Giorgio Serino

Università di Napoli Federico II - Dipartimento di Ingegneria e Architettura

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Ponti e Viadotti

Stima indiretta della precompressione residua attraverso misura della freccia di travi da ponte

Nel caso dei ponti in c.a.p. esistenti, sia la funzionalità che la durabilità dell’opera possono essere infl enzate significativamente dal livello di precompressione residua. Anche se tale variabile tipicamente non influenza la capacità portante dell’impalcato, l’estensione della vita utile di tali opere passa per la valutazione dell’efficacia della precompressione residua. At- tualmente risultano in fase di sperimentazione alcune tecniche distruttive o semi-distruttive di rilascio tensionale attraverso taglio dei trefoli o del calcestruzzo. In alternativa a metodi locali, il presente lavoro mira a proporre una stima indiretta della precompressione residua sulla base della deformata effettiva misurata in esercizio a ponte scarico. Partendo dalle formulazioni analitiche di letteratura per il calcolo della freccia, è possible stimare il livello di precompressione residua calibrato sulla freccia misurata in situ attraverso opportuna definizione del coefficiente di viscosità e delle fasi costruttive. Il metodo proposto viene illustrato con riferimento ad un ponte a travata reale con cavi post-tesi.

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