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Automazione del lavoro porta a riduzione dei posti di lavoro, UE: investire in Formazione professionale

La trasformazione dei mercati del lavoro è inarrestabile, con nuove competenze richieste e una diminuzione dei posti di lavoro tradizionali. L'intelligenza artificiale e la digitalizzazione creeranno milioni di nuove opportunità. Sviluppare competenze digitali è essenziale per adattarsi e prevenire la disoccupazione tecnologica. La formazione professionale è fondamentale. Una risoluzione UE affronta l'argomento, eccola.

La trasformazione dei mercati del lavoro nell'era delle rivoluzioni industriali è inarrestabile, con cambiamenti che coinvolgono forme di occupazione, la natura del lavoro e le competenze richieste. L'OCSE segnala una diminuzione dei posti di lavoro che richiedono competenze medie e una crescente domanda di profili con nuove competenze.

Secondo la Fondazione del Forum economico mondiale, entro il 2025 l'intelligenza artificiale e la digitalizzazione creeranno 97 milioni di nuove opportunità di lavoro. Pertanto, è cruciale integrare e sviluppare competenze, in particolare quelle digitali, per adeguarsi alle esigenze del mercato del lavoro e prevenire la disoccupazione tecnologica.

Ma la trasformazione digitale rivela chiaramente che, sebbene l'automazione comporti cambiamenti significativi nelle professioni, non tutte possono essere sostituite da macchine. Molte aziende stanno già sperimentando difficoltà nel trovare lavoratori con le competenze necessarie, e c'è una crescente carenza di professionisti, poiché per troppo tempo la formazione professionale è stata considerata un percorso di seconda scelta.

Inoltre, i cambiamenti demografici richiedono una maggiore attenzione verso i lavoratori più anziani, che necessitano di sostegno per migliorare le loro competenze e acquisire nuove qualifiche.

L'obiettivo di questa relazione è sottolineare che l'istruzione e la formazione professionale possono essere attraenti, moderne e, soprattutto, essenziali.

Vediamo cosa riporta.

Risoluzione del Parlamento europeo sull'adeguamento della formazione professionale per il successo dei lavoratori e l'economia dell'UE nella nuova industria 4.0

Il giorno 11 luglio 2023, la Commissione per l'occupazione e gli affari sociali ha approvato all'unanimità la Risoluzione del Parlamento europeo sulla promozione e l'adeguamento della formazione professionale come strumento per il successo dei lavoratori e come elemento costitutivo dell'economia dell'UE nella nuova industria 4.0. La relatrice di questa risoluzione è Anna Zalewska.

La risoluzione riconosce che le politiche in materia di istruzione, formazione e competenze sono responsabilità degli Stati membri, ma l'Unione Europea ha un ruolo sempre più importante nel sostenere, motivare, coordinare e integrare le azioni degli Stati membri in questo settore.

La formazione professionale è ritenuta di crescente importanza, soprattutto per migliorare il livello delle competenze e la riqualificazione dei lavoratori e delle persone in cerca di lavoro, considerando anche le transizioni digitali e verdi che influenzeranno il mondo del lavoro. Si sottolinea che condizioni di lavoro dignitose sono essenziali per attirare e trattenere lavoratori qualificati, e che la formazione fornita dai datori di lavoro non deve ridurre la retribuzione dei lavoratori.

Un obiettivo principale è l'abbinamento delle competenze e delle aspirazioni dei lavoratori alle esigenze del mercato del lavoro dell'UE in evoluzione, come indicato dall'Anno europeo delle competenze.

La risoluzione affronta le sfide attuali dell'istruzione e della formazione professionale continua (IFP continua), tra cui la sua scarsa attrattiva rispetto all'istruzione accademica, il disinteresse degli studenti e la mancanza di lavoratori qualificati. Si sottolinea che le transizioni digitali e verdi potranno avere successo solo se i lavoratori possiedono le capacità e le competenze necessarie.

Si riconosce che l'implementazione di un'IFP continua di alta qualità può comportare un onere finanziario significativo, soprattutto per le microimprese e le piccole e medie imprese (PMI).

Formazione e parità di accesso

La risoluzione sottolinea l'importanza della parità di accesso all'IFP, comprese l'acquisizione di competenze e la riqualificazione professionale, nonché l'importanza delle opportunità di apprendimento permanente per tutti.

Si evidenziano disuguaglianze nell'accesso alla formazione, con il 45% dei lavoratori che ha ricevuto una formazione pagata dal datore di lavoro nei 12 mesi precedenti nel 2021, ma con una percentuale inferiore tra i giovani lavoratori, le donne e i lavoratori con contratti a tempo determinato e interinali.

Si fa notare che nel 2021 il 9,7% dei giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni nell'UE aveva completato solo un ciclo di istruzione secondaria superiore e non seguiva corsi di perfezionamento o formazione. Inoltre, il 56% dei rom di età compresa tra i 16 e i 24 anni non studiava, non lavorava e non partecipava ad alcun ciclo di istruzione o formazione (NEET).

Si fa riferimento anche al fatto che nel 2021 la percentuale di cittadini nell'UE di età compresa tra i 25 e i 64 anni che frequentava un corso di istruzione o formazione era del 10,8%, rappresentando un aumento rispetto al 2020 e un ritorno ai livelli pre-crisi COVID-19.

Formazione e Industria 4.0

Considerando che la quarta rivoluzione industriale, caratterizzata dalla piena digitalizzazione dei servizi e dei processi di produzione, sta plasmando i mercati e la società del lavoro e dell'istruzione, creando sfide e opportunità per i lavoratori e le imprese. Questi cambiamenti includono la scomparsa di alcune mansioni e occupazioni e la creazione di nuove, nonché una ridefinizione dei contenuti occupazionali e una redistribuzione dinamica delle mansioni lavorative.

È necessario che le imprese investano ulteriormente nello sviluppo di una solida formazione professionale in tutta l'Unione Europea, al fine di promuovere le competenze necessarie per lavorare con le nuove tecnologie, come la produzione e i macchinari intelligenti, la robotica avanzata, il cloud computing, l'intelligenza artificiale, l'elaborazione dei dati e l'Internet delle cose. È importante soddisfare le esigenze di miglioramento del livello delle competenze e di riqualificazione professionale, nonché affrontare il divario digitale.

I dati evidenziano che l'adozione delle tecnologie digitali è ampia tra le imprese europee, con il 98% che utilizza il computer e il 97% che ha accesso a Internet. Tuttavia, esistono ancora differenze significative tra gli Stati membri in termini di utilizzo delle tecnologie digitali sul posto di lavoro.

L'automazione del lavoro sta portando a una riduzione dei posti di lavoro che richiedono un livello medio di competenze e offrono una retribuzione media, mentre si registra un aumento dei posti di lavoro a bassa retribuzione che richiedono un livello basso di competenze. È importante affrontare questi cambiamenti e garantire che i lavoratori abbiano le competenze necessarie per adattarsi alle nuove richieste del mercato del lavoro.

L'adeguamento dei programmi di studio e delle aspirazioni delle persone alle competenze richieste dal mercato del lavoro rappresenta una delle principali sfide per i sistemi di istruzione degli Stati membri. È necessario prestare attenzione alle competenze trasversali, come le competenze umane, il multilinguismo, la comunicazione, la risoluzione dei problemi, il pensiero critico, l'imprenditorialità, le competenze interculturali e l'alfabetizzazione digitale e mediatica, che sono sempre più richieste dai datori di lavoro.

La riduzione dei posti di lavoro a causa dell'automazione e dei cambiamenti tecnologici, insieme alla crescente domanda di competenze specifiche da parte dei datori di lavoro, richiede un maggior impegno delle imprese nella formazione professionale. È fondamentale garantire condizioni di lavoro dignitose e un accesso equo alla formazione per tutti i lavoratori, inclusi quelli con disabilità.

In conclusione, la Risoluzione del Parlamento europeo sottolinea l'importanza di adeguare la formazione professionale alle esigenze della quarta rivoluzione industriale, garantendo l'acquisizione di competenze digitali e trasversali, affrontando le disuguaglianze nell'accesso alla formazione e promuovendo la partecipazione di tutti i lavoratori all'apprendimento permanente.

Le prosposte della risoluzione

La risoluzione pone un forte accento sull'importanza dell'apprendimento permanente, dell'istruzione e della formazione professionale per lo sviluppo sostenibile dell'Unione Europea.

Si sottolinea la necessità di garantire l'accesso alla formazione professionale durante l'orario di lavoro, riconoscendo che i dipendenti devono avere opportunità di sviluppo continuo delle competenze. Inoltre, si mette in evidenza l'importanza di una duplice transizione sostenibile e giusta dei posti di lavoro, che tiene conto delle esigenze della forza lavoro esistente e offre sostegno a coloro che incontrano difficoltà nella formazione.

La risoluzione enfatizza che ogni individuo ha bisogno di opportunità per sviluppare, aggiornare e migliorare le proprie competenze al fine di rimanere al passo con le dinamiche del mondo del lavoro in continua evoluzione e avere successo sia nella vita personale che professionale. A tal fine, si sottolinea l'importanza di un approccio sistemico allo sviluppo delle competenze lungo tutto l'arco della vita, che includa sia l'istruzione e formazione professionale iniziale che continua. Si esprime rammarico per la sottorappresentazione delle donne nei settori STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) e nell'IFP, sottolineando l'importanza di aumentare il sostegno alla partecipazione femminile e di affrontare gli stereotipi di genere.

La risoluzione pone anche l'accento sull'inclusione attiva dei giovani e degli anziani nel processo di apprendimento professionale, al fine di evitare discriminazioni legate all'età in termini di competenze e formazione professionale. Si riconoscono e si affrontano gli ostacoli all'IFP a livello aziendale, tra cui il mancato riconoscimento dell'IFP come opportunità di carriera e la preferenza delle imprese per l'assunzione di nuovo personale anziché la riqualificazione dei dipendenti esistenti. Si evidenziano anche ostacoli quali l'accessibilità economica alla formazione, l'accesso alla formazione fornita dal datore di lavoro e l'elevato carico di lavoro delle imprese.

Si sottolinea il ruolo cruciale delle parti sociali nell'IFP e l'importanza di un dialogo sociale ben funzionante e di contratti collettivi che garantiscono l'offerta di formazione a tutti i lavoratori. Inoltre, si riconosce che le carenze di competenze e di manodopera possono derivare da posti di lavoro poco attraenti e condizioni di lavoro inadeguate. Si richiama l'attenzione sull'importanza di affrontare questi problemi garantendo condizioni di lavoro dignitose e politiche di mantenimento per un mercato del lavoro funzionante.

La risoluzione sottolinea l'importanza dell'IFP per le persone con disabilità, i NEET (giovani non in istruzione, impiego o formazione) e altri gruppi svantaggiati. Si invita a sviluppare strategie e offrire opportunità di istruzione e formazione professionale per favorire l'inclusione di tutti, adattando la riqualificazione e il miglioramento delle competenze alle loro capacità e aspirazioni. Si riconosce anche il ruolo delle organizzazioni della società civile nel raggiungere persone provenienti da contesti diversi.

Si evidenzia la necessità di fornire IFP agli adulti, inclusi coloro con un basso livello di competenze o qualifiche, nonché ai lavoratori anziani e a quelli che cercano di reinserirsi nel mercato del lavoro dopo un'assenza prolungata. Si raccomanda di offrire sostegno finanziario e non finanziario, sviluppare l'orientamento professionale e promuovere campagne di informazione sull'IFP per una partecipazione più ampia e inclusiva. Si sottolinea l'importanza dei congedi di formazione retribuiti.

Si invita nuovamente i datori di lavoro a investire nello sviluppo delle competenze dei loro lavoratori, sia quelle necessarie per la transizione digitale e verde che le competenze trasversali non tecniche. Si sottolinea l'importanza di coinvolgere le piccole e medie imprese, le organizzazioni dell'economia sociale e le organizzazioni non profit nel fornire opportunità di apprendimento e formazione. Si fa appello agli Stati membri a garantire opportunità di riqualificazione e miglioramento delle competenze accessibili e inclusive per tutti.

La risoluzione sottolinea inoltre il ruolo cruciale degli insegnanti e dei formatori nell'IFP e invita a investire nelle loro competenze attraverso il miglioramento professionale continuo. Si evidenzia l'importanza dell'apprendimento sul luogo di lavoro e dell'acquisizione di esperienza pratica. Si incoraggia lo sviluppo di programmi di studio dell'IFP incentrati sulle professioni necessarie per affrontare le sfide della transizione verde e digitale.

Si raccomanda una maggiore convergenza tra i sistemi nazionali di IFP, il riconoscimento delle competenze acquisite al di là delle esigenze del mercato del lavoro e il miglioramento degli strumenti di riconoscimento delle competenze trasversali. Si sottolinea l'importanza di una nuova cultura dell'apprendimento che promuova competenze trasversali in ambienti di apprendimento formali, informali e non formali.

Infine, si invitano gli Stati membri a semplificare le procedure amministrative legate all'IFP, a investire nella lotta contro la disoccupazione, la povertà e l'esclusione sociale e a promuovere la mobilità permanente nell'IFP. Si incoraggia anche la partecipazione a iniziative come l'Anno europeo delle competenze per promuovere l'IFP di qualità e lo scambio di buone pratiche.


Ecco il testo della Risoluzione UE

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