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L’aerofotogrammetria smaschera gli abusi edilizi, ecco come
L'aerofotogrammetria è una tecnica fondamentale per la raccolta di immagini aeree, essenziale nella misurazione e mappatura del terreno. Essa viene utilizzata in svariati settori, permettendo di creare mappe e modelli digitali attraverso l'analisi di fotografie scattate da aerei o droni. Recentemente, la sentenza del Tar della Sicilia ha evidenziato l'importanza di tali immagini nell'ambito delle controversie urbanistiche, dimostrando il loro ruolo determinante nella verifica degli abusi edilizi.
Quando i vincoli storici e monumentali possono ostacolare la realizzazione di serre solari
Le serre solari sono delle soluzioni innovative nel campo della sostenibilità energetica, sfruttando la radiazione solare per migliorare l'efficienza energetica senza l'ausilio di impianti meccanici. Tuttavia, la loro integrazione nel contesto edilizio presenta sfide normative, come dimostrato da una recente sentenza del Tar Lazio riguardante un caso di serra solare in un'area storica di Roma.
Interventi IPRiPI e art. 65 del DPR 380/2001: chiarimenti sull'obbligo di denuncia dei lavori
L’art. 65 del DPR 380/2001 riguarda la denuncia dei lavori edili, con particolare attenzione alle opere realizzate con materiali e sistemi costruttivi specificati dalle normative tecniche vigenti. Con il parte dell'area geologia, suoli e sismica dell'Emilia Romagna, è stato chiarito che gli interventi IPRiPI non rientrano negli obblighi di denuncia previsti dall'Art. 65, a condizione che i materiali utilizzati non siano soggetti a tali normative.
Il cambio di destinazione d’uso è vincolato al permesso di costruire
Il cambio di destinazione d'uso nel settore edilizio è un'operazione urbanistica che consente di modificare la funzione di un immobile e non può avvenire senza il rispetto della norma. Una recente sentenza del TAR Campania ha confermato la legittimità di un'ordinanza di demolizione emessa per opere abusive, evidenziando l'importanza delle autorizzazioni nel rispetto delle normative urbanistiche e paesaggistiche nel cambio di destinazione d’uso.
Tettoia fotovoltaica bloccata dall’assenza dall’autorizzazione paesaggistica
Le tettoie fotovoltaiche, sono strutture progettate per produrre energia elettrica attraverso pannelli solari fotosensibili e sono realizzate in materiali come alluminio o legno lamellare. Tuttavia, l'installazione di tali strutture non è arbitraria, recentemente la sentenza del Tar Umbria n.2.2025 sottolinea la necessità di un titolo abilitativo per la realizzazione di opere in contesti sensibili, ribadendo che la conformità alle autorizzazioni è essenziale per evitare sanzioni e garantire la legittimità degli interventi edilizi.
Quando un portico in legno lamellare si deve considerare un abuso edilizio
Il portico in legno è una struttura architettonica esterna che unisce funzionalità e design, conferendo calore e charme agli spazi abitativi. Tuttavia la sentenza del Tar del Lazio disquisisce in merito ad un caso di abuso edilizio di un portico in legno lamellare realizzato senza le dovute autorizzazioni. La sentenza sottolinea l'importanza di rispettare le normative edilizie, evidenziando come le modifiche significative alla volumetria di un edificio richiedano un permesso di costruire.
Rivestimenti datati e decori di pregio non bastano! Respinto il ricorso contro l'ordinanza di demolizione degli abusi
Le tegole marsigliesi sono un elemento tradizionale di rivestimento delle coperture a falde, apprezzate per la loro estetica e funzionalità. Recentemente, una sentenza del Tar della Toscana ha chiarito che l'epoca di realizzazione dell'abusi e l'uso di tegole marsigliesi o altre finiture correnti col contesto, benché esteticamente valide, secondo le prescrizioni normative non può basta a “giustificare” opere edilizie abusive in aree vincolate. Per questo motivo il committente di un porticato realizzato senza permessi è stato condannato alla demolizione dello stesso.
Il certificato di destinazione urbanistica può essere usato per dimostrare l’illegittimità di un titolo abilitativo
Il Certificato di Destinazione Urbanistica (CDU) è un documento rilasciato dai Comuni che offre informazioni dettagliate sulla situazione urbanistica di un sito o di un immobile, basandosi sul Piano Regolatore Generale (PRG) o sul Piano Urbanistico (PU). La recente sentenza del Consiglio di Stato n. 852/2025 ha evidenziato l'importanza del CDU nel caso di un intervento edilizio in zona agricola, respingendo un permesso di costruire che avrebbe “bypassato” le normative urbanistiche vigenti e la necessità di preservare la destinazione agricola dell'area.
Quando i gazebi non rientrano nell’edilizia libera
I gazebi sono apprezzati elementi di arredo per spazi esterni, essi possono essere realizzati in vari materiali e forme, offrendo ombra e protezione oltre spazi per il relax e la socializzazione. Tuttavia, la loro legittimità come opere di edilizia libera è soggetta a requisiti specifici come chiarisce la sentenza n 15/2025 del TAR Trento che sottolinea anche come la presenza di fondazioni, impianti elettrici e chiusure laterali non consente di considerare una struttura come gazebo.
Pianificazione urbanistica: si può richiedere il cambio della destinazione di un’area?
La discrezionalità dei comuni nella pianificazione urbanistica, evidenzia il ruolo cruciale delle scelte urbanistiche nell'evoluzione dell'uso del territorio per una gestione equilibrata e ponderata dello stesso. Tali scelte sono elaborate da professionisti del settore e approvate dagli enti locali. La sentenza del Tar Lombardia n. 358/2025 fornisce ulteriore chiarezza sulla legittimità delle scelte urbanistiche, sottolineando che le amministrazioni comunali possono operare senza vincoli eccessivi, a meno di evidenti arbitrarietà.
Condomini: quando le vedute al piano terra possono affacciarsi su spazi condominiali
Le luci e vedute sono delle aperture che presentano delle differenze fondamentali sottolineate anche dall'art. 900 del codice civile. In una recente sentenza del Tar di Bolzano (n. 27/2025) si chiarisce quali siano le condizioni per quali le finestre delle abitazioni al piano terra possono affacciarsi legittimamente sugli spazi condominiali.
L’inadeguatezza della SCIA per le nuove costruzioni
La Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) è un documento fondamentale nell'ambito edilizio, che consente di avviare lavori di ristrutturazione, ampliamento e manutenzione straordinaria senza dover ricorrere al permesso di costruire. Ma un caso emblematico è stato presentato alla Tar Veneto (sentenza n. 2868/2024), il quale ha respinto un ricorso contro un provvedimento comunale che vietava l'uso della SCIA per un intervento classificabile come invece nuova costruzione.
L’autorizzazione paesaggistica può rendere inefficace una SCIA?
L'autorizzazione paesaggistica è un atto amministrativo necessario e vincolante per l'esecuzione di lavori edilizi in aree soggette a vincoli paesaggistici. Essa è regolata dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (DLGS 42/2004). La recente sentenza del Tar per il Lazio n. 23353/2024 mette in evidenza l'importanza di tale autorizzazione, ribadendo come la sua assenza renda inefficace la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA).
Parti comuni e non comuni: le responsabilità condominiali
Le parti comuni di un condominio sono disciplinate dall'art. 1117 del codice civile italiano, includendo spazi e strutture necessarie per l'uso collettivo, come fondazioni, scale e impianti. La questione delle aree non comuni è stata approfondita tramite la sentenza n. 1923/2025 del Tar del Lazio, che chiarisce le responsabilità dell’amministratore condominiale in merito ai provvedimenti amministrativi e alla rimozione di opere abusive.
Quando le coperture in legno possono essere considerate abusive
Le coperture edilizie variano in base a determinate caratteristiche intrinseche e geometriche come l’impermeabilità, l’isolamento termico, accessibilità per manutenzione e pendenza. Con la sentenza del Tar Lazio n. 3344/2025 si conferma la necessità di autorizzazioni paesaggistiche e edilizie per opere realizzate in aree vincolate, ribadendo la non ammissibilità di abusi edilizi, anche in presenza di manufatti con coperture in legno e manto in tegole.
Locali tecnici: quando è possibile richiedere una sanatoria paesaggistica?
I volumi tecnici sono spazi progettati per ospitare gli impianti a corredo dell’immobile e permetterne il funzionamento ma anche la manutenzione. Tali spazi non possono essere destinati ad usi diversi da quelli per cui sono stati progettati, come ad esempio l’uso abitativo. Una recente sentenza del Consiglio di Stato ha ulteriormente chiarito i criteri per considerare un locale come volume tecnico, respingendo una richiesta di sanatoria paesaggistica per un locale in un hotel in provincia di Grosseto.
Abusi edilizi: quando gli infissi in ferro-alluminio sono oggetto di demolizione
I serramenti comprendono porte, finestre, persiane e portoni, e sono fondamentali per l'isolamento termico e acustico, nonché per l'aspetto visivo di un'abitazione. Tuttavia, la questione degli infissi in ferro-alluminio viene approfondita attraverso un caso legale, in cui il Tar Campania ha confermato l'ordinanza di demolizione delle opere edilizie abusive, tra cui tali infissi, evidenziando l'importanza di una valutazione complessiva delle modifiche apportate all’immobile.
Le società in house e la nomina del RUP
Le società in house sono entità create dalla pubblica amministrazione per gestire direttamente determinati servizi o attività, evitando l’uso di gare d’appalto esterne. Recentemente il MIT ha chiarito che, sebbene il RUP debba essere designato dalla stazione appaltante qualificata (che potrebbe essere la stessa società in house), è possibile che provenga da un ente diverso, come il Comune socio, purché soddisfi i requisiti di legge e operi sotto il controllo della società in house.
Quali sono i presupposti e le condizioni per l’adozione del provvedimento di sgombero?
Il ruolo del Sindaco nell'adozione di provvedimenti di sgombero per la pubblica incolumità diventa di fondamentale importanza, come evidenziato anche dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 1433/2025, che conferma il giusto operato del sindaco di Matera in un caso specifico di dissesto strutturale. Infatti la sentenza ribadisce che, anche in assenza di un immediato pericolo di crollo, la presenza di fessurazioni e altre criticità strutturali possono costituire un rischio per la pubblica incolumità, giustificando misure urgenti di sgombero.
Emergenza sanitaria amianto-mesotelioma: oltre 37 mila casi dal 1993 al 2021
L'amianto è stato ampiamente utilizzato in vari settori, tra cui l'edilizia, tuttavia, l'esposizione a questo materiale è stata associata a gravi malattie, in particolare al mesotelioma, un tumore maligno. Il Registro Nazionale dei Mesoteliomi (ReNaM), istituito presso l'INAIL, svolge un ruolo importantissimo nella sorveglianza epidemiologica delle malattie correlate all'amianto, e recentemente è stato pubblicato l’ottavo rapporto ReNaM dove si analizzano oltre 37.000 casi diagnosticati dal 1993 al 2021.
La formazione a catalogo e il CIG alla luce del parere del MIT
La formazione a catalogo rappresenta una modalità di apprendimento adatta a soddisfare le esigenze di una vasta gamma di partecipanti e settori. Secondo il parere del MIT n. 3136/2025, la partecipazione a corsi di formazione a catalogo può essere considerata un appalto di servizi, con conseguente necessità di CIG e tracciabilità dei flussi finanziari, solo se esiste un contratto specifico tra l'ente formativo e l'amministrazione.
Condizionatori: comfort in estate e in inverno, ma attenzione alla posizione!
L'installazione di un condizionatore garantisce il massimo comfort abitativo, ma la scelta della posizione dell'unità esterna è fondamentale per ottimizzarne l'efficienza e ridurre i possibili disturbi al vicinato indotti dal rumore prodotto. A chiarire la questione delle autorizzazioni necessarie in contesti vincolati, è la sentenza del Tar del Lazio n. 13771/2024, che conferma l'obbligo di un'autorizzazione paesaggistica per l'installazione di motori esterni visibili dallo spazio pubblico.
Quando il degrado strutturale vince sull’imposizione di un vincolo di conservazione
Il patrimonio culturale in Italia, ricco di edifici storici e siti di valore artistico e paesaggistico, necessita di una tutela rigorosa per preservarne l'integrità e la storia. Ciò però non sempre è possibile, infatti la recente sentenza del Consiglio di Stato n. 1407/2025 ha annullato un vincolo culturale su un immobile fatiscente a Melegnano, evidenziando come il principio che la tutela del patrimonio deve essere compatibile con la possibilità di conservazione del bene.
Fatturazione, certificati di pagamento e appalti pubblici: novità dal MIT
La fattura attesta la vendita di beni o la prestazione di servizi ed è documento fiscale fondamentale per determinare i versamenti IVA. Essa presenta specifiche tempistiche di emissione che variano in base alla tipologia di fattura. Con la risposta del MIT n. 3077/2025 si chiarisce se in ambito di appalti pubblici vi sia la possibilità di emettere fatture in assenza del certificato di pagamento.