Attestazione SOA: nuovi chiarimenti ANAC

Attestazione SOA: finalità e requisiti

Uno dei documenti fondamentali che deve essere in dotazione alle imprese è l'attestazione SOA, in quanto il possesso di tale certificazione risulta indispensabile per partecipare a gare d'appalto per lavori con importi superiori a 150.000 euro. L’attestazione è rilasciata da organismi privati noti come S.O.A. (Società Organismi di Attestazione), ossia quel ristretto numero di società autorizzate a compiere verifiche approfondite, sostanzialmente di carattere amministrativo e tecnico, presso le sedi dei richiedenti che intendono avere rapporti contrattuali con la Pubblica Amministrazione, per l'esecuzione di opere pubbliche.

Il rilascio dell’attestazione viene supervisionato dall'Autorità Nazionale Anticorruzione (A.N.A.C.) e solo da questo momento l’azienda è realmente legittimata a partecipare a gare di appalto per le diverse categorie a seconda del tipo di attività svolta.

L’attestazione SOA ha una durata triennale, dopo di che, al terzo anno dal primo rilascio, vengono verificati nuovamente i requisiti dell’impresa. Qualora questi ultimi risultino ancora conformi si potrà procedere al rinnovo per altri due anni, in questo modo l’attestazione raggiunge una validità complessiva di 5 anni.

Le categorie di opere sono 52:

• 13 di esse rappresentano opere di carattere generale;
• 39 di esse sono riconducibili ad opere specializzate.

Le imprese per ottenere tale certificazione devono rispettare determinati requisiti ossia:

• requisiti di ordine che includono:

• regolarità ai fini della normativa antimafia;
• requisiti di moralità professionale (esempio: non avere condanne);
• iscrizione al Registro delle Imprese;
• assenza di procedure concorsuali;
• assenza di gravi violazioni nello svolgimento dell'attività di impresa;
• non aver dichiarato il falso con dolo o colpa grave;
• essere in regola con la normativa sul diritto al lavoro dei disabili;
• avere il DURC in regola;

• requisiti di ordine speciale che comprendono:

• capacità economica e finanziaria (referenze bancarie, volumi d'affari, patrimonio netto in positivo);
• dotazione di attrezzature tecniche;
• adeguato organico medio annuo;
• idoneità tecnica organizzativa.

Obblighi e normative per lavori su beni culturali secondo ANAC

Con il comunicato del 10 luglio 2024, l’ANAC chiarisce che il certificato SOA per lavori, sui beni culturali assegnati all’impresa, che superano i 150.000 euro è obbligatorio mentre se la quota è inferiore a tale importo, l'impresa deve possedere i requisiti stabiliti dal nuovo Codice degli Appalti.

Il 4 ottobre 2024 l’ANAC fornisce delle indicazioni generali per orientare l’azione amministrativa delle stazioni appaltanti, chiarendo che la cooptazione è un metodo eccezionale, che consente a un concorrente già qualificato di raggruppare altre imprese. Ci sono delle limitazioni sui lavori eseguiti da queste imprese cooptate, i quali non possono superare il 20% dell'importo complessivo, così come le qualifiche delle imprese devono essere tali da coprire almeno l'importo dei lavori che saranno loro affidati.

Inoltre, si sottolinea l'importanza di garantire che i lavori sui beni culturali siano eseguiti da parte di soggetti con dimostrata competenza, per la tutela di tali beni. Per tale motivo l’ANAC invita le stazioni appaltanti a verificare attentamente i requisiti dei concorrenti e delle imprese cooptate, affinché abbiano le capacità richieste, in conformità con le normative vigenti.

La cooptazione apporta dei vantaggi ma nonostante ciò trova dei limiti dovuti al Codice Appalti, infatti, secondo l’Allegato II.18 del Codice (art. 132, comma 2), le opere su beni tutelati richiedono che i soggetti esecutori siano qualificati personalmente, senza poter contare sulle capacità di altre imprese. Tale principio nasce con lo scopo di preservare il patrimonio artistico, storico e archeologico nazionale.