Centro Direzionale, in occasione del convegno sul tema "PROGETTAZIONE AUTOMATIZZATA, LA SEMPLIFICAZIONE NEI LAVORI PUBBLICI".

Il Bim dal primo gennaio del 2019 è un obbligo di legge per le opere pubbliche complesse di valore superiore ai 100 milioni di euro. A regime, entro il 2025, sarà obbligatorio per tutte le opere pubbliche (vedere tabella).

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La formazione dei tecnici regionali a cura degli atenei campani sarà resa possibile da un finanziamento Fse (Fondo Sociale Europeo).
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Il tavolo della Conferenza dei Rettori campani per la progettazione Bim è coordinato dal Presidente dell’Ordine degli ingegneri di Napoli, Edoardo Cosenza, Ordinario di Tecnica delle Costruzioni all’Ateneo Federiciano. A portare i saluti dei Rettori degli atenei regionali è stato il Magnifico dell'Università del Sannio, Filippo De Rossi.

Il Bim, ha chiarito Cosenza in apertura dell’incontro, non è un’esercitazione accademica, ma rappresenta viceversa il futuro della pianificazione e della progettazione, una rivoluzione inarrestabile.  Ed è una rivoluzione a cui devono adeguarsi anche i quadri tecnici della Pubblica Amministrazione.

“Questa metodologia – ha ricordato il Presidente degli ingegneri napoletani – è nata in Inghilterra e la lezione giunta dal Regno Unito si è fatta ben presto strada nel mondo. Oggi, per esempio, non si riesce a entrare nel mercato della progettazione degli Emirati Arabi, se non si possiede la conoscenza del Bim”.
E la formazione al Bim rappresenta in questo senso una frontiera avanzata di eccellenza degli atenei campani e dell’Università Federico II in particolare. L’Ateneo Federiciano ha attivato da tempo corsi dedicati al Bim ed è giunto già alla terza edizione il master universitario post-laurea organizzato dalla Federico II.
i nostri allievi – ha ricordato Cosenza – dopo il master trovano, anche all’estero, numerose opportunità lavorative soddisfacenti e adeguate all’elevato livello formativo raggiunto. In pratica sta nascendo una nuova leva di ingegneri e di architetti, pronta a vincere la sfida delle nuove metodologie professionali”.
Bim significa soprattutto più efficienza e minori costi: la visione “globale” del progetto e del suo avanzamento consente, per esempio, di individuare eventuali “conflitti” tra gli impianti e le strutture, abbattendo così un tipo di errore che tradizionalmente allunga i tempi di realizzazione di un’opera. 

“Una stima inglese sulla riduzione dei costi connessa al Bim – ha spiegato Cosenza – ci da un abbattimento di circa il 30 per cento. Realisticamente penso che in Italia il taglio possa essere almeno del 10 per cento”.
Vantaggi, come si accennava, anche per i tempi di realizzazione delle opere pubbliche che oggi in Italia, secondo una recente stima del Cresme (Centro ricerche economiche e sociali del mercato dell'edilizia) riferita alle opere dai 100 milioni in su, oggi si protraggono mediamente per 15,7 anni. Un tempo troppo lungo in cui spesso – come non ha mancato di sottolineare il Presidente Cosenza - muta totalmente lo scenario (economico, normativo, sociale) che aveva dettato l’opportunità e la convenienza di un certo intervento.
Anche il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, intervenendo al dibattito ha sottolineato come la svolta del Bim e della formazione a questo modello progettuale sia indispensabile per reggere la sfida di un mercato sempre più competitivo e ha ricordato come circa 15 anni orsono un approccio di questo tipo fosse già diffuso negli Stati Uniti “dove mi ero recato in missione - ha detto - per contattare Frank Gehry e valutare la sua disponibilità a progettare un termovalorizzatore a Salerno”. Ora l’Italia sta recuperando il gap e l’obiettivo – come ha ricordato De Luca - è non disperdere il patrimonio costituito dalla risorsa umana che si sta formando e specializzando sul Bim. La Campania – ha aggiunto il Presidente regionale – dovrà anche combattere con la concorrenza interna.

Non sono molti i percorsi formativi e di specializzazione sul Building information modeling oggi attivi in Italia, come ha sottolineato Diego Vivarelli Von Lobstein, direttore dell’Acen, l’associazione napoletana dei costruttori. E in questo senso la Campania rappresenta un'eccellenza. In Italia solo cinque Atenei (tra cui quello Federiciano) hanno attivato master post-laurea e solo otto università hanno corsi specifici dedicati al Bim. "Il passaggio epocale che è stato fatto circa trent'anni fa dal tecnigrafo al Cad - ha ricordato il direttore dell'Acen - è nulla rispetto alla rivoluzione rappresentata dall'avvento del Bim".
Non a caso al Bim è stata dedicata una Commissione speciale dell'Ordine degli ingegneri di Napoli, coordinata da Antonio Salzano.
Le attuali normative, ha sottolineato Salzano, "prevedono che le stazioni appaltanti debbano formare il personale e aggiornarlo alle metodiche Bim: l'intesa di cui parliamo oggi va esattamente in questa direzione".
E nella sua rebim-25_2-antonio-salzano.jpglazione, Salzano ha fatto un esauriente inquadramento normativo e tecnico sull'implementazione del Bim nel nostro Paese. (le slide della relazione di Antonio Salzano sono scaricabili cliccando sul pulsante ROSSO "ALLEGATO" in calce a questo articolo).
Il Coordinatore della Commissione Speciale Bim dell'Ordine si è anche soffermato su alcuni dati emersi dal recente report dell'Oice (associazione delle società italiane di Ingegneria, federata a Confindustria) sul Building Information Modeling, evidenziando come nel 2018 siano stati pubblicati 268 bandi sul BIM, un numero in netto aumento rispetto al 2017 quando il numero dei bandi era stato pari ad appena 86.
Da questi bandi che rappresentano, sul totale degli affidamenti per servizi di architettura e ingegneria, il 4,6% in numero e il 12,9 % in valore, il report Oice sottolinea come, pur in assenza di cogenza nell'implementazione del BIM, siano stati significativi la volontà e gli sforzi di molte Ammibim-25_2-domenico-asprone.jpgnistrazioni di promuovere la digitalizzazione, pur in un quadro normativo ancora incompleto per i ritardi nell'emissione del decreto attuativo dell'articolo 23 del codice degli appalti sui livelli di progettazione che dovrebbe integrarsi con quello già emesso, a fronte dello stesso articolo, sul "progressivo utilizzo di metodi e strumenti uso di metodi e strumenti elettronici specifici quali quelli di modellazione per l'edilizia e le infrastrutture".
I contenuti formativi per i quadri tecnici della Regione sono stati illustrati dal Professor Domenico Asprone della Federico II, che ha messo a punto l'iter didattico che include anche materie di carattere giuridico e ammnistrativo e che punta alla nascita di "una nuova generazione di tecnici delle opere pubbliche".
Del resto, "con l'entrata a regime del Bim - ha dichiarato - tutti i protagonisti della filiera delle opere pubbliche dovranno avere chiare le metodologie e le tecniche del nuovo approccio progettuale. Dai commissari, al Rup (Responsabile unico del procedimento), fino alle maestranze stesse, in questo caso almeno per grandi linee. Con queste premesse era indifferibile il varo di un percorso formativo ad hoc per dirigenti e quadri regionali".
Il progetto formativo, inoltre, come ha evidenziato Asprone, dovrà anche individuare "buone prassi" in materia di Bim, che costituiscano poi un modello di riferimento.
La nuova metodologia, ha poi rilevato il docente dell'Ateneo Federiciano, si pone anche l'obiettivo di migliorare l'efficienza e quindi la produttività del comparto delle costruzioni, un settore fortemente penalizzato in questo senso rispetto ad altri campi di attività economica. (vedere grafico qui in basso, con dati di fonte Ocse)

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Il grafico presentato durante l'incontro alla Regione, dimostra con evidenza come - rispetto all'impennata in termini di produttività degli altri settori economici - quello delle costruzioni (per il periodo che va dal 1995 al 2007) sia rimasto sostanzialmente fermo, facendo registrare addirittura in un certo periodo un peggioramento rispetto al dato di partenza.
Il Bim, in definitiva, potrà anche essere uno strumento per il recupero di redditività e produttività di un settore, come quello delle costruzioni, da sempre trainante soprattutto per l'economia del Mezzogiorno, ma che da troppo tempo segna il passo. L'equazione Bim=Sviluppo sembra quindi a portata di mano. A patto, beninteso, di avere progetti, idee, volontà e risorse.




 

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