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Benesserebio: la termo-deumidificazione per il risanamento di muri umidi soggetti a risalita capillare e condense

La Ricerca Green di Kerakoll rivoluziona gli standard nel risanamento ed efficientamento energetico dei muri per migliorare la vivibilità degli ambienti e assicurare il benessere biofisico all’interno della casa.

 

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L'umidità, il nemico numero 1 delle murature

Il recupero delle opere edilizie esistenti offre, oltre ad una risposta al fabbisogno abitativo, anche la possibilità di salvaguardare il patrimonio edilizio e anche storico dell’Italia. 

La principale causa del degrado dei materiali da costruzione, nelle sue varie forme, è l’umidità.

L’assorbimento dell’acqua e dei sali in essa disciolti da parte dei materiali porosi da costruzione è certamente uno dei fattori che stanno alla base della maggior parte delle patologie dei fenomeni degenerativi della muratura e dell’intonaco.

Gli effetti dell’umidità che ben si conoscono sono devastanti: 

- muri umidi con macchie fino a vari metri di altezza.

- intonaci disgregati a causa dei sali che, trasportati dalla soluzione acquosa attraverso i capillari della muratura, cristallizzano sulla superficie esterna originando efflorescenze che provocano il distacco dell’intonaco e delle tinteggiature.

 

Gli effetti dell'umidità sui materiali da costruzione

L’apporto di umidità genera sui materiali da costruzione effetti che possono riguardare:

VARIAZIONI DIMENSIONALI: i materiali da costruzione aumentano di volume quando assorbono umidità e diminuiscono di volume quando essicano, generando movimenti e tensioni interne alle strutture con conseguenti fessurazioni e deformazioni.

VARIAZIONI DI CONDUCIBILITÀ TERMICA: l’acqua ha un valore di conducibilità termica superiore di circa venti volte a quella dell’aria ed è chiaro quindi che un muro bagnato avrà scarsissime proprietà di isolamento termico, al contrario di un muro asciutto.

CRISTALLIZZAZIONI SALINE: il muro bagnato è il tramite per il trasporto dei sali solubili. La zona corticale, a contatto diretto con l’aria, soggetta a evaporazione accelerata, è il contenitore fisico dei cristalli salini

 

...e il naturale equilibrio tra assorbimento ed evaporazione dell'acqua

In natura si stabilisce un equilibrio tra l’acqua assorbita dai materiali da costruzione per capillarità e per osmosi e l’acqua ceduta all’atmosfera per evaporazione.
Gli elementi fissi dell’equazione di equilibrio sono l’assorbimento d’acqua per capillarità ed osmosi dei materiali da costruzione e la natura chimica della soluzione acquosa assorbita. 

Gli elementi variabili sono la temperatura e l’umidità relativa dell’atmosfera.

La superficie evaporante, rappresentata dall’intonaco, pur essendo un elemento con caratteristiche fisiche e chimiche determinate, cioè fisse, si considera elemento variabile in quanto unico equilibratore del sistema, in funzione delle variazioni atmosferiche, su cui poter intervenire sostituendolo.

L’equilibrio naturale tra assorbimento ed evaporazione viene definito “equilibrio distruttivo” in quanto il flusso continuo della soluzione salina, prima dal terreno poi dal muro, verso la superficie genera un accumulo di sali corticali che cristallizzano per sottrazione d’acqua

Il loro aumento di volume in fase cristallina provoca la disgregazione dei reticoli minerali costituenti la malta di allettamento, dell’intonaco, delle finiture ed infine del colore.

 

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L'innovativa soluzione Kerakoll per contrastare sia l'umidità di risalita capillare che il problema legato alle condense

In Kerakoll lavoriamo per trasformare l’equilibrio naturale distruttivo in equilibrio ad effetto consolidante e deumidificante.

Si sfruttano i principi naturali di saturazione delle soluzioni saline e di evaporazione dell’acqua agendo, con specifici prodotti, esclusivamente sulla localizzazione spaziale delle cristallizzazioni saline e sui tempi di evaporazione.

 

Il principio di funzionamento di Benesserebio

La fase attiva del risanamento si basa sull’innesco di un’evaporazione fortemente accelerata tramite l’applicazione di Benesserebio: un biointonaco microporoso termo-deumidificante a base di calce NHL 3,5, pozzolana micronizzata e principi attivi di origine naturali. Il principio verte sulla notevole superficie specifica creata dai pori all’interno dell’intonaco deumidificante microporoso. 

La superficie specifica di Benesserebio risulta enormemente maggiore rispetto alla superficie specifica di un intonaco deumidificante tradizionale (analisi porosimetrica al mercurio). Questa condizione permette all’intonaco di far esaurire tutta l’umidità di risalita capillare che impregna la struttura, evaporando all’esterno più acqua di quanta ne possano rifornire i capillari del materiale da costruzione costituente la parete. Il principio di funzionamento si basa quindi sulla velocità d’evaporazione rispetto alla velocità di umidificazione della muratura garantendo, anche nei casi più gravosi, lo spostamento del fronte umido sempre più all’interno e alla radice del muro umido.

Tale funzionamento provoca una sottrazione di acqua dal muro, che si deumidifica, e una cristallizzazione per saturazione della soluzione salina resa anidra che realizza un consolidamento naturale interno alla muratura. 

Benesserebio è il risultato della conoscenza del Centro di Ricerca GreenLab Kerakoll: i ricercatori hanno approfondito gli studi sull’utilizzo di materiali di origine minerali basandosi sulla perfetta conoscenza dei fenomeni termo-igrometrici e chimico-fisici che governano le murature umide, inoltre ogni soluzione di Kerakoll nasce da approfondite ricerche scientifiche nel campo della salute e del benessere per coniugare tecnologia ed eco-compatibilità per una proposta Greenbuilding unica.

Benesserebio è stato studiato per risolvere al contempo stesso sia il problema dell’umidità di risalita capillare che il problema legato alle condense: Benesserebio è caratterizzato dalla tecnologia a celle di calore ad alto contenuto di pori i quali permettono di realizzare una superficie calda e naturalmente asciutta, evitando così, negli ambienti interni, la formazione di muffe e condense; essendo marcato anche come intonaco termico, secondo la normativa EN 998-1 T, è in grado di realizzare un risparmio energetico dell’immobile su cui viene applicando per migliorare l’efficienza energetica della casa. 

 

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Questo innovativo metodo di risanamento di Kerakoll si contrappone completamente al concetto degli intonaci macroporosi; il concetto di macroporo, di origine tedesca, riconoscendo l’azione dannosa dei sali corticali, propone la soluzione all’azione disgregante dei medesimi agendo sui volumi liberi interni all’intonaco definiti “macropori”.

L’intonaco, aerato in ragione di un 30/40% di porosità interna come ogni intonaco deumidificante, prevede l’ingresso della soluzione salina al suo interno per assorbimento della soluzione salina dal muro, con la successiva cristallizzazione dei sali nella massa porosa dell’intonaco.

Il sistema è sicuramente stato il primo passo evolutivo verso la soluzione del problema dell’umidità se si considera che prima si interveniva con trattamenti impermeabilizzanti di superficie o con tagli meccanici dei muri.  

Per definizione l’intonaco macroporoso è un “intonaco di sacrificio” in quanto funziona se riesce a indurre la cristallizzazione al suo interno, intasandosi progressivamente.

L’esperienza applicativa ha portato un’importante modifica al sistema teorico macroporoso iniziale, il quale tendeva ad intasarsi precocemente con durate limitate nel tempo degli interventi. 

In seguito nel sistema è stato introdotto un rinzaffo occludente alla traspirazione in modo tale che, alzandosi il livello dell’umidità all’interno della muratura, si aumentasse la superficie traspirante riducendo l’apporto unitario di sale all’intonaco macroporoso.

I rinzaffi in commercio, definiti strati antisale, hanno mediamente coefficienti di traspirazione molto elevati con coefficienti di assorbimento capillare molto bassi.

Quindi per concludere un sistema deumidificante innovativo può essere considerato tale se:

1- È fortemente traspirante con un contenuto di porosità ≥ 40% (e una percentuale di micropori – mesopori – macropori in curva favorevole ai micropori)

2- È antisolfato con l’impiego di leganti che superino il test del Saggio di Anstett.

3- È termico con un  λ 0,14 W/(mK)

4- Abbia un ridotto assorbimento capillare d’acqua.

La sommatoria di queste peculiarità permette a Benesserebio di affrontare e risolvere in modo scientifico il problema dell’umidità nelle murature. 

Per maggiori informazioni visita il nostro sito  o scarica la brochure benesserebio 

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