Biennale Arte 2024: il Padiglione Italia nella 60. Mostra Internazionale di Venezia
Dal 20 aprile al 24 novembre 2024 si terrà la 60. Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo "Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere", a cura di Adriano Pedrosa e prodotta dalla Biennale di Venezia. "Due qui / To Hear" è il nome del progetto espositivo del Padiglione Italia che si focalizza sul concetto dell' “Ascoltare se stessi” per rispettare gli altri.
Biennale Arte 2024: i curatori del Padiglione Italia
Il nome della della 60. Esposizione Internazionale di Venezia è tratto da una serie di opere realizzate dal collettivo Claire Fontaine a partire dal 2004: sculture al neon di diversi colori che riportano l’espressione “Stranieri ovunque” in più lingue, espressione a sua volta ripresa dal nome di un collettivo torinese che nei primi anni Duemila combatteva il razzismo e la xenofobia in Italia: Stranieri Ovunque.
Il contesto dell’opera è un mondo disseminato di guerre e crisi di varia natura legate al movimento delle persone attraverso nazioni, territori e confini. Si tratta di crisi che riflettono le insidie e i pericoli presentati da questioni di lingua, traduzione e nazionalità, e che a loro volta mettono in luce le differenze e le disparità governate da identità, nazionalità, razza, genere, sessualità, libertà e ricchezza. In questo panorama, l’espressione “Stranieri ovunque” assume diversi significati. In primo luogo, ovunque si vada e ovunque ci si trovi, si incontreranno sempre degli stranieri: sono/siamo ovunque. In secondo luogo, indipendentemente dal luogo in cui ci si trova, in realtà e nel profondo si è sempre stranieri.
BIENNALE DI ARTE 2024 a VENEZIA
durata: 20.04 - 24.11.2024
Commissario: Angelo Piero Cappello
Curatore: Luca Cerizza
Artista: Massimo Bartolini con Caterina Barbieri, Gavin Bryars, Kali Malone
Si intitola Due qui / To Hear il progetto espositivo per il Padiglione Italia alla 60. Esposizione Internazionale di Arte – La Biennale di Venezia, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
A cura di Luca Cerizza (con l’assistenza di Francesca Verga), il progetto ha il suo nucleo centrale in una grande installazione sonora e ambientale dell’artista Massimo Bartolini, che torna alla Biennale dopo la partecipazione al Padiglione Italia alla Biennale Arte 2013.
In un’attenta relazione con il contesto espositivo, Due qui / To Hear propone un itinerario attraverso tutti gli spazi del Padiglione Italia, incluso il giardino di pertinenza, in cui l’alternarsi di vuoti e pieni, di movimenti e soste, conduce a incontri inaspettati con opere e installazioni di natura sonora e performativa.
Nel 2023 c'è stata la Biennale di Architettura. >> QUI PER TUTTE LE INFO.
Partendo dalla traduzione apparentemente sbagliata, “Two here” (due qui) e “To hear” (sentire/udire), il titolo del progetto suggerisce già come l’ascoltare, il “tendere l’orecchio”, sia una forma di azione verso l’altro. Incontro e ascolto, relazione e suono sono, d’altronde, elementi indissolubili nella pratica ultratrentennale di Bartolini. In Due qui / To Hear il paradigma acustico va letto, quindi, sia come esperienza fisica che come metafora e invito all’attenzione, all’apertura verso l’altro.
Il progetto per il Padiglione Italia dialoga in questo senso con il tema della 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia Stranieri Ovunque / Foreigners Everywhere, a cura di Adriano Pedrosa, proponendo un’ulteriore declinazione per la quale il non essere straniero deve iniziare con il non essere stranieri a se stessi.
“Ascoltare se stessi” è dunque cruciale per comprendere la posizione dell’individuo nel mondo e nella serie di relazioni che stabilisce all’interno della società.
Questa attitudine all’ascolto di sé e dell’altro è evidente anche nel dialogo che il progetto instaura tra forme e stilemi della tradizione culturale italiana (il giardino e la musica barocca), se non veneziana (la musica antifonale e la tradizione organistica), con quelli di altre culture e latitudini (l’arte e la spiritualità buddhista), tra una rappresentanza nazionale e la partecipazione al progetto di Massimo Bartolini di musicisti e scrittori stranieri.
Due qui / To Hear è, infatti, il risultato più complesso e ambizioso di una pratica collaborativa usata con frequenza attraverso gli anni dall’artista. In un lungo processo di dialogo e scambio, curatore e artista hanno definito una rete di relazioni che danno vita a un lavoro collettivo in cui vengono coinvolti artisti di diverse discipline e provenienze geografiche.
Le giovani compositrici Caterina Barbieri e Kali Malone e uno dei musicisti più importanti della musica sperimentale degli ultimi cinquant’anni, Gavin Bryars (insieme al figlio Yuri Bryars), hanno contribuito alle opere sonore di Bartolini, mentre la scrittrice e illustratrice per l’infanzia Nicoletta Costa e il romanziere e poeta Tiziano Scarpa sono stati invitati a concepire nuovi testi per l’occasione, per diventare parte del Public Program.
Componendosi di opere scultoree, installative, sonore e performative, Due qui / To Hear propone un itinerario molteplice e multisensoriale. L’intervento, nato da un rispettoso dialogo con gli spazi del Padiglione - ai quali non è stata apportata nessuna aggiunta strutturale né alcuna forma di “display” - si presenta come un itinerario tripartito che si sviluppa in due direzioni equivalenti e invita lo spettatore a muoversi liberamente all’interno degli ambienti. Nella Tesa 2, per esempio, si viene accolti dalla statua in bronzo di un Pensive Bodhisattva, figura iconografica dell’arte buddhista che rappresenta un uomo che, raggiunta l’illuminazione, vi rinuncia volontariamente per indicare la via agli altri uomini, abbracciando l’inazione.
Questa statua è posta emblematicamente all’inizio di una lunga colonna poggiata a terra, linea di demarcazione che, dietro la fattezza architettonica, mostra la sua vera natura di canna d’organo producendo un suono prolungato. Il tempo sospeso introdotto dal Bodhisattva è quindi rafforzato da questa bassa vibrazione che suggerisce un tempo circolare.
La mostra Due qui / To Hear è accompagnata da un Public Program promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e curato da Luca Cerizza. Il programma si sviluppa in vari appuntamenti dentro e fuori gli spazi del Padiglione Italia ed è diviso in tre sezioni.
La prima consiste negli eventi performativi che hanno luogo nei giorni di pre-apertura della Biennale Arte (16-17-18 aprile) e nel primo giorno di apertura pubblica (20 aprile); la seconda si caratterizza per eventi e incontri legati strettamente ai contenuti del Padiglione e che si svolgono nei mesi di maggio, giugno, luglio e settembre (in collaborazione con Gaia Martino); mentre la terza comprende due progetti speciali di natura performativa e musicale che si terranno al di fuori del contesto veneziano: un evento che avrà luogo nel Parco di Villa Fürstenberg a Mestre (VE) e una nuova performance sonora itinerante in Italia, appositamente concepita da Massimo Bartolini (Ballad for Ten Trees).
Il progetto Due qui / To Hear sarà accompagnato da due pubblicazioni. La guida della mostra, edita da Electa, è concepita come uno strumento sintetico ma ricco di approfondimenti testuali e informazioni, allo scopo di orientare lo spettatore nel progetto espositivo. Una seconda pubblicazione di approfondimento sarà disponibile in autunno. A cura di Luca Cerizza ed edita da Timeo, non sarà un catalogo tradizionale, ma piuttosto un’ideale continuazione del Public Program, un contenitore nel quale verranno indagati i temi che guidano il progetto artistico e curatoriale del Padiglione Italia, in relazione al lavoro di Massimo Bartolini.
La Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura ha contribuito alla realizzazione del Padiglione Italia attraverso una convenzione con la Fondazione La Biennale di Venezia.
Il Padiglione Italia è realizzato anche grazie al contributo di TOD’S, in qualità di Partner, e di Banca Ifis, in qualità di Sponsor. Uno speciale ringraziamento va a tutti i donor, il cui sostegno è fondamentale per la realizzazione del progetto: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Palazzo Bentivoglio - Bologna, ACACIA - Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana, Collezione Mauro De Iorio, Nicoletta Fiorucci, Silvia Fiorucci, Hofima. Si ringraziano, inoltre: Tessuti Bonotto e Frescobaldi, fornitori ufficiali del Padiglione Italia; Massimo De Carlo, Frith Street Gallery - London, Magazzino - Roma, Corrado Beldì, Fondazione Ugo e Olga Levi per la consulenza in ambito musicale e il sostegno nell’ospitalità, NABA - Nuova Accademia di Belle Arti, Università Iuav di Venezia, NICHE - The New Institute Centre for Environmental Humanities, Unione Buddhista Italiana.
Fonte: Comunicato stampa di Biennale di arte 2024
#BiennaleArte2024
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