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Arriva la proroga al 30 giugno 2025 per l’utilizzo dell’interfaccia ANAC per gli affidamenti fino a 5mila euro

Il 1° gennaio 2024 segna l'implementazione completa delle disposizioni per la digitalizzazione degli appalti pubblici, come stabilito dal DLGS 36/2023. Tuttavia, l'ANAC ha recentemente prorogato al 30 giugno 2025 l'uso delle piattaforme per affidamenti pubblici fino a 5.000 euro, consentendo un periodo di transizione per le stazioni appaltanti in difficoltà.

La digitalizzazione negli appalti pubblici

Il 1° gennaio 2024 ha segnato l’entrava a pieno regime delle disposizioni relative alla digitalizzazione degli appalti pubblici stabilite dal DLGS 36/2023.

La digitalizzazione degli appalti pubblici prevede l’utilizzo di tecnologie e strumenti digitali per gestire in modo più efficiente e trasparente le procedure di acquisto di beni, servizi e lavori da parte delle amministrazioni pubbliche.

L'obiettivo di questo processo di digitalizzazione è quello di:

  • semplificare i processi di appalto;
  • diminuire la burocrazia;
  • facilitare l'accesso e la partecipazione degli operatori economici;
  • garantire una maggiore tracciabilità.

Infatti le amministrazioni pubbliche sono obbligate a utilizzare piattaforme digitali per la gestione delle gare d’appalto, la pubblicazione dei bandi e la raccolta delle offerte.

Secondo l’art. 19 del DLGS 36/2023 “Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti assicurano la digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti nel rispetto dei principi e delle disposizioni del codice dell'amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, garantiscono l’esercizio dei diritti di cittadinanza digitale e operano secondo i principi di neutralità tecnologica, di trasparenza, nonché di protezione dei dati personali e di sicurezza informatica.”

Recentemente l’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) con il comunicato del 18 dicembre 2024, ha emanato una proroga per gli affidamenti pubblici fino a 5.000 euro, nel caso in cui le stazioni appaltanti riscontrino difficoltà nell'utilizzo delle piattaforme di approvvigionamento digitale.

  

La proroga all’uso della piattaforma per i contratti pubblici

L’ANAC ha fissato al 30 giugno 2025 la nuova scadenza per l’utilizzo dell’interfaccia web della piattaforma per i contratti pubblici per gli affidamenti diretti di importo inferiore a 5.000 euro.

La proroga riguarda anche altre tipologie di contratti, non solo gli affidamenti diretti fino a 5000 euro, come:

  • per l’adesione ad accordi quadro e convenzioni i cui bandi siano stati pubblicati entro il 31/12/2023;
  • per la ripetizione di lavori o servizi analoghi ai sensi dell’articolo 76, comma 6, del codice;
  • per le fattispecie di cui alla delibera n. 584 del 2022 la quale fornisce “indicazioni relative all’obbligo di acquisizione del CIG e di pagamento del contributo in favore dell’Autorità per le fattispecie escluse dall’ambito di applicazione del codice dei contratti pubblici”, sostitutiva la delibera n. 214 del 2022;
  • per gli affidamenti in house che riguarda l’autoproduzione di beni, servizi e lavori da parte della pubblica amministrazione.

Nonostante ciò le stazioni appaltanti e gli enti concedenti possono comunque utilizzare l'interfaccia web della piattaforma per ottenere il Codice Identificativo di Gara (CIG) per tutte le situazioni in cui è previsto l’utilizzo della scheda P5, che rappresenta uno strumento essenziale a garantire la trasparenza e la tracciabilità delle operazioni finanziarie legate agli appalti pubblici. Questa facoltà include anche i casi in cui l’acquisizione del CIG è richiesta solo ai fini della tracciabilità dei flussi finanziari.

Inoltre è bene sottolineare che, ad oggi, a partire dal 1° luglio 2025 non sarà più possibile ricorrere all’interfaccia web per tutte le fattispecie in cui sia prevista la digitalizzazione, segnando un passo definitivo verso l'adozione piena delle piattaforme digitali per la gestione degli affidamenti pubblici.

La decisione di ANAC mira a garantire quindi una transizione graduale verso l’obbligatorietà della digitalizzazione nelle procedure di acquisto pubblico, assicurando nel contempo un periodo di adattamento per tutte le stazioni appaltanti che possano trovarsi in difficoltà nell’utilizzo delle tecnologie digitali, almeno per quanto concerne gli importi di affidamento più bassi.

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