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Errori frequenti nella contabilizzazione indiretta e diretta del calore
La contabilizzazione del calore è spesso affrontata con superficialità, portando a errori che violano le norme tecniche (UNI 10200) e legislative, compromettendo la corretta ripartizione dei costi energetici. Vediamo quali possono essere gli errori in esame.
La contabilizzazione conforme alla Norma UNI EN 834 risponde ai requisiti della direttiva 2012/27/UE?
La contabilizzazione conforme alla Norma UNI EN 834
Calcolo della potenza termica nominale dei corpi scaldanti con il metodo dimensionale
Dopo quasi trent’anni di utilizzazione e quindici anni di presenza nella norma UNI 10200 qualcuno si accorge che questo calcolo esiste e lo contesta perché non è previsto dalla norma UNI EN 834.
La contabilizzazione conforme alla Norma UNI EN 834 risponde ai requisiti della direttiva 2012/27/UE?
Alcuni anni orsono un collega termotecnico di provata esperienza, aveva sostenuto, in vari convegni, che i ripartitori di calore conformi alla norma UNI EN 834 non erano utilizzabili ai fini della contabilizzazione del calore. A sostegno della sua tesi citava il comma 11 dell’art. 4 del DPR 59/09, che prescriveva una precisione di misura del 5%. Non abbiamo condiviso questa tesi, sostenendo che il citato comma 11 era evidentemente riferito alla sola contabilizzazione diretta, nella quale il progettista poteva influire, con le sue scelte (diametri, campi di lavoro, ecc.),sulla precisione di misura. Nella contabilizzazione indiretta mediante ripartitori conformi alla norma UNI EN 834 la precisione era quella tipica del sistema ed il progettista non aveva modo di incidere sulla precisione di misura.