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Biennale Architettura 2023: Cile, "Il futuro non è solo costruito, il futuro è un campo"

Con "Moving Ecologies" il padiglione del Cile presenta le attuali sfide per il risanamento e il ripristino degli ecosistemi. Lo studio si concentra sui processi di recupero del suolo utilizzando semi endemici. Di seguito alcuni dettagli su uno dei padiglioni che, a nostro avviso, è tra i più scenografici e di impatto di questa Biennale.

Il futuro è un campo

Una distesa di sottili steli fluttuanti in acciaio che sorreggono delle sfere al cui interno sono custoditi dei preziosi semi, specie endemiche e native del Cile.

Si presenta così al pubblico Moving Ecologies, il Padiglione del Cile il cui progetto curatoriale è stato affidato all'architetto Gonzalo Carrasco e agli architetti Loreto Lyon e Alejandro Beals  di Beals & Lyon Arquitectos.

Vivendo l'esperienza di questa installazione non è difficile cogliere il messaggio che vuole trasmetterci questo padiglione: oggi le sfide non sono più quelle del progresso e della produzione, ma piuttosto quelle della protezione e del ripristino ecologico delle città e dei paesaggi.

L'obiettivo di questa installazione è quello di far immaginare quale sarà l'inventario, la collezione e camera delle meraviglie delle specie che prepareranno i mondi futuri.

A differenza degli altri anni, il Padiglione cileno si trova all'interno delle sale principali dell'Arsenale. Fa parte del percorso principale per i visitatori. Fin dall'inizio, abbiamo voluto fonderci, per contrasto, con ciò che immaginavamo avrebbero fatto gli altri espositori, creando una sorta di pausa, uno spazio più tranquillo, una condizione atmosferica che invita a fermarsi e osservare da vicino questa collezione di 250 semi.
Alejandro Beals, curatore del Padiglione Cile.

Visto dall'alto, il disegno di questo campo è suddiviso in 5 sezioni. Ad ogni sezione corrisponde uno scenario di restauro, bonifica e riabilitazione differente del paesaggio.

Ciascun gruppo di sfere, infatti, contiene specie capaci di:

  1. colonizzare terreni urbani fortemente degradati (Degraded Urban Soil),
  2. bonificare i suoli (Soil Fixers),
  3. migliorare la qualità della vita urbana (Improves Urban Life),
  4. ripristinare un ecosistema dopo una catastrofe naturale (Post Natural Disasters),
  5. colonizzare terreni che sono stati esposti ad un incendio (After Anthropic Fires).

“Per noi il futuro non è un punto fermo, un obiettivo, un Eden da raggiungere; piuttosto, è un campo di contingenze, esperienze e situazioni. Il tema centrale è pensare all'architettura in congiunzione e collaborazione con altre specie.” Gonzalo Carrasco, curatore del Padiglione Cile.

Questa installazione racconta le storie di un prossimo futuro che sarà caratterizzato dalla cura, rimedio e rispristino dell’ecologia. Oggi in Cile, attraverso 14 progetti di paesaggistica, un gruppo di architetti sta sperimentando soluzioni per cercare di affrontare le principali sfide ambientali delle città del futuro.

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Tre concezioni di campo organizzano la mostra “Moving Ecologies”:

  • un campo di contingenze, l'installazione raccoglie 173 anni di anni di eventi ecologici accaduti in Cile tra catastrofi naturali, incendi forestali, inquinamento e degrado dei suoli;
  • un campo di esperienze, si tratta dei 14 progetti di paesaggistica sperimentali attivi sul territorio cileno che, attraverso l'uso di una parte della collezione presente nella Banca del Seme di Vicuna (ovvero i semi contenuti nelle sfere dell'installazione), raccontano le storie di speranza e cura che consentono di affrontare i cinque scenari critici per il futuro di cui accennato prima.
  • un campo di situazioni, una serie di registrazione di paesaggi sonori ci accompagnano nella visita al padiglione. Questi suoni segnalano il movimento, il propagarsi delle specie attraverso lo spazio.

Crediamo che il futuro dell'umanità sia legato alla conservazione delle specie vegetali, in particolare quelle autoctone. Crediamo che l'architettura da sola non possa continuare senza lavorare con quei contesti e territori.
Loreto Lyon
, curatore del Padiglione Cile.

Cosa sappiamo sui curatori del Padiglione del Cile

Gonzalo Carrasco Purull, ha studiato architettura presso la Pontificia Universidad Católica de Chile e, sempre presso la stessa università ha conseguito il dottorato in Architecture and Urban Studies (2015).

I suoi temi di interesse sono concentrati sui legami tra le teorie dell'architettura e la storia della tecnologia, la domesticità e i rapporti tra architettura e capitalismo.

È stato curatore del Padiglione uruguaiano "Panavisión: prácticas diversas, miradas comunes" presso il XIII Biennale di Architettura di Venezia. Ricercatore responsabile del progetto FONDECYT Postdoctoral #3190516 "Vernáculo capitalista. Desarrollo del edificio torre en Chile (1978-2001). Transformaciones arquitectónicas de un sistema tecnológico, un modelo deciudad y un producto de mercado". È stato co-investigatore del progetto Fondart "Vamos P'Arriba: historia de la Remodelación San Borja y los inicios de la vivienda vertical en Cile" (2021-2022).

Loreto Lyon e Alejandro Beals sono fondatori dello studio BEALS & LYON ARQUITECTOS. Il loro lavoro è attento al contesto, ai materiali e ai dettagli e la loro esperienza spazia da progetti paesaggistici e infrastrutturali, edifici e spazi pubblici, a installazioni temporanee e interior design. Il loro approccio al progetto combina la ricerca con una forte attenzione al fare e al costruire. Tra gli obiettivi principali, quello di contribuire alla vita delle persone e delle comunità che abitano i loro progetti, fornendo esperienze significative e memorabili.

Diversi i premi e i riconoscimenti ottenuti con i loro progetti.

Parallelamente alla vita pratica di architetti, entrambi hanno insegnato alla School of Architecture, Art and Planning della Cornell University, allo IUAV di Venezia, alla Scola da Cidade di San Paolo, all'Università Cattolica del Perù e all'Università Cattolica del Cile.

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INFO SUL PADIGLIONE DEL CILE ALLA BIENNALE DI ARCHITETTURA 2023 DI VENEZIA
Titolo: Moving Ecologies
Commissario: Cristóbal Molina, Ministry of Cultures, Arts and Heritage of Chile
Curatori: Gonzalo Carrasco Purull, Beals & Lyon Arquitectos
Quando: dal 20 maggio al 26 novembre 2023
Sede: Arsenale

#BiennaleArchitettura2023 #TheLaboratoryOfTheFuture

Al Quinta Normal Park di Santiago del Cile, nel 19 ° secolo l'architettura e la scienza hanno permesso di immaginare il futuro di un paese che stava entrando nella modernità. Oggi le sfide non sono quelle del progresso e della produzione, ma della riparazione ecologica e del ripristino delle città e dei paesaggi. In questo modo, il futuro sarà progettato e seminato, costruito e coltivato, fatto di architettura e semi, città ed ecologie. Il futuro sarà creato dalle scienze e dall'architettura del paesaggio, e in un sistema in cui le specie possono viaggiare all'interno di ecologie in movimento, operando dalle rovine di una vita capitalista, riparando i danni che abbiamo causato. Su questa linea, l'obiettivo di questa mostra è immaginare l'inventario, la collezione e il gabinetto delle specie che prepareranno quei mondi a venire.

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