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Autorità Nazionale Anticorruzione e la vigilanza sui contratti pubblici

L’ANAC è un’autorità amministrativa indipendente la cui missione istituzionale è individuata nell’azione di prevenzione della corruzione in tutti gli ambiti dell’attività amministrativa. La sua attività si esplica attraverso la vigilanza su vari fronti, tutelando la trasparenza, prevendo la corruzione, vigilando sui contratti pubblici. La storia e le specifiche azioni dell’ANAC nel nuovo approfondimento firmato dal professor Guido Caposio.

Cos'è ANAC e di cosa si occupa? Il complesso e variegato percorso attributivo della missione istituzionale dell’ANAC, ha origine nel 2009. Con l’art.19 del D.L. 90/2014 fu decretata la soppressione dell’AVCP (Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici istituita dall'art. 4 della L. 109/1994).

Tutte le funzioni di quest’ultima furono trasferite alla competenza dell’ANAC, la quale assunse, con ulteriori ruoli, l’Autorità di primo piano nella prevenzione della corruzione. Il ruolo centrale di ANAC, nella lotta alla corruzione nell’apparato pubblico, fu ulteriormente sancito dal D.Lgs. 50/ 2016 Codice dei contratti pubblici. All’art. 213 il Codice stabilì che le attività di regolazione, vigilanza e controllo sui contratti pubblici fossero attribuiti all’Autorità Nazionale Anticorruzione, con azioni, al fine di prevenire e contrastare illegalità e corruzione. Il D.Lgs. 36/2023 (Nuovo Codice), relativamente al ruolo centrale e funzioni di ANAC, è allineato con il precedente D.Lgs. 50/2016.

L’attività di ANAC si esplica attraverso la vigilanza su vari fronti:

  • applicazione della normativa anticorruzione e rispetto degli obblighi di trasparenza;
  • conferimento degli incarichi pubblici;
  • conflitti di interesse dei funzionari;
  • affidamento ed esecuzione dei contratti pubblici.

In sintesi le attività dell’ANAC si possono declinare come:

  • tutela della trasparenza;
  • prevenzione della corruzione;
  • vigilanza sui contratti pubblici.

La missione dell'ANAC

L’ANAC è un’autorità amministrativa indipendente la cui missione istituzionale è individuata nell’azione di prevenzione della corruzione in tutti gli ambiti dell’attività amministrativa.

Le Disposizioni di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza sono la diretta attuazione del Principio di Imparzialità di cui all’Art. 97 della Costituzione della Repubblica Italiana e devono essere obbligatoriamente applicate.
In particolare le pubbliche amministrazioni, in coerenza con l'ordinamento dell'Unione europea, assicurano l'equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico.

I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione.

Il complesso e variegato percorso attributivo della missione istituzionale dell’ANAC, ha origine nel 2009.
In tale anno, con D.Lgs.150/2009 ex art. 13, fu istituita la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche (CIVIT) con la funzione di:

  • indirizzare, coordinare e sovrintendere all’esercizio indipendente delle funzioni di valutazione delle amministrazioni;
  • garantire la trasparenza dei sistemi di valutazione, di assicurare la comparabilità e la visibilità degli indici di andamento gestionale.

A tali attribuzioni si affiancava il compito di garantire la trasparenza totale delle amministrazioni, cioè l’accessibilità dei dati inerenti al loro funzionamento.

Con la L. 190/2012 art.1 (Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione), attuando le Convenzioni internazionali in materia di lotta alla corruzione, fu individuata nella CIVIT l’Autorità Nazionale Competente a coordinare l’attività di contrasto della corruzione nella pubblica amministrazione.
Tale attribuzione modificò la distribuzione delle competenze in materia, con la attribuzione alla CIVIT di un ruolo aggiornato di Autorità Nazionale Anticorruzione nel Dipartimento della Funzione Pubblica, ove CIVIT già ricopriva tale ruolo secondo la normativa previgente.

Dal 31-10-2013, con l'entrata in vigore della L. 125/2013 (di conversione del D.L. 101/2013) CIVIT assunse la denominazione di:
Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche (A.N.A.C.), con trasformazione parziale dell’assetto organizzativo.
Con l’art.19 del D.L. 90/2014 fu decretata la soppressione dell’AVCP (Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici istituita dall'art. 4 della L. 109/1994)

Tutte le funzioni di quest’ultima furono trasferite alla competenza dell’ANAC, la quale assunse, con ulteriori ruoli, l’Autorità di primo piano nella prevenzione della corruzione.
Il ruolo centrale di ANAC, nella lotta alla corruzione nell’apparato pubblico, fu ulteriormente sancito dal D.Lgs. 50/2016 Codice dei contratti pubblici.

All’art. 213 il Codice stabilì che le attività di regolazione, vigilanza e controllo sui contratti pubblici fossero attribuiti all’Autorità Nazionale Anticorruzione, con azioni, al fine di prevenire e contrastare illegalità e corruzione.
Il D.Lgs. 36/2023 (Nuovo Codice), relativamente al ruolo centrale e funzioni di ANAC, è allineato con il precedente D.Lgs. 50/2016.

Nel Decreto sono indicati alcuni specifici articoli atti ad individuare soggetti istituzionali deputati ad intervenire, ciascuno con diversi compiti e ruoli, nella disciplina dei contratti pubblici.

In particolare, nell’ambito del Libro V Del contenzioso e dell’ANAC - Disposizioni finali e transitorie, la Parte II è dedicata alla Governance.

Nell’ambito della medesima, gli artt. 221, 222 e 223 delineano rispettivamente i compiti istituzionali:

  • della Cabina di Regia dell’ANAC quale sede istituzionale per il coordinamento nell’attuazione del codice, con assegnazione del monitoraggio e coordinamento e demandando ad uno specifico Allegato (V.3) composizione e modalità di funzionamento della stessa;
  • del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con promozione delle attività tecniche e amministrative occorrenti per l’adeguata e sollecita progettazione e approvazione delle infrastrutture. In particolare quella di effettuare, con la collaborazione delle regioni o province autonome interessate, le attività di supporto necessarie per la vigilanza, da parte dell'autorità competente, sulla realizzazione delle infrastrutture;
  • della Struttura Tecnica di Missione istituita presso il Ministero relativamente alle attività di indirizzo e pianificazione strategica, ricerca, supporto e alta consulenza, valutazione, revisione della progettazione, monitoraggio e alta sorveglianza delle infrastrutture.

La disciplina dei poteri conferiti all’ANAC è essenzialmente contenuta nelle due disposizioni degli artt. 220 e 222 del Nuovo Codice.

L’art. 222, comma 1 del Nuovo Codice prevede che la vigilanza e il controllo sui contratti pubblici sono attribuiti, nei limiti di quanto stabilito dal codice, all'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), che agisce anche al fine di prevenire e contrastare illegalità e corruzione.

La disposizione citata chiarisce dunque che l’ANAC, attraverso l’esercizio delle funzioni di vigilanza e controllo sui contratti pubblici, mira anche a contrastare l’illegalità e la corruzione, in linea dunque con quanto stabilito sin dalla sua istituzione.

A norma del comma 2 dell’art. 222 del D.Lgs. 36/2023, si demanda inoltre all’ANAC di garantire attraverso

  • bandi-tipo;
  • capitolati-tipo;
  • contratti-tipo;
  • altri atti amministrativi generali,

la promozione dell'efficienza, la qualità dell'attività delle stazioni appaltanti, cui fornisce supporto anche facilitando lo scambio di informazioni e la omogeneità dei procedimenti amministrativi e favorisce lo sviluppo delle migliori pratiche.

In sostanza, all’ANAC viene assegnato il compito fondamentale, per la riuscita dell’intero progetto di riforma, di promuovere l’efficienza delle Stazioni Appaltanti.
Tale azione si otterrà semplificando i procedimenti amministrativi, mirando in particolare ad una maggiore omogeneità nello svolgimento delle procedure, con evidenti ricadute in termini di semplificazione anche per gli operatori economici.

L’ANAC è un organo collegiale composto da un Presidente e da quattro componenti scelti tra esperti di elevata professionalità, anche estranei all’amministrazione, con comprovate competenze in Italia e all’estero, sia nel settore pubblico sia in quello privato, di notoria indipendenza e comprovata esperienza in materia di contrasto alla corruzione.

L’attività di ANAC si esplica attraverso la vigilanza su vari fronti:

  • applicazione della normativa anticorruzione e rispetto degli obblighi di trasparenza;
  • conferimento degli incarichi pubblici;
  • conflitti di interesse dei funzionari;
  • affidamento ed esecuzione dei contratti pubblici.

In sintesi le attività dell’ANAC si possono declinare come:

  • Tutela della Trasparenza;
  • Prevenzione della Corruzione;
  • Vigilanza sui Contratti pubblici.

Da ultimo gli atti di regolazione posti in essere dall’Autorità devono essere trasmessi al Parlamento dopo la loro adozione e sono sottoposti ad un controllo, a posteriori, da parte di quest’ultimo.
Inoltre, tali atti possono essere impugnati di fronte ai competenti organi di giustizia amministrativa.

 

Tutela della trasparenza

La tutela dei diritti dei cittadini parte dall’accessibilità ai dati ed ai documenti delle pubbliche amministrazioni.
L’ANAC vigila sul rispetto della normativa relativamente alla trasparenza
, ovvero:

  • aiutando le amministrazioni ad essere più trasparenti con la pubblicazione di dati on
    line e l’accesso civico, anche per fare luce su fenomeni corruttivi;
  • operando affinché i siti istituzionali garantiscano trasparenza sull’attività delle
    amministrazioni e sull’impiego delle risorse pubbliche a loro disposizione.

In particolare l ’ANAC persegue l’attività di verifica della trasparenza attraverso le seguenti modalità ed azioni:

  1. vigilanza sull’inserimento nel Piano Triennale di prevenzione della corruzione (PTCP) di un’apposita sezione dedicata alla trasparenza;
  2. definizione di linee guida, d’intesa con il Garante della Protezione dei Dati Personali, sulle esclusioni e sui limiti all’esercizio dell’accesso (c.d. FOIA);
  3. esercizio del potere di ordine e del potere sanzionatorio in caso di mancata adozione/pubblicazione della sezione dedicata alla trasparenza;
  4. vigilanza sul rispetto degli obblighi di pubblicazione;
  5. definizione di criteri, modelli e schemi standard per l’organizzazione, la codificazione e la rappresentazione dei documenti, delle informazioni e dei dati oggetto di pubblicazione obbligatoria.

 

...continua la lettura nel PDF.

Questo l'indice integrale della trattazione:

  1. LA MISSIONE DELL’ANAC;
  2. TUTELA DELLA TRASPARENZA;
  3. PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE;
  4. VIGILANZA SUI CONTRATTI PUBBLICI;
  5. REGOLAMENTO ANAC;
  6. ATTIVITÀ DI VIGILANZA D'UFFICIO E SU SEGNALAZIONE;
  7. I COSTI STANDARD DEI LAVORI;
  8. ATTI STORICI PER LA ELABORAZIONE DEI COSTI STANDARD DEI LAVORI;
  9. ANAC E IL NUOVO CODICE;
  10. CONSIDERAZIONI FINALI

Si ringrazia l'Ordine degli Ingegneri di Torino per la gentile collaborazione.

 

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L’articolo nella sua forma integrale è disponibile attraverso il LINK riportato di seguito.
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Guido Caposio

Professore Associato - Dipartimento di Ambiente, Territorio e Infrastrutture - Politecnico di Torino

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