Biennale di Architettura, Danimarca: "possiamo progettare paesaggi costieri futuri basandoci sulla natura?"
Alla Biennale di Architettura 2023, con il titolo "Coastal Imaginaries", il Padiglione della Danimarca mette in risalto soluzioni basate sulla natura in risposta all’innalzamento globale dei mari.
Il progetto curatoriale del Padiglione danese alla Biennale di Architettura 2023
L’obiettivo curatoriale del Padiglione danese è quello di sensibilizzare sul grande dilemma fra il desiderio umano di edificare centri abitati in prossimità delle coste e l’enorme impatto che il cambiamento climatico produce sui nostri litorali.
Josephine Michau, curatrice del progetto danese, ha definito Coastal Imaginaries “un laboratorio di speranza in un mondo di disillusione virale”
Josephine Michau ha voluto proporre al pubblico e agli addetti ai lavori un ventaglio di proposte concrete per un futuro delle coste che trae origine dalla natura in applicazione di sette principi. Abbracciando un ampio intervallo temporale e focalizzandosi su estesi paesaggi, questi principi affrontano anche le sfide più impegnative e urgenti connesse a mareggiate e alluvioni, e comprendono meccanismi di resilienza delle coste, stoccaggio di CO2, aree coltivabili, banche di materiali, biodiversità e nuovi spazi naturali destinati a socialità e attività ricreative.
Il padiglione danese vuole stupire i numerosi ospiti internazionali che lo visitano attraverso un’esperienza potente e trasformativa, che coinvolge tutti i sensi.
Biennale di Architettura 2023: Ingenio racconta la due giorni di pre-apertura
È iniziata la 18. Mostra internazionale di Architettura di Venezia. “The Laboratory of The Future” a cura di Lesley Lokko sarà aperta al pubblico dal 20 maggio al 26 novembre. La nostra redazione è stata a Venezia per partecipare alla giornata di pre-apertura, ecco il nostro racconto.
LEGGI L'APPROFONDIMENTO
L’esperienza sensoriale proposta dal Padiglione danese
La sala espositiva più grande del padiglione accoglie l’impressionante riproduzione di un paesaggio litoraneo futuro creata dallo scenografo Christian Friedländer.
Un maestoso diorama conduce i visitatori verso sale più raccolte che illustrano la possibilità di progettare le zone umide traendo ispirazione dalla natura.
In una dimensione teatrale della dicotomia, ma anche delle reciproche interrelazioni fra umido e secco, acqua e terra, natura e cultura, il cambiamento climatico è rappresentato in dimensione reale.
Architetti: sono necessarie nuove pratiche
Il contributo danese intende ribadire come le principali sfide della nostra epoca, come la crisi del clima e della biodiversità, esigono nuove conoscenze e soluzioni architettoniche in equilibrio con la natura.
Una comprensione più articolata del contesto in cui operiamo richiede agli architetti sia approcci inediti che nuove pratiche.
“Gli architetti hanno bisogno di alleati. Dobbiamo abbattere le barriere disciplinari, geografiche e istituzionali per apprendere gli uni dagli altri e, soprattutto, per stimolare la volontà politica di adottare cambiamenti
radicali” afferma la curatrice del padiglione danese Josephine Michau.
Coastal Imaginaries è configurato come un intervento collettivo che ha raccolto i contributi di artisti, architetti, artigiani, professionisti e ricercatori in rappresentanza di molteplici competenze e collaborazioni interdisciplinari.
L’esposizione presenta anche disegni e modelli realizzati nel quadro del progetto triennale di ricerca “Adattamento delle città danesi all’innalzamento dei mari – spazio per nuove soluzioni”. Allo scopo di identificare nuovi modelli di soluzioni compatibili con gli ecosistemi del pianeta, un gruppo di ricercatori danesi ha avviato uno studio degli approcci basati sulla natura per promuovere l’adattamento climatico dei nostri paesaggi costieri. Oggetto della ricerca sono sia casi internazionali esemplari, sia paesaggi costieri danesi.
I visitatori trovano anche video e prototipi delle soluzioni architettoniche messe a punto dagli studenti del corso di master ”Architecture and Extreme Environments” dell’Accademia Reale.
È possibile sviluppare le città in sintonia con la natura?
Definita spesso una delle città migliori al mondo in cui vivere e designata Capitale mondiale dell’Architettura UNESCO per il 2023, Copenaghen si è posta l’obiettivo di dimostrare a pieno titolo le proprie capacità di adattamento climatico. Eppure qualcosa sta cambiando – l’esistenza stessa della capitale è minacciata: Copenaghen guarda a un futuro caratterizzato da innalzamento dei mari e rischio di alluvioni.
Lo studio danese di architettura del paesaggio Schønherr ha elaborato una nuova strategia per la città, “Copenhagen Islands”. Al posto del classico piano regolatore del 1947 è stato elaborato un piano di sviluppo urbano che si diparte dagli isolotti creati in un delta fra acqua di mare e acqua dolce. Una mappa modificata di Copenaghen mostra la soluzione che ha attinto alle ricerche più avanzate per assicurare a tutta la capitale uno scenario di resilienza futura.
Con lo sguardo rivolto alla sottostante topografia urbana, la programmazione urbanistica futura non potrà non rispettare l’ambiente.
“Dobbiamo modificare la relazione fra città e natura. La costa deve evolversi, da una linea fisica e amministrativa a una zona ‘spugnosa’ in grado di assorbire e trattenere l’acqua quando è in eccesso e rilasciarla lentamente quando scarseggia. I meccanismi di resilienza intrinsechi nella natura, che ritroviamo in molti paesaggi e biotopi, qui sono tradotti in nuove soluzioni concrete”, spiega Rikke Juul Gram, MAAMDL, socia e direttrice creativa dello studio di architettura Schønherr, il cui modello in larga scala di una Copenaghen ripensata sarà esposto al padiglione danese.
Il Centro danese di Architettura (Dansk Arkitektur Center) è stato designato dal Ministero danese della Cultura quale commissario per la partecipazione ufficiale danese alla 18. Mostra Internazionale di Architettura
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Cosa sappiamo sulla curatrice del Padiglione danese alla Biennale di Venezia
Josephine Michau è direttrice e co-fondatrice del Festival di Architettura di Copenhagen. Ha conseguito un Master in Business Administration and Philosophy presso la Copenhagen Business School nel 2002 con laurea alla Sorbona, Parigi e all'Università di Copenhagen.
Ha lavorato con la divulgazione culturale, la distribuzione e la produzione sin dalla sua partenza nel settore dell'editoria, delle arti visive, dei documentari e dell'architettura, principalmente in Danimarca.
Ha fondato la piattaforma di documentari DOXBIO con Marlene S. Rasmussen nel 2010 e CAFx con Mads Farsø e Peter M. Rasmussen.
INFO SUL PADIGLIONE DANESE ALLA BIENNALE DI ARCHITETTURA 2023 DI VENEZIA
Titolo: Coastal Imaginaries
Commissario: Kent Martinussen, Danish Architecture Centre.
Curatori: Josephine Micha
Quando: dal 20 maggio al 26 novembre 2023
Sede: Giardini.
#BiennaleArchitettura2023 #TheLaboratoryOfTheFuture
Architettura
L'architettura moderna combina design innovativo e sostenibilità, mirando a edifici ecocompatibili e spazi funzionali. Con l'adozione di tecnologie avanzate e materiali sostenibili, gli architetti moderni creano soluzioni che affrontano l'urbanizzazione e il cambiamento climatico. L'enfasi è su edifici intelligenti e resilienza urbana, garantendo che ogni struttura contribuisca positivamente all'ambiente e alla società, riflettendo la cultura e migliorando la qualità della vita urbana.
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