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Art Bonus: requisito di “appartenenza pubblica” necessario secondo l'AdE

L’Agenzia delle Entrate, con la Risposta n. 66 del 17 gennaio 2023 (in fondo all'articolo nella sezione Allegati), ha fornito nuovi chiarimenti in ordine dell' obbligo o meno del requisito dell' “appartenenza pubblica” per poter usufruire dell'incentivo Art Bonus.

Art Bonus: credito d'imposta per il recupero di un immobile di interesse storico

L’Agenzia delle Entrate, con la Risposta n. 66 del 17 gennaio 2023 fornisce delle risposte sul quesito se "l'appartenenza pubblica” è fondamentale per poter accedere all'Art-bonus”.

L’art. 1, comma 1, del Dl. n. 83/2014, convertito con modificazioni dalla Legge n. 106/2014, come da ultimo modificato dall’art. 183, comma 9, del Dl. n. 34/2020, convertito con modificazioni dalla Legge n. 77/2020, prevede un credito d’imposta (c.d. “Art­-bonus”), nella misura del 65% delle erogazioni effettuate in denaro da persone fisiche, Enti non commerciali e soggetti titolari di reddito d’impresa per “Interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, per il sostegno degli Istituti e dei Luoghi della cultura di appartenenza pubblica, delle Fondazioni lirico-sinfoniche e dei Teatri di tradizione, delle Istituzioni concertistico-orchestrali, dei Teatri nazionali, dei Teatri di rilevante interesse culturale, dei Festival, delle Imprese e dei Centri di produzione teatrale e di danza, nonché dei Circuiti di distribuzione, dei complessi strumentali, delle Società concertistiche e corali, dei Circhi e degli Spettacoli viaggianti e per la realizzazione di nuove strutture, il restauro e il potenziamento di quelle esistenti di Enti o Istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo”.

Art Bonus: di cosa si tratta

L'Art bonus è un incentivo fiscale che prevede un credito d'imposta nella misura del 65 % per le erogazioni effettuate in denaro da persone fisiche, enti non commerciali e soggetti titolari di reddito d'impresa per:

  • gli interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici,
  • il sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica, delle fondazioni lirico ­sinfoniche e dei teatri di tradizione, delle istituzioni concertistico-orchestrali, dei teatri nazionali, dei teatri di rilevante interesse culturale, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza, nonché dei circuiti di distribuzione, dei complessi strumentali, delle società concertistiche e corali, dei circhi e degli spettacoli viaggianti;
  • la realizzazione di nuove strutture, il restauro e il potenziamento di quelle esistenti di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo (art. 1, comma 1, del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83 e s.m.i.).

 Chi accede all'Art bonus

Tale credito d'imposta è riconosciuto alle persone fisiche e agli Enti non commerciali nei limiti del 15% del reddito imponibile ed ai soggetti titolari di reddito d'impresa nei limiti del 5 per mille dei ricavi annui, ripartito in tre quote annuali di pari importo è anche riconosciuto qualora le erogazioni liberali in denaro effettuate per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici siano destinate ai soggetti concessionari o affidatari dei beni oggetto di tali interventi.

Con riferimento al requisito della cosiddetta ''appartenenza pubblica'' degli istituti e dei luoghi della cultura, con la risoluzione n. 136/E del 7 novembre 2017 è stato chiarito che lo stesso si considera soddisfatto, non solo per l'appartenenza allo Stato, alle Regioni e agli altri Enti territoriali, ma anche al ricorrere di altre caratteristiche del soggetto destinatario delle erogazioni.

La risposta dell'Agenzia sui requisiti per accedere all'Art Bonus

L'’Art bonus nel caso di un istituto di diritto pubblico, costituito in società per azioni, il cui unico socio è un ministero e ne detiene l'intero capitale che possiede un immobile destinato a museo o polo culturale pubblico è possibile.

L’istante ha intenzione bandire un concorso per il progetto di riqualificazione e recupero di un suo immobile dichiarato di interesse storico, per destinarlo a museo e polo culturale pubblico. A fine concorso sarà avviata la procedura per l’affidamento dell’opera di restauro. Inoltre, dichiara di operare secondo i principi di trasparenza e pubblicità e che è soggetto alla disciplina del codice dei contratti pubblici.

Per questo motivo è stato chiesto se l'Art Bonus è possibile applicarlo alle erogazioni liberali in denaro finalizzate per realizzare questo progetto.

L’AdE ha confermato che chi finanzia il recupero della struttura potrà beneficiare del credito d’imposta previsto dal decreto legge n. 83/2014 (articolo 1, comma 1).

L'incentivo premia, in misura diversa, le persone fisiche, gli enti non commerciali e i titolari di reddito d’impresa che effettuano erogazioni in denaro per sostenere la ristrutturazione, la manutenzione o la realizzazione di beni pubblici dedicati allo svolgimento di attività culturali o dello spettacolo.

L’agevolazione spetta anche per le donazioni destinate ai concessionari o affidatari dei beni interessati.

L’agevolazione spetta, ad esempio, se il finanziamento è destinato a un soggetto:

  • costituito per iniziativa di soggetti pubblici e mantiene una maggioranza pubblica dei soci e partecipanti;
  • è sottoposto a controllo analogo di una amministrazione pubblica;
  • è finanziato esclusivamente con risorse pubbliche gestisce un patrimonio culturale di appartenenza pubblica, assegnato in uso al soggetto stesso;
  • è sottoposto, nello svolgimento delle proprie attività, ad alcune delle regole previste per la pubblica amministrazione, come gli obblighi di trasparenza o il rispetto della normativa in materia di appalti pubblici.

Ricordiamo ancora una volta che per accedere al credito d’imposta è possibile anche per le erogazioni a istituti e luoghi della cultura di appartenenza pubblica, con personalità giuridica di diritto privato (come le fondazioni) purché di natura sostanzialmente pubblicistica.

Tornando all’interpello in esame, l’Amministrazione finanziaria, prima del “responso” definitivo, ha ritenuto opportuno acquisire il parere del ministero socio unico e detentore dell’intero capitale dell’istituto.

La consultazione ha confermato le caratteristiche descritte dall’istante e descritte sopra, riguardo alla sua natura giuridica, alla sua dipendenza economica dall’unico socio (il ministero), alle caratteristiche dell’immobile riconosciuto di interesse storico, all’attuazione del piano industriale nell’ambito del quale è stata deliberata l'indizione di un concorso di progettazione per la riqualificazione e il recupero del bene in questione, con destinazione d'uso a museo e polo culturale pubblico.

Quindi, l’Agenzia ritiene che esistano i presupposti affinché l’istituto possa essere ritenuto come di “appartenenza pubblica” e, di conseguenza, per il riconoscimento dell’art-bonus in relazione alle donazioni volte a finanziare gli interventi di manutenzione, protezione e restauro del bene culturale pubblico di cui è proprietario l’istante.


*SCARICA LA RISPOSTA DELL'AGENZIA n. 66 del 17 gennaio 2023

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